
Fragranti dischetti di focaccia, da farcire con profumati salumi e formaggi: ecco a voi le tigelle! Le tigelle sono una celebrità in tutto il modenese, e chiunque sia capitato in queste zone non si è potuto sottrarre ad un abbondante pasto di gnocco e tigelle. Insieme allo gnocco fritto, infatti, le tigelle conquistano ogni visitatore al primo assaggio. Sono degli irresistibili prodotti da forno, dalla forma circolare, fragranti all’esterno, si tagliano in orizzontale per permettere la farcitura. Piccoli paninetti piatti che troverete nei cestini a centro tavola al ristorante o che potrete acquistare nelle famose tigellerie.
Sarebbe corretto chiamarle crescentine e, infatti, potreste imbattervi in qualche modenese doc che vi bacchetti per l’errore. La tigella, infatti, non è propriamente il prodotto da forno ma i dischi di terracotta o di pietra refrattaria che venivano utilizzati per produrle. L’impasto lievitato, e ritagliato a cerchi, viene ancora oggi fatto cuocere in una tigelliera ben calda: uno strumento simile alla teglia per i pancake. Attualmente esistono tanti tipi di tigelliere per preparare le crescentine, ne trovate in mercato di elettriche o di ghisa. A portata di ogni portafoglio, per farvi provare l’ebbrezza di tigelle fatte in casa.
La ricetta della Tigella
La tigella è un tipico pane della tradizione modenese. Una deliziosa focaccia prodotta con dei semplici ingredienti. La ricetta tradizionale prevede l’utilizzo di:
- farina
- lievito
- latte
- acqua
- strutto
Una volta amalgamati gli ingredienti si ottiene un impasto compatto che deve lievitare per due ore a temperatura ambiente e almeno otto ore in frigo. Il giorno successivo avrete un impasto pronto da lavorare e cuocere. E se non avete la tigelliera? Potete usare una comune padella antiaderente. Una volta cotte potete conservarle per un paio di giorni, senza perderne la fragranza. Altrimenti è possibile congelarle e trovarle già pronte all’uso ogni volta che ne avrete bisogno.
Un’alternativa più light sono le tigelle senza strutto, che utilizzano l’olio di oliva e diventano una versione più facilmente digeribile e vegetariana. Anche in questo caso, prearare le tigelle risulta una ricetta facile. Il procedimento è semplice: unire delicatamente le farine ai liquidi e impastare energicamente, aggiungendo l’acqua all’occorrenza. Quando l’impasto risulterà abbastanza liscio lasciarlo lievitare per poi stenderlo. E’ importante definire lo spessore dell’impasto tra i tre e i cinque millimetri. Più l’impasto è alto, più la tigella sarà morbida e piena di mollica, la soluzione ideale per gli amanti delle tigelle soffici. In alternativa avrete tigelle più basse e più croccanti. In base ai vostri gusti!
Ripieno per tigelle: dal salato al dolce
Le tigelle sono l’alimento giusto per tutti i gusti. Da mangiare come aperitivo, come spuntino o antipasto. Le tigelle sono un versatile pane che può essere abbinato con tantissimi ingredienti. Per il ripieno delle tigelle potete davvero sbizzarrirvi. I classici abbinamenti prevedono gli ottimi salumi e formaggi della zona emiliana. Ma la tradizione per eccellenza vi propone le tigelle con la cunza. La cunza, o pesto modenese, è un trito di lardo di maiale, aglio e rosmarino. Una crema profumata che si scioglie all’interno delle tigelle calde.
Altri abbinamenti possibili sono con le verdure fresche o arrostite, crema di zucca, formaggi spalmabili e addirittura ragù. Per i più impavidi e moderni, è possibile assaggiare anche le tigelle burger, preparate come dei veri e proprio panini con hamburger o salsiccia. Di moda anche le tigelle gourmet in cui si sperimentano dei connubi eleganti e sofisticati di alimenti.
Esistono due tipi di formati di tigelle: le tigelle piccole, che di solito vengono acquistate in gruppo o possono essere trovate nei cestini dei ristoranti a centro tavola. Oppure il formato maxi: le tigellone, tipiche dello street food. Nelle tigellerie è possibile ormai personalizzare le crescentine non solo nel ripieno, ma anche nell’impasto. Sono sempre più diffuse le tigelle con impasto integrale, o con altri tipi di farina, magari anche gluten free.
Al classico connubio delle tigelle con salumi. formaggi o verdure, è possibile optare anche per una versione dolce. Sempre più diffuse, infatti, sono le tigelle al cioccolato o ripiene di confetture. Un dessert delizioso e semplice, che non delude mai. La proposta dei ripieni delle tigelle è davvero tanto ampio. Bisogna volare con la fantasia e provare diversi abbinamenti. Il segreto è personalizzare: la maggioranza delle tigellerie vi darà la possibilità di creare la vostra combinazione perfetta. Tenetevi pronti a perdere una grande quantità di tempo ad osservare un’infinita lista di alimenti, nel più totale imbarazzo della scelta. Ma non dimenticate che il connubio perfetto della tigella è sempre con un buon bicchiere di lambrusco amabile. Il perfetto aperitivo modenese!
Le tigelle: lo street food emiliano!
Passeggiare nella bellissima Piazza Grande di Modena mangiando una tigella: non c’è niente di più modenese! Le tigelle sono un tipico pane della tradizione emiliana, diffuso soprattutto nel modenese. Dagli appennini alle città, troverete le crescentine modenesi o tigelle, proposte come street food, nelle manifestazioni locali e nelle migliori trattorie. Il termine tigella, deriva probabilmente dal verbo latino “tegere” cioè coprire. E riporta alla memoria l’antica preparazione di queste porzioni di impasto che venivano coperti da dischi di terracotta. Tradizionalmente con il termine tigella ci si riferiva allo strumento e con crescentina al prodotto gastronomico. Ma ormai viene usata comunemente la parola tigella per riferirsi direttamente alle gustose focaccine. Non esiste, quindi, più alcuna differenza tra tigelle e crescentine, è solo un diverso modo di parlare dello stesso prodotto!
Se osservate attentamente una tigella, noterete un particolare stampo sulla sua superficie. Secondo la tradizione contadina, infatti, i dischi di terracotta erano caratterizzati da un “fregio” inciso artigianalmente. Questo stampo lasciava un simbolo sull’impasto cotto. Il più comune, che potrete tranquillamente notare in qualsiasi buona tigelleria, è quello della stella-fiore. Una graziosa decorazione che simboleggia la fecondità, conferendo alla tigella il suo ruolo centrale nella tradizione agricola modenese.
La versatilità di questo prodotto culinario lo rende un’attrazione irresistibile, il giusto cibo conviviale da proporre in pausa pranzo o per una cena informale. Un gustoso spuntino che può trasformarsi velocemente in un delizioso dessert. E quale modo migliore di rispettare la tradizione se non mangiando tigelle in compagnia di un buon lambrusco?
Cosa aspetti ad assaggiare le tigelle modenesi? Qual è il tuo ripieno preferito? Scrivilo nei commenti
Articolo di Claudia Sessa
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