Videochiamata: cos’è e come funziona
Spesso dubitiamo su quale sia il termine più corretto tra videochiamata e videocall quando organizziamo una riunione online. In realtà in entrambi i casi non è un errore e si tratta di decidere se sia meglio usare termini in inglese o in italiano. Possiamo anche utilizzare una terza via che è spesso il metodo più rapido per la comunicazione.
Videochiamata con Skype oppure Teams: di lavoro
Prima di parlare della “mia terza via” è bene ricordare qualche vantaggio delle videocall (per par condicio). Lavoro da qualche anno, in ufficio oppure a casa in smart working. Dipende da con chi mi sto interfacciando: se ho la possibilità preferisco andare in ufficio o in uno spazio di co-working. Questo per diversi motivi, ma il principale è sicuramente perché l’interazione faccia a faccia è più piacevole. Eppure mi è capitato spesso di dover comunicare via internet.
In questi casi la scelta più classica è sicuramente Skype. Permette una buona qualità di chiamata ed è gratuito. Inoltre è già molto diffuso quindi è molto raro trovare qualcuno che non ha già un account.
Una nuova possibilità – nuova perché l’ho scoperta da poco – è Microsoft Teams. Si tratta di uno strumento molto completo che è perfetto per comunicare con colleghi della stessa azienda. O nel mio caso, con colleghi della stessa università. Trovo che sia uno strumento perfetto per le videoconferenze a più di due persone.
Zoom Meeting è una piattaforma molto utilizzata soprattutto per le lezioni online, è molto semplice da utilizzare. Consente di organizzare un meeting con una o più persone e consente di condividere il proprio schermo.
Infine, c’è Google Meet che spesso viene utilizzato per le riunioni, per la didattica a distanza, dà la possibilità di condividere lo schermo con i partecipanti alla riunione ed è possibile organizzare un meeting attraverso il browser.
Stando alla mia esperienza personale, in questi ambienti vince spesso il termine videocall. A volte basta anche solo call, ma si intende comunque video. Suona più professionale. Quasi elitario.
Videochiamata con Whatsapp o Facebook: per gli amici
Il lavoro non è l’unico settore in cui le videochiamate hanno preso rapidamente piede. Anzi, ormai è più frequente videochiamare un amico piuttosto che un collega. Questo per vari motivi: la tecnologia è diventata più accessibile per tutti, i costi di connessione si sono notevolmente ridotti e le principali app di instant messaging hanno migliorato di molto le performance video. Ma anche in questo caso credo che la motivazione vera sia un’altra.
È molto simile al mio preferire l’interazione faccia a faccia. A tutti piace vedere gli occhi e il viso del nostro interlocutore, a maggior ragione se è un amico che non vediamo da tanto tempo. Magari perché è fisicamente lontano.
Quanti di noi hanno amici sparsi per l’Europa? Io ne ho tantissimi, anzi credo che la maggior parte dei miei amici d’infanzia non risieda più nel paesino dove siamo cresciuti. Ecco perché è bello potersi vedere in faccia mentre parliamo. Whatsapp e Facebook Messenger sono sicuramente gli strumenti più veloci e immediati. Pochi di noi sarebbero disposti ad avere un’app sullo smartphone esclusivamente dedicata alle videocall con gli amici.
Sempre stando alla mia esperienza, in questi casi, vince “videochiamata”. Suona famigliare e pratico. Nessuno ti dirà “Ma come parli? Hai fatto i soldi?” (anzi i miei amici direbbero “big money“, ma non vorrei aggravare ancora il dibattito).
La terza via: chiamami e basta!
Sembra quasi che ce ne siamo dimenticati. Nella disputa tra videochiamata e videocall abbiamo smesso di domandarci se sia davvero essenziale vedersi in faccia mentre si parla al telefono. Pochi giorni fa un mio professore mi ha proposto una videochiamata per discutere del mio progetto di tesi: non abbiamo documenti da scambiarci, non dobbiamo mostrarci slide a vicenda, nessun file da condividere e ci conosciamo già di persona. Ma allora perché non basta una semplice telefonata?
Le videocall sono belle, sì, ma sono anche disfunzionali rispetto a una chiamata. Quante volte ci sovrapponiamo con il nostro interlocutore? Che poi in questi casi possiamo scegliere se continuare a parlare sperando che lui/lei si interrompa subito oppure interromperci subito noi. Nella mia esperienza, finisce sempre che il mio interlocutore fa la mia stessa identica scelta. Parliamo in contemporanea. Ci fermiamo entrambi pensando che l’altro continui. E poi riprendiamo di nuovo in contemporanea.
Basta! Una telefonata normale, nella maggior parte dei casi, è più che sufficiente!
Voi cosa dite: videochiamata? Videocall? Che strumenti usate per comunicare con i vostri colleghi? Fatecelo sapere nei commenti!
Articolo di Amos Granata