Valmontone: il comune che ha resistito alla guerra! - Oj Eventi

Valmontone: il comune che ha resistito alla guerra!

valmontone

A pochi passi da Roma, circa 35 kilometri, il comune di Valmontone è da sempre uno dei posti preferiti di italiani e turisti. Questo soprattutto per il suo famoso parco divertimenti, posto ideale per gruppi di amici e famiglie. Nella zona è presente anche un grandissimo outlet con tantissimi negozi, di vario genere, in cui i romani decidono di passare i weekend a fare shopping o passare delle ore di spensieratezza in compagnia.

Si colloca su via Casilina e, geograficamente, si trova su un rialzo di tufo, a 330 metri sul livello del mare. Sul posto sono presenti anche alcuni monumenti ricchi di storia, ben visitabili durante una gita fuori porta. Inoltre il centro è dotato anche di strategici collegamenti ferroviari e stradali.

 

La storia

Importante comune vicino alla Capitale, Valmontone presenta una storia molto ricca. La parola ‘Valmontone’ si trova scritta per la prima volta nella storia in un documento dell’anno 1139. Il suo significato è ‘’valle sorpassata da un monte’. Infatti il centro nasce proprio su un monte che domina una vallata.

La storia attribuisce la sua fondazione a Glauco, figlio di Minosse. Nel 1208 Innocenzo III acquista la zona di Valmontone e la dona a suo fratello Riccardo, l’allora conte di Sora. Proprio in questo periodo il centro diventa punto di riferimento per persone molto importanti dell’epoca come Urbano VI.

La sua decadenza comincia nella prima metà del XVI secolo. In questo periodo le armate di Papa Paolo IV e l’esercito di Marcantonio Colonna saccheggiano Valmontone. Questo perché la cittadina intraprende delle alleanze sbagliate. La situazione migliora nel 1534, anno in cui Valmontone ha una risalita dal punto di vista artistico-monumentale. Quell’anno i Barberini acquistano il territorio che nel 1651 passa invece sotto il controllo di Camillo Pamphilj. Quest’ultimo attua una riqualificazione dell’area. In quegli anni la sua è una delle famiglie romane più importanti e ha quindi la ricchezza adeguata per far rifiorire la città.

Nel punto più alto del borgo fa costruire un maestoso palazzo in cui si inseriscono vari spazi: la foresteria, il granaio, le stalle, le botteghe, la piazza, le carceri. Una sorta di piccola ‘città panfilia’ in miniatura, come riportato da molti documenti storici del tempo.

Nel 1843  il Papa Gregorio XVI alza il grado di importanza di Valmontone facendola passare alla classe di “Città”.

Si ha un ulteriore periodo di instabilità a causa della seconda guerra mondiale. Infatti, in quegli anni,  le forze alleate saccheggiano e bombardano con aerei militari Valmontone, portando alla morte di un numero elevato di civili e distruggendo quasi del tutto il centro. Infatti i soldati abbattono la maggior parte degli edifici, quelli rimasti ne escono invece molto rovinati. Per le grandi perdite subite a città riceve ‘’la Medaglia d’Argento al Valor Militare’’.

 

La posizione di Valmontone e il suo Il territorio

Valmontone presenta una situazione territoriale molto favorevole. Infatti si colloca, come detto in precedenza, sulla via Casilina, collegata con Roma Termini. Si trova inoltre molto vicino all’aeroporto di Fiumicino e a Roma.

Dal punto di vista geografico, la zona presenta molte colline tufacee e boschi di castagni, mentre sottoterra è presente tanta acqua. Da questa nascono molti sorgenti. Per questo motivo a Valmontone si trova il Centro di ricerca, previsione, prevenzione e controllo dei rischi idrogeologici.

L’agro valmontese, che si trova a pochi passi dal centro, è un punto molto importante del territorio. Qui ci sono aree verdi in cui si pratica la coltivazione di cereali. Sono presenti anche molti alberi da frutto. Ultimamente Valmontone è diventata una delle zone in cui si produce più olio. Il suolo e il clima hanno fatto sì che si potessero coltivare gli ulivi.

 

La Collegiata

Nel 1683 Gianbattista Aldobrandini Pamphilj ordina la costruzione della Collegiata di Santa Maria Maggiore. Egli vuole continuare l’azione di rinnovamento culturale cominciata anni prima dal padre. La chiesa nasce sui resti di un antico tempio gotico del XII secolo.

Mattia de Rossi, allievo principale del Bernini, si occupa del progetto della chiesa. Per la parte interna dell’edificio, l’architetto prende ispirazione dalla Chiesa di Santa Maria in Montesanto a Roma, costruita proprio insieme al suo maestro. La parte esterna invece si rifà alla chiesa di Sant’Agnese in Agone, che si trova in piazza Navona, di Borromini.

L’edificio presenta quattro cappelle interne, una cupola ellittica, un pronao concavo e due campanili uguali. Una delle opere più importanti che si trova al suo interno è l’Annunciazione di Ciro Ferri e  Pietro Lucatelli.

 

Palazzo Doria-Pamphilj

Palazzo Doria-Pamphilj è uno degli edifici più importanti che si trovano a Valmontone. Il palazzo nobiliare aveva la funzione di castello fortificato.

Le cose cambiano con l’intervento dei Barberini, che lo ingrandiscono fino a farlo diventare di imponenti dimensioni. Il gesuita Benedetto Molli osserva e segue tutte le fasi iniziali di costruzione, che avvengono tra il 1653 e il 1658. Il palazzo si compone di tantissime stanze, più di 300, e molte di queste si trovano al Piano Nobile, il primo piano dell’edificio.

Al suo interno si possono ammirare importanti affreschi realizzati da vari artisti come Mattia Preti e Pier Francesco Mola. Al piano terra si trova il Museo Doria Pamphilj, dove si possono ripercorrere molti fasi storiche di Valmontone.

Il Palazzo oggi appare rovinato a causa dei danni bellici  che si sono susseguiti nel corso del tempo.

Questo edificio, insieme alla Collegiata, sono gli unici monumenti sopravvissuti ai bombardamenti dell’antico nucleo urbano di Valmontone. Tutti le restanti architetture ed edifici sono stati ricostruiti a seguito della loro decadenza.

 

La Fontana del Colle

La nascita della Fontana del Colle risale ai tempi del progetto di riqualificazione urbana di Camillo Pamphilj. I bombardamenti bellici distruggono la fontana che è poi ricostruita nel 1968 uguale a quella più antica.

L’architetto Giorgio Vodret si occupa della realizzazione della nuova fontana. Marcello Tommasi realizza invece la nuova stutua del Labicano. Guerriero romano simbolo di Valmontone, uguale a quella precedentemente distrutta.

La fontana si trova in piazza Giusto De’ Conti, vicino al Palazzo Comunale.

 

Cosa ne pensi di Valmontone? Ti piacerebbe scoprire di più su questa città ricca di storia, arte e cultura? Faccelo sapere nei commenti

Articolo di Marica Sabbatini

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