In Italia come all’estero, gli istituti didattici di ogni ordine e grado si avvalgono del turismo scolastico come strumento formativo. Lo scopo principale è implementare gli obiettivi curriculari degli studenti.
Si tratta di esperienze di apprendimento non-formale dove i ragazzi sperimentano un percorso didattico al di fuori delle aule.
Il turismo scolastico comprende:
- viaggi d’istruzione: si organizza un viaggio di 2 o più giorni con pernottamento minimo di una notte;
- uscite didattiche: si visita un’attrazione inclusa nei confini comunali\provinciali, di solito si concludono entro l’orario di lezione;
- visite guidate: si visita un’attrazione inclusa nei confini regionali, di solito prevedono il rientro in giornata;
- esplorazioni ambientali: attività volte a sensibilizzare gli studenti sul tema dell’educazione ambientale, legata all’eco- sostenibilità, durata variabile in base al luogo d’interesse.
L’importanza e i benefici del turismo scolastico
Uno dei grandi problemi del sistema scolastico attuale è rappresento da un significativo disinteresse manifestato dagli studenti verso le monotone e tediose lezioni frontali.
La scarsa attenzione dei ragazzi, e l’assenza di coinvolgimento durante le giornate passate dietro i banchi, causano gravi difficoltà nella trasmissione di informazioni da parte degli insegnanti. Questo crea un crescente senso di disagio interiore negli alunni.
In questo senso il turismo scolastico rappresenta una grande opportunità, perché risveglia l’interesse e l’entusiasmo nei giovani, permettendo loro di vivere momenti di svago, ma anche di profondo apprendimento.
Queste iniziative sono occasioni che consentono ai ragazzi di:
- conoscere meglio se stessi in relazione ad un contesto nuovo e sconosciuto;
- socializzare più facilmente con i propri compagni, apportando un miglioramento delle connessioni interpersonali fra i banchi di scuola;
- immergersi nel profondo significato del viaggio, alla scoperta di luoghi, culture e lingue inedite;
- riscoprire un nuovo modo di imparare reale e concreto, molto distante dalle fonti cartacee a cui sono abituati.
La fase di organizzazione
Le iniziative di turismo scolastico prevedono una lunga e complessa fase di organizzazione.
Il primo passo è quello di scegliere un luogo e delle attività da svolgere, coerentemente all’età dei ragazzi che parteciperanno all’esperienza, e al tipo di indirizzo della classe in questione. A prescindere che esso sia scientifico, classico, professionale, musicale, alberghiero ecc…
È necessario inoltre che la gita sia studiata sulla base dei programmi didattici in fase di svolgimento, in modo che si possano creare dei collegamenti fra ciò che si andrà a visitare e ciò di cui si parla in aula.
L’arduo compito di individuare la meta più adatta sulla base dei progetti educativi curriculari spetta all’istituzione scolastica, che successivamente comunicherà la sua decisione ai ragazzi. Infine sceglierà dei docenti di riferimento per accompagnarli e seguirli al meglio in questa esperienza.
Una volta scelta la località, il tipo di attività in cui coinvolgere gli studenti, e verificato il numero di adesioni, si passa alla programmazione dei dettagli.
Spesso prenotare in anticipo voli, alloggi e spostamenti, soprattutto se si tratta di un cospicuo gruppo di adolescenti, può risultare intricato e impegnativo, ma con gli strumenti giusti può rivelarsi più facile del previsto.
In questo modo la programmazione del viaggio nei suoi dettagli risulterà estremamente facilitata.
In alternativa è consigliabile affidarsi ad agenzie specializzate nell’organizzazione di viaggi di gruppo, che strutturino le tappe della gita in modo preciso e sicuro.
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Vivere l’esperienza fuori porta
Definita la trasferta nei minimi particolari, non resta che mettersi gli zaini in spalla e partire.
È molto importante sottolineare il fatto che il turismo scolastico rappresenta un’esperienza didattica strettamente legata all’apprendimento e alla conoscenza di realtà fino a quel momento sconosciute. L’approccio degli accompagnatori verso i ragazzi dovrà dunque essere autorevole, in modo da trasmettere loro la serietà dell’iniziativa. Al tempo stesso dovrà anche essere aperto ad eventuali proposte e curiosità degli alunni, per far si che la loro curiosità si alimenti durante tutto il corso della gita fuori porta.
Per un’esperienza formativa proficua, gli studenti dovranno sentirsi sempre coinvolti e partecipi in ogni attività, e non semplici turisti di passaggio. Dovranno vivere l’evento da una prospettiva che catturi la loro attenzione in ogni istante, alla scoperta del luogo scelto come meta.
Una delle innovazioni nate recentemente per il turismo in Italia è il servizio city-Sightseeing, la cui offerta prevede dei tour a bordo di grandi autobus, con cui è possibile girare tutti i punti di interesse, scendendo e risalendo sul mezzo al termine di ogni escursione.
Spostandosi in questo modo, i ragazzi riusciranno ad apprezzare tutto ciò che scopriranno durante il percorso, senza la fretta di arrivare a destinazione. Anche questa sarà una grande lezione di vita, perché impareranno che il viaggio è più importante del traguardo.
È inoltre consigliabile affidarsi a delle guide esperte del territorio, che illustrino nel dettaglio la cultura del posto e le attrattive da visitare.
Il ritorno in aula
Al termine di un’esperienza di turismo scolastico, i benefici saranno presto evidenti.
Gli alunni avranno in volto l’entusiasmo di chi spezzando la routine ha ritrovato la motivazione per affrontare le piccole battaglie quotidiane, grazie all’acquisizione di un maggior livello di consapevolezza. Saranno quindi stimolati a proseguire l’iter didattico con maggior interesse.
In classe sarà fondamentale rielaborare e rievocare i momenti e gli insegnamenti appresi durante il viaggio, per rivivere insieme i ricordi e le emozioni provate.
Attraverso la condivisione di un’esperienza educativa al di fuori delle mura scolastiche, i ragazzi conoscono sé stessi e gli altri in modo più approfondito, favorendo quindi le dinamiche di socializzazione e inclusione all’interno del gruppo classe.
Anche il rapporto con i docenti risulterà arricchito di un valore aggiunto, perché entrambe le parti avranno la possibilità di conoscersi all’esterno di un ambiente formale. Questo permetterà di stabilire un rapporto più sincero e umano, ponendo le basi per un’intesa e una connessione emotiva che porterà l’alunno a dare il meglio di sé.
E tu hai mai vissuto un’esperienza di turismo scolastico? O hai partecipato alla sua organizzazione? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!
Articolo di Sofia Tamborra
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