Soncino: la sua storia e i luoghi da non perdere - Oj Eventi

Soncino: la sua storia e i luoghi da non perdere

Soncino

Situato al centro della pianura lombarda, sorge Soncino (Sunsì in dialetto locale), uno dei borghi più affascinanti e ben conservati d’Italia. Questo splendido paese medievale conta circa 7500 abitanti, noti come soncinesi, e rappresenta una delle destinazioni più apprezzate per chi desidera scoprire la bellezza e la tranquillità della Lombardia storica.

Soncino confina con le province di Cremona, Brescia e Bergamo, ed è bagnato dal fiume Oglio, che, insieme ai numerosi fontanili e risorgive, ha storicamente contribuito allo sviluppo agricolo e produttivo del borgo.

Il paese è inoltre parte integrante del Parco dell’Oglio Nord, un’importante area naturale protetta che valorizza la biodiversità della regione.

La comunità di Soncino celebra ogni anno, l’11 novembre, la festa del suo santo patrono, San Martino. Questo evento è uno dei momenti più importanti della vita del borgo, attirando numerosi visitatori e pellegrini da tutta la regione, curiosi di partecipare a questa antica tradizione.

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Chi ha abitato nel castello di Soncino e chi lo ha costruito?

Rocca Sforzesca

Rocca Sforzesca

La Rocca Sforzesca, uno degli edifici più rappresentativi di Soncino, fu commissionata dal duca di Milano, Galeazzo Maria Sforza, tra il 1473 e il 1476. La sua costruzione, affidata all’architetto Bartolomeo Gadio, mirava a creare un avamposto militare di primaria importanza per difendere il territorio dagli attacchi della Repubblica di Venezia. Questo castello, con le sue possenti mura e torri, rappresentava un punto strategico cruciale per la famiglia Sforza, che abitò la fortezza per diverse generazioni, fino al loro declino.

In seguito alla caduta degli Sforza, la Rocca passò sotto il controllo di altre famiglie nobiliari, che mantennero la struttura come presidio militare, sfruttandone la posizione strategica. Oggi, la Rocca è uno dei simboli più importanti di Soncino e continua a testimoniare l’antico potere del borgo.

Cenni Storici

Soncino ha una storia ricca e affascinante che risale al X secolo, quando il primo castello venne edificato. Nel XIII secolo furono costruite le mura e il sistema idrico-fognario sotterraneo, di cui ogni casa è tuttora dotata. Nel corso dei secoli, Soncino fu conteso tra i veneziani e i Visconti, attraversando numerosi tumulti. Solo nel XV secolo, con l’arrivo dei Dominicani e la fondazione del Convento di San Giacomo, la città iniziò a vivere un periodo di pace. Nel 1499, tuttavia, prima i veneziani e poi i francesi conquistarono il borgo, nonostante la costruzione di una seconda cerchia di mura.

Nel XVI secolo, Soncino tornò sotto il dominio degli Sforza, per poi essere assegnata da Carlo V a Massimiliano Stampa. Durante questo periodo, il borgo conobbe uno sviluppo economico, soprattutto nell’industria manifatturiera e nel commercio. Tuttavia, con il dominio austriaco nel XVIII secolo, molte chiese furono chiuse e i libri dispersi. Con l’invasione di Napoleone nel 1796 e, infine, l’annessione al Regno d’Italia nel 1859, Soncino si stabilizzò e prosperò grazie all’agricoltura e alla produzione di seta.

Che film hanno girato al castello di Soncino?

Affresco

Affresco

La suggestiva atmosfera medievale del castello di Soncino ha attirato l’attenzione di numerosi registi, rendendolo il set di diverse produzioni cinematografiche e televisive. Tra i film più noti girati all’interno delle sue mura spicca Ladyhawke (1985), un classico fantasy diretto da Richard Donner, con attori del calibro di Matthew Broderick, Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer.

Un altro film importante è Il mestiere delle armi (2001) di Ermanno Olmi, che sfrutta la suggestiva architettura della Rocca per narrare un’epica vicenda storica. Inoltre, la Rocca è stata utilizzata come set per la miniserie televisiva Marco Visconti (1975) di Anton Giulio Majano, riconfermandosi un luogo ideale per raccontare storie medievali e d’avventura.

Cosa c’è da vedere a Soncino?

