Ogni anno, mentre l’autunno sfuma i suoi colori caldi e il clima vira lentamente verso quello più rigido dell’inverno, il Torino Film Festival crea vivaci momenti di arricchimento culturale nelle sale cinematografiche della città. Con i suoi oltre 60.000 spettatori, il TFF è la gioia dei cinefili provenienti da tutto il mondo, che si radunano all’ombra della Mole per guardare inediti e retrospettive di altissima qualità.
Ma di cosa si tratta esattamente?
È una kermesse che si svolge nelle principali sale indipendenti della città. Ogni anno seleziona film d’autore e nuove pellicole ancora sconosciute al grande pubblico, in particolare concentrandosi su nomi emergenti del panorama cinematografico mondiale. Quella di Torino non è l’unica manifestazione italiana che mette al centro la settima arte, ma è comunque una delle più importanti, al pari della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e della Festa del Cinema di Roma. Un evento analogo si svolge anche nella vicina Milano.
Come nasce il Torino Film Festival?
Il TFF nasce nel 1982 con il nome di Festival Internazionale Cinema Giovani. Tra i grandi intellettuali torinesi inclusi nella realizzazione del progetto nella sua prima veste ci sono sicuramente il filosofo Gianni Vattimo e il critico cinematografico Gianni Rondolino. L’intento originale dell’evento era quello di avvicinarsi all’universo giovanile tramite l’audiovisivo. In questo senso va l’omaggio della manifestazione, in questi primi anni, alle correnti cinematografiche d’avanguardia degli anni Sessanta francesi, realizzate da giovani registi brillanti, come François Truffaut, Jean-Luc Godard e tanti altri.
Il motivo che portò alla nascita del Festival si deve senz’altro al bisogno, crescente in quegli anni, di un’offerta culturale cittadina sempre più ricca e stimolante: non a caso di lì a poco vedrà la luce anche un altro fortunato grande evento torinese, il Salone Internazionale del Libro.
Il primo decennio di attività è per la manifestazione un grande periodo di sperimentazione e innovazione, che vede il continuo ripensamento delle categorie di pellicole in concorso. Comincia ad avvicinarsi alla forma attuale poi nel 1997, quando cambia nome nell’attuale Torino Film Festival. Alla guida del grande evento si sono alternati negli anni diversi grandi nomi del cinema italiano: Steve Dalla Casa (critico cinematografico già allievo di Gianni Rondolino), e i registi Nanni Moretti, Gianni Amelio e Paolo Virzì.
Andate al TFF se…
- Siete amanti del buon cinema. Sembra superfluo, ma di sicuro non potrete apprezzare questo grande evento se non siete cinefili appassionati. Il programma di solito è fitto di titoli di retrospettiva, quindi è anche un’ottima occasione per recuperare grandi classici del passato, vedendoli con la magia del grande schermo.
- Volete scoprire nuovi registi e nuove tendenze del cinema contemporaneo. L’offerta di esordienti che seleziona ogni anno il TFF è impressionante. Accomodatevi in sala se non vedete l’ora di scoprire cosa si muove nel mondo, sia davanti che dietro la macchina da presa!
- Vi interessa il cinema socialmente impegnato. Sin dall’inizio, il progetto del TFF era quello di mostrare la realtà attraverso il potente mezzo cinematografico. Solo che, nel tempo, l’oggetto del Festival non è stata più solo la realtà dei giovani, ma si è ampliato, andando spesso a toccare anche tematiche sociali. Un esempio? Dal 1995 viene assegnato il Premio Cipputi, un riconoscimento per la migliore opera sul mondo del lavoro.
E voi? Siete già stati al Torino Film Festival? Quale film vi ha colpito di più? Fatecelo sapere nei commenti e se l’articolo vi piace condividetelo!
Articolo di Aurora Saldi
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