La Lingua di Turin: Viaggio nel Dialetto Torinese - Oj Eventi

La Lingua di Turin: Viaggio nel Dialetto Torinese

Copertina turin

Il termine Turin rappresenta la forma dialettale di “Torino”, utilizzata dai torinesi per indicare la loro città in modo informale. Questa pronuncia è radicata nella tradizione locale e riflette l’identità culturale della comunità.

Questo termine sottolinea l’importanza di Torino come ponte linguistico tra l’Italia e il resto d’Europa e simboleggia la storia stratificata della città.

Se sei curioso di saperne di più: sei nel posto giusto! In questo articolo troverai la storia di Torino e del suo dialetto, insieme ad alcuni detti e modi di dire tipici della città!

 

Perché si chiama Turin?

 

Toro come simbolo di Torino

Toro come simbolo di Torino

Prima di essere conosciuta come Torino, la città aveva un altro nome che ne rifletteva le origini celtiche: Taurasia. Questo termine derivava dalla radice indoeuropea tauro, che significa “toro”, simbolo di forza e fertilità. Non è un caso che il toro sia ancora oggi il simbolo della città, presente nello stemma comunale e in molte opere d’arte pubbliche.

Con l’arrivo dei Romani, il nome venne trasformato in Iulia Augusta Taurinorum, un omaggio all’imperatore Augusto. Questa evoluzione linguistica riflette i cambiamenti culturali e politici che hanno segnato la storia di Torino e del Piemonte.

La forma “Tùrin”, che deriva dalla tradizione fonetica e storica del piemontese, pian piano si è trasformata in “Torino” come risultato di un processo di standardizzazione linguistica che segue la tendenza delle lingue romanze a preferire le vocali finali.

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Che dialetto si parla a Turin?

 

Dialetto piemontese

Dialetto piemontese

Il dialetto parlato a Torino: il torinese, fa parte del piemontese, una lingua minoritaria riconosciuta dall’UNESCO. Deriva dal latino e appartiene al gruppo delle lingue gallo-italiche, con influenze significative dal francese e dal provenzale.

Il dialetto piemontese rappresentava una forma linguistica a sè stante, ben diffusa e conosciuta; ne sono testimonianza i Sermoni Subalpini che documentano l’inizio di una produzione letteraria esclusivamente piemontese già nel XIII secolo.

Prima della standardizzazione della lingua italiana infatti, promossa da Pietro Bembo nel XVI secolo, il territorio che oggi conosciamo come Italia era frammentato e ricco di dialetti diversi, che mescolavano radici latine e galliche. I dialetti del nord, in particolare, avevano caratteristiche che il francese ha mantenuto, come la tendenza a non pronunciare molte consonanti finali o ad avere l’accento tonico che cade sull’ultima sillaba della parola.

A causa della riforma linguistica i dialetti del nord hanno gradualmente integrato caratteristiche del toscano (scelto da Bembo come base dell’italiano standard), perdendo di unicità e avvicinandosi sempre più alla lingua che oggi definiamo italiano. Nonostante ciò, il piemontee, ma ancora di più il torinese, conserva ancora alcune caratteristiche della sua origine franco-gallica e presenta parole che risultano più simili al francese che all’italiano. Ecco alcuni esempi:

 

Torinese Francese Italiano
busson bouchon tappo
cassé casser rompere
caté acheter comprare
cambrada camarade compagno
cadò cadeau regalo
chité quitter lasciare

 

Che origini ha la città di Torino?

 

Torino

Torino

Torino ha una storia che affonda le sue radici nell’antichità. Fondata come colonia romana nel 28 a.C. con il nome di Iulia Augusta Taurinorum, la città è cresciuta fino a diventare un importante centro culturale, politico ed economico.

Nel corso dei secoli, Torino ha svolto un ruolo centrale nella storia italiana ed europea. Dal periodo medievale, quando fu un punto strategico per i commerci alpini, fino all’unità d’Italia, di cui è stata la prima capitale nel 1861, Torino ha sempre dimostrato una straordinaria capacità di reinventarsi.

Oggi, la città è famosa per il suo patrimonio architettonico, i suoi musei di fama mondiale, come il Museo Egizio e il Museo del Cinema, e il suo ruolo di polo industriale legato all’automobile e all’innovazione tecnologica.

 

Quali sono i detti e i proverbi torinesi?

 

Turin

Turin

Ecco alcune espressioni uniche e colorite che raccontano il carattere e lo spirito della gente di Torino:

  • Cerea

    Significa “ciao” ed è un saluto informale tipico del dialetto torinese. Non ha una corrispondenza diretta nell’italiano standard e viene utilizzato come una forma di “ciao” amichevole.

  • E bon

    Significa “e basta” ed è una locuzione che viene usata per concludere una conversazione o un pensiero, simile all’italiano “basta”, usata per mettere fine ad una discussione.

  • Neh

    Significa “vero?” ed è una delle espressioni più caratteristiche del torinese, usata per chiedere conferma, simile al “vero?” in italiano. Viene spesso usata anche per enfatizzare una dichiarazione o una domanda.

  • Fuma che n’duma

    Significa “facciamo che andiamo” ed è un invito informale a partire o a mettersi in movimento, tipico delle conversazioni familiari o amichevoli.

  • Fé ël tòch

    Significa “fare il pezzo” e viene usato per indicare una persona che si vanta o si comporta in modo altezzoso. È un’espressione critica usata per descrivere chi cerca di mettersi in evidenza senza motivo.

  • Fé una figura da cicôlatè

    Significa “fare la figura del cioccolataio” e indica una situazione imbarazzante in cui una persona si comporta in modo inappropriato, simile a fare una “figuraccia” in italiano.

  • L’aja l’è le spessiàri d’i paisan

    Significa “L’aglio è il farmacista dei contadini” e riflette la tradizione di usare l’aglio come rimedio naturale nelle zone rurali. È un modo di esprimere l’importanza della medicina popolare.

  • Gnanca i can a bogio la coa par gnent

    Significa “Nemmeno i cani scodinzolano per niente” e suggerisce che non si ottiene nulla senza un motivo, indicando che anche i cani scodinzolano solo quando c’è una ragione.

Turin insomma non è solo una parola, ma il simbolo di una lingua che, in frammenti, rimane ancora oggi nella parlata dei giovani torinesi e piemontesi. È un termine regionale e internazionale, antico e moderno, elegante ma anche semplice. Così come la città che rappresenta.

 

E tu adesso dirai Turin o Torino? In ogni caso non si può non amare questa splendida città, quindi che tu sia torinese o meno:

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Articolo di Chiara Orlando e Giuditta Motturi

 

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