
Se hai voglia di immergerti in un posto dall’atmosfera spiccatamente medievale, allora Vigolzone è la destinazione adatta per te! E’ un piccolo borgo situato nel piacentino e conserva ancora le caratteristiche antiche che l’hanno reso un gioiello da ammirare ed esplorare. La sua bellezza non deriva solo dalla storia, ma anche da chilometri e chilometri di colline verdi adatte alla produzione dei famosi vini DOC!
Il nome che porta è molto esplicativo: significa “villaggio della vendetta”, in riferimento alla battaglia della Trebbia nel 218 a.C.,combattuta in questo luogo, quando Annibale sconfisse Scipione. Quindi, è una meta che sicuramente riserva tante sorprese da scoprire!
Un po’ di storia sul Castello
La storia di Vigolzone ha origini antiche che risalgono all’epoca romana, così come suggerisce il nome. Tuttavia, le prime notizie ufficiali sono datate alla fine dell’anno 830, quando il paese è menzionato con il nome di Vicus Ursoni, ossia villaggio della vendetta, all’interno delle Carte di Sant’Antonio e della Cattedrale di Piacenza.
La presenza di un castello risale già al 1095, anche se il famoso Castello di Grazzano Visconti, una frazione di Vigolzone. Questo fu costruito ad inizio 1300, per volere di Bernardo Anguissola, amico di Petrarca e generale della cavalleria dei Visconti.
Gli Anguissola hanno posseduto il castello fino al secolo scorso, quando alla morte di Beatrice, nel 1936, è diventato proprietà dei Marchesi Obizzi di Crema e poi dei Marchesi Landi di Chiavenna.
Attualmente il castello è privato, ergo non si può visitare l’interno, tuttavia la facciata esterna con il borgo circostante non lasciano l’amaro in bocca, anzi, meritano una visita di almeno una giornata. Passeggiare nella zona di Grazzano Visconti è come ritornare indietro nel tempo di almeno mille anni. Ovunque ci sono giardini, torri, guglie e frecce incastonate nei muri. Spesso si tengono feste e sagre a tema medievale, durante le quali si possono notare persone in abiti medievali e si possono assaggiare pietanze d’altri tempi. La regione piacentina è ricca di castelli da visitare, infatti in questa zona il medioevo è stato un periodo particolarmente sentito, al punto che ancora oggi ci sono borghi e castelli intatti, come quello di Bobbio o di Vernasca.
Castello di Grazzano Visconti: casa medievale di un fantasma infelice
Fra un portico e una piazza, a Grazzano Visconti, è presente anche una statua di una donna, di nome Aloisa , che di notte si aggira da fantasma nella sua casa natale. E’ una scultura non ordinaria, infatti non raffigura, come è usuale, una donna dai tratti angelici, bensì una fanciulla curvy dal viso non troppo aggraziato. Tuttavia, è importante andare a visitare la sua statua se si ha il cuore spezzato, infatti, secondo la leggenda, lei è la protettrice degli amori non corrisposti. La sua anima inquieta girovaga per il borgo, lamentandosi per i suoi sentimenti ignorati per l’eternità.
Aloisa era infatti figlia di Giovanni Anguissola, non era nata bella ma, grazie al suo cognome importante, era andata in sposa ad un lontano cugino. Questo ragazzo non si innamorò mai di lei, nonostante lei fosse pazza di lui. Purtroppo morì sola, disperata e senza essere mai amata. Dal quel momento Aloisa divenne il punto di riferimento di tutti coloro che non erano ricambiati in amore. Tutti coloro che vanno a farle un saluto le lasciano un dono, che non sia denaro, bensì un oggetto che possa ricordarle il suo valore di donna e amante.
I musei atipici di Grazzano Visconti
Per restare sempre in tema, si può vivere un’esperienza molto particolare al Museo Internazionale delle Torture, situato nello storico Palazzetto dell’Istituzione in Piazza del Biscione, la principale piazza di Grazzano Visconti. Il museo si basa sul modello utilizzato a Valencia e concerne tre sale in cui sono mostrate le armi di tortura più comuni e non, dal medioevo fino ai giorni nostri. Per chiudere il cerchio del tour storico, si può accedere al Museo delle Cere, situato sempre a Grazzano Visconti. Vuole essere una rivisitazione storica del famoso Madame Tussauds, in cui, però, al posto delle star di Hollywood ci sono le statue dei personaggi più noti di Piacenza. Tutte le cere sono vestite con abiti dell’epoca, dall’età etrusca fino al 1900. Rappresenta un punto di incontro fra storia e divertimento, in quanto è possibile fare foto buffe con le statue ma leggere anche delle loro storie avventurose.
Le meravigliose e verdi colline di Vigolzone
Il borgo di Vigolzone è immerso in verdi colline piacentine che tolgono davvero il fiato per la loro bellezza. Queste colline ondulate sono coperte da vigneti, uliveti e boschi lussureggianti, creando uno scenario da cartolina in ogni stagione. L’area è famosa per la sua produzione di vini pregiati, in particolare il Gutturnio, un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata (DOC) che è una vera delizia per gli intenditori.
Per godersi il paesaggio al meglio, è possibile affittare delle biciclette all’interno del comune. Esistono infatti sette antiche vie, percorribili anche a piedi, che si snodano nelle meraviglie piacentine, create in antichità per congiungere città vicine. Si possono raggiungere, attraverso di esse, sia i comuni limitrofi, come Villò, Veano e Gossolengo , sia punti panoramici da cui osservare tutto il territorio circostante. Alcuni arrivano anche a punti naturalistici importanti, come il torrente Nure. In generale si tratta di itinerari ciclopedonali non troppo complicati, adatti anche alle famiglie.
Oltre al trekking e al ciclismo, le colline piacentine offrono ampi spazi per fare pic-nic con famiglie e amici a quattro zampe. Sono un luogo perfetto per scorrazzare all’aria aperta e godersi la tranquillità della natura.
Cucina e Enogastronomia di Vigolzone
Una visita a Vigolzone non sarebbe completa senza assaporare la cucina locale. La cucina emiliano-romagnola è rinomata per la sua semplicità e bontà, e Vigolzone non fa eccezione. Tra i piatti tipici, si trovano tortelli piacentini, pasta fresca ripiena di vari ingredienti, e la tradizionale pisarei e fasò, un piatto a base di pasta fatta in casa condita con fagioli e pesto. Gli amanti degli affettati saranno deliziati dalla varietà locale, da ricordare soprattutto il salame di Varzi, tipico della zona.
Ma è il vino a essere la star indiscussa dell’enogastronomia di Vigolzone. I vigneti che circondano il comune producono vini di alta qualità, tra cui il Gutturnio, un rosso robusto e caratteristico. I produttori locali accolgono i visitatori per degustazioni e visite alle cantine, offrendo l’opportunità di scoprire il processo di produzione del vino e degustare alcune delle migliori etichette della regione.
E tu? Sei mai stato a Vigolzone? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!
Articolo di Ilenia Sicignano
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