Soncino è un borgo che custodisce numerosi tesori artistici e culturali. Tra le principali attrazioni, spiccano:

  • la Rocca Sforzesca

La struttura si presenta circondata da un profondo fossato. La Rocca si sviluppa attorno a due cortili fortificati con quattro possenti torri: il mastio, la torre cilindrica, e due torri gemelle.  Le difese di Soncino durante gli attacchi bellici sarebbero state vane però se non fosse stato per la Cerchia Muraria, che ancora oggi circonda il centro storico per una lunghezza di 2 km.

  • Museo Civico Archeologico Aquaria

situato all’interno della Rocca Sforzesca e fondato dal locale Gruppo Archeologico Aquaria, nel 1979, con lo scopo di tutelare e promuovere il patrimonio archeologico della zona nord orientale della provincia di Cremona nasce il museo archeologico.

La nuova esposizione allestita nelle sale della Rocca, rappresenta lo sviluppo della raccolta museale ospitata nella sede storica di Palazzo Covi a Gallignano. Attraverso un percorso cronologico e tematico articolato in diverse sezioni, il visitatore potrà ripercorrere le tappe del popolamento nel territorio dalla preistoria fino al XVII secolo inoltrato.

  • Museo della Seta

nelle vicinanze della Rocca un altro luogo da non perdere assolutamente è il Museo della Seta inaugurato nel 2011. Da una collezione privata del suo curatore, Enzo Corbani, i visitatori potranno ammirare da vicino antichi strumenti per la produzione della seta, dall’approvvigionamento delle uova dei bachi fino alla trattura della seta.

Nel 2017 il museo ha conosciuto un ampliamento, con l’apertura di una sala dedicata alle ditte bacologiche o seme-bachi, cioè le aziende produttrici di uova: si tratta di una delle rarissime sale a ciò dedicate in tutta Italia. Vi troverete, altresì, filmati d’epoca sulla bachicoltura e manifesti in tema.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie

Chiesa di Santa Maria delle Grazie

  • Chiesa di Santa Maria delle Grazie

per ammirare questo gioiello bisogna uscire dalle mura e recarsi sull’antica strada Calciana. La costruzione va attribuita ai frati carmelitani, che dal 1492, iniziarono a costruire il convento e successivamente, nel 1501, l’attuale chiesa.

L’architettura è semplice, rinascimentale, con facciata a capanna e abside eptagonale. L’interno è a navata unica coperta da volta a botte. È interamente decorata ad opera dei pittori Giulio Campi, Francesco Scanzi e dei f.lli Bernardino e Francesco Carminati da Lodi.

  • Pieve di Santa Maria Assunta

Indicata come la più antica Pieve della diocesi di Cremona risale all’inizio del V secolo ed inizialmente era legata al culto ariano. Fu sede vescovile nel VII secolo e in seguito eretta a Collegiata con l’Arciprete di nomina pontificia.

Alla fine dell’800 è stata completamente restaurata grazie all’intervento dell’architetto Carlo Maciachini. 

  • Ex Convento Domenicano e la Chiesa di San Giacomo

Sorge sui resti di un ospizio per pellegrini e nel corso degli anni fu affidata ai Canonici agostiniani di san Cataldo di Cremona che, durante la loro breve permanenza, fecero realizzare la torre campanaria dall’insolita forma ettagonale e alta quasi 42 m, ancora oggi unica al mondo e simbolo della Soncino medioevale.

Dopo un periodo di abbandono, la chiesa passò sotto la giurisdizione dei domenicani che nella seconda metà del Quattrocento la inglobarono in un complesso monastico con tre chiostri, modificandone anche la zona absidale. Dopo l’allungamento del 1510, che costrinse all’abbattimento della facciata originale, tra il Seicento e il Settecento, la chiesa subì una serie d’interventi fino a raggiungere l’aspetto attuale.

  • Parco del Tinazzo e Santa Maria della Neve

In prossimità del fiume Oglio, questo parco è caratterizzato da prati verdi, alberi e sentieri, un posto perfetto dove rilassarsi e riconnettersi con la natura. Di uguale importanza è la chiesa di Santa Maria della Neve, quello che più la rende caratteristica sono le decorazioni pittoriche particolarmente ricche, prodotte per lo più da pittori di passaggio che in tal modo compensavano l’ospitalità dei contadini.

Soncino, con la sua storia millenaria e i suoi straordinari scorci, ti aspetta per un viaggio indimenticabile tra arte, natura e tradizione.

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Articolo di Michela Garofalo

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