
Anche se saliamo sul Faro della Vittoria, e ammiriamo Trieste in tutta la sua bellezza, riesce difficile trovare esattamente dov’è…
Trieste, città di poeti e di scrittori, ha avuto un grande influsso sui maggiori artisti. Umberto Saba ne è l’esempio che, stregato da questa favolosa città, ha dedicato molte delle sue opere.
Chi era Umberto Saba?
Umberto Saba nato a Trieste il 9 marzo 1883 sotto l’impero austro-ungarico, figlio di un agente di commercio veneziano e di un’ ebrea triestina, ha avuto un infanzia non proprio rosea. Abbandonato dal padre prima della nascita, è cresciutodalla madre e dalla balia che, non avendo avuto figli, dedica tutto il suo amore sul piccolo Umberto che ricambia, tanto da considerarla una “madre di gioia” come poi scrisse nel Canzoniere. Ed è proprio per questo rapporto così profondo con la sua balia, che cambiò il cognome da Poli a Saba (ella infatti, si chiamava Peppa Sabaz).
La madre Rachele, gelosa dell’amore che Peppa riversava su Umberto, glielo tolse per affidarlo a due lontane zie di Padova che se ne presero cura con tanto amore. Questo per Saba fu un trauma che lo segnò per tutta la vita.
Gli studi
Saba non era molto dedito allo studio. Frequentò con scarso rendimento il ginnasio Dante Alighieri, ma fu sconsigliato di proseguire al liceo, e si iscrisse quindi all’Imperial Regia Accademia di Commercio e Nautica che però abbandonò a metà anno per imbarcarsi come mozzo su una nave.
A vent’anni si iscrisse alla facoltà di letteratura italiana di Pisa, ma quasi subito l’abbandona per seguire i corsi di archeologia, tedesco e latino. Dopo un’anno, in preda ad una forte crisi depressiva, ritorna a Trieste dove scrive per alcune testate giornalistiche locali, e poesie.
Le opere di Umberto Saba
Le poesie di Saba sono molto chiare e semplici. Il linguaggio usato è quello di uso consuetudinario. I temi riguardano la quotidianità dove spesso i protagonisti sono, persone, animali avvenimenti e luoghi di Trieste. Ma nelle sue opere lascia spazio agli affetti più vicini, la moglie e la figlia, le memorie dell’infanzia.
Nel 1921 esce la prima edizione del Canzoniere, una raccolta di poesie divise in tre volumi, che segue fedelmente la vita dell’autore raccontandone gli eventi più significativi.
Un’ altra sua opera importante è Ernesto, un romanzo autobiografico incompiuto, scritto in dialetto triestino, dove il tema principale è il turbamento adolescenziale.
La statua di Umberto Saba
Dopo aver dedicato la statua a James Joyce anche a Saba gode di questo privilegio. Nella bellissima cornice di via Dante a Trieste, da qualche anno è posizionata una riproduzione in suo onore. Lo troviamo raffigurato con una pipa in bocca che ahimè è spesso oggetto di furto.
La libreria antiquaria
Nel cuore di Trieste e precisamente in via san Nicolò è ubicata la libreria antiquaria. Saba la rilevò nel 1919 e vi lavorò per quasi tutta la sua vita affianco all’amico e collaboratore Carlo Cerne. Più che libreria, questo angolo lo possiamo considerare un museo. L’odore della carta ingiallita, le innumerevoli stampe antiche, i ritratti di Saba con la sua fedele pipa, fanno di questa libreria un luogo misterioso pieno di storia. Attualmente la libreria è gestita da Mario Cerne, figlio di Carlo.