Turismo esperienziale: la nuova frontiera del viaggio
Allontaniamoci per un momento dalla classica idea che abbiamo di vacanza, per immergerci in un concetto del tutto nuovo: quello del turismo esperienziale.
Si tratta di un movimento globale in costante crescita, il cui focus è quello di viaggiare per vivere avventure indimenticabili.
Fare esperienza di qualcosa significa acquisire conoscenza entrando in contatto con un determinato settore della realtà, attraverso l’osservazione e la sperimentazione attiva.
Questo tipo di turismo permette ai viaggiatore di cimentarsi in esperienze autentiche, stabilendo una profonda connessione con le persone, la storia e la cultura dei luoghi visitati.
Il turismo esperienziale rappresenta una grande occasione per le agenzie di viaggio e per le strutture ricettive, che promuovono vacanze e soggiorni basati su temi specifici, permettendo ai clienti di vivere intensi momenti conformi ai loro interessi e desideri.
La diffusione del turismo esperienziale
Negli ultimi anni è sempre più diffusa la necessità delle persone di spostarsi dal luogo in cui vivono. Il viaggio non è visto più semplicemente come una fuga dalla monotona routine quotidiana, ma come un’opportunità di crescita personale ed evoluzione interiore.
Infatti non tutti traggono sollievo da una vacanza all’insegna del relax e dello svago. Molte persone hanno la necessità di riempire il loro zaino di esperienze sempre nuove, per sentirsi più ricche e complete.
Non a caso sta prendendo sempre più piede il concetto di turismo esperienziale, perché:
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entusiasma la gente attraverso il completo coinvolgimento dei sensi ed un forte impatto personale;
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favorisce l’evoluzione emotiva, intellettuale e spirituale, migliorando il rapporto con se stessi e con gli altri;
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apre la mente e il cuore, eliminando i pregiudizi e incentivando il desiderio di scoperta di realtà ancora sconosciute.
Come vedremo in questo articolo, con il turismo esperienziale, il viaggiatore può sperimentare moltissime avventure totalmente diverse tra loro.
Tipi di turismo esperienziale
Per catturare l’interesse del grande pubblico è fondamentale che gli organizzatori promuovano pacchetti di offerta molto variegati, che attirino l’attenzione invogliando le persone ad immergersi nell’esperienza più adatta alle loro esigenze.
Esistono infatti moltissimi tipi di turismo esperienziale, su cui è possibile incentrare una vacanza, che spaziano dalla natura alla cultura, dal cibo alla storia, dall’arte alla religione.
Vediamo quali sono le tipologie più diffuse.
1. Il turismo naturalistico
Sempre più persone desiderose di quiete tornano a cercarla nel contatto con la natura.
Buona parte di esse è costretta a trascorrere la propria quotidianità in ambienti estremamente umanizzati, dove il numero di edifici supera quello degli alberi, dove il grigio prende il sopravvento sul verde.
Queste persone hanno un disperato bisogno di lasciarsi avvolgere dall’aria pulita di un bosco, dallo scrosciante rumore delle onde del mare, dal confortante calore del sole.
La vacanza giusta per loro, è un viaggio nella natura più pura, per ristabilire quell’autentica connessione che rigenera il corpo e la mente.
Per trarre un maggior beneficio da questa esperienza è utile proporre attività volte a incentivare la sintonia con l’ambiente circostante, come ad esempio:
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escursioni in bicicletta: per tagliare il vento a bordo di una bici, sfrecciando su sentieri boschivi o pedalando dolcemente in riva a un corso d’acqua;
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passeggiate a cavallo: per scoprire lentamente i dettagli del paesaggio circostante, lasciandosi cullare dai movimenti del proprio destriero;
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percorsi fotografici: l’organizzazione di workshop è un ottimo modo per permettere ai turisti di lavorare collettivamente immortalando scatti di paesaggi indimenticabili;
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giri in barca: per galleggiare sul filo dell’acqua vivendo momenti irripetibili, a bordo di una barca a vela, a motore, di un pedalò, o di un catamarano.
2. Il turismo enogastronomico
L’organizzazione di esperienze a tema food & beverage richiede una scelta accurata della location e delle attività da far vivere ai propri clienti.
È interessante l’idea di accostare il viaggio al tema del cibo perché il cibo stesso è un viaggio.
Quando si assaggiano prodotti tipici locali, a cui le papille gustative non erano abituate, la mente del visitatore sorpresa e soddisfatta, prova un senso di forte piacere.
Eventi utili per questi scopi sono:
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le degustazioni: vengono fatti assaggiare vini e\o prelibatezze culinarie locali, per instaurare una sintonia ancora più profonda fra il turista e il territorio in cui ha scelto di trascorrere la sua esperienza;
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le cooking classes; il villeggiante partecipa attivamente alla preparazione di pietanze tipiche, in alcuni casi andando personalmente alla ricerca delle materie prime; si tratta di lezioni di cucina dove le persone possono imparare i passaggi della preparazione e gustarsi deliziose ricette italiane.
3. Il turismo religioso
È un tipo di turismo esperienziale rivolto ai fedeli che desiderano recarsi nei luoghi sacri o di culto, come chiese, santuari, eremi, conventi e abbazie, per ammirarne la bellezza e sentirsi a casa.
Otre a visite nei luoghi appena descritti, si possono programmare tour dedicati ai pellegrini, organizzando percorsi di cammino in luoghi ricchi di fascino e simbologie, offrendo alloggi dove sostare e trascorrere la notte.
In questi casi i turisti sperimentano lo cosiddetto “slow tourism”, dove si lascia indietro la frenesia per dedicarsi a 360 gradi al percorso, esplorando attentamente le caratteristiche dei luoghi su cui i passi lasciano le orme, e prestando attenzione all’ambiente per la sua conservazione.
L’Italia è un paese ricco di località dal forte valore religioso e culturale, come:
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il Duomo di Milano;
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i Musei Vaticani, a Roma;
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la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, a Firenze;
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la Basilica di San Francesco d’Assisi.
Non mancano inoltre meravigliose distese dove avventurarsi per cammini spirituali in mezzo a contesti paesaggistici unici al mondo, che favoriscono un intenso stato meditativo:
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il Cammino La Via degli Dei: collega la città di Bologna a quella di Firenze passando per gli Appennini (130 km);
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il Cammino di San Benedetto: collega l’Umbria e il Lazio, partenza dai monti Sibillini per arrivare ad una meravigliosa abbazia (310 km);
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il Cammino di Santu Jacu: prevede la visita a numerose parrocchie dedicate al Santo sardo, passando per diverse città dell’isola (oltre 1000 km).
Avevi già sentito parlare del turismo esperienziale? Pensi che rappresenti una nuova frontiera per il concetto di viaggio a cui siamo abituati? Facci sapere la tua opinione nei commenti!
Articolo di Sofia Tamborra
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