
Alla scoperta del parco romantico: Villa Ada
Villa Ada
Ci troviamo nella magica città eterna: Roma. Una città ricca di monumenti, scavi archeologici, chiese, ma soprattutto immensi parchi come quello di Villa Ada.
Villa Ada è un parco molto romantico, oltre a sentieri e il suo incantevole laghetto, racchiude una storia d’amore da dove ne deriva il suo nome.
La storia narra che Villa Ada prende il nome da Ada Hungerford, una ricca ereditiera americana. Il marito, il Conte Giuseppe Telfener, che ne è stato proprietario per breve tempo, volle rendere omaggio alla donna facendo il folle gesto di donare il suo nome, Ada, al parco e con essa anche la villa reale.
In questo parco, molto frequentato da coppie e turisti, il tempo trascorre molto lentamente e l’atmosfera diventa quasi fiabesca.
I vari sentieri che circondano il laghetto, portano alla scoperta di tutta Villa Ada e la sua storia.
Il parco è racchiude sei edifici dal vario e interessante stile architettonico, tra cui anche un bunker sotterraneo e sono tutti assolutamente da non perdere.
La Palazzina Reale
L’edificio principale, il più sontuoso, era naturalmente la residenza dei Reali, fu costruito tra il 1873 e il 1874. Ad oggi è la sede dell’ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto.
La palazzina è a pianta quadrangolare, con al centro un cortile coperto a vetri e permette di visionare gran parte dell’edificio.
Nell’area a sud-ovest del palazzo la torre neogotica è stata voluta per ospitare e mascherare un serbatoio idrico.
Il palazzo reale fu ulteriormente abbellito con la creazione di un giardino all’italiana. Questo è unito a villa Ada da un sistema di scale con qua e là statue e fontane.
La Chiesetta del Divino Amore
Inglobata nel muro di cinta di Villa Ada c’è una piccola chiesa, la chiesetta del Divino Amore. La chiesa è chiusa e abbandonata con le coperture in parte crollate. È una delle stazioni di sosta e preghiera della via crucis che i cristiani percorrevano verso le catacombe di Priscilla e il Monte delle Gioie. L’entrata più vicina alla chiesetta e su via Salaria 263.
La storia narra che Daria e Crisanto erano due giovani, marito e moglie, o forse promessi (dato che Daria è ricordata come vergine). Furono sorpresi dai soldati imperiali mentre stavano pregando nelle sotterranee insieme ad altri compagni di fede e poi furono sepolti vivi.
Da qui sono diventati due martiri e la chiesa è dedicata al loro amore eterno e il loro santo si festeggia il 25 ottobre.
Il Tempio di Flora di Villa Ada
Tra gli arredi del parco di Villa Ada spicca per design architettonico la coffee-house settecentesca. L’edificio, è conosciuto come il Tempio di Flora.
Esso testimonia i gusti architettonici del periodo imperiale ovvero tra la fine del Settecento e l’inizio del nuovo secolo. La sua tipologia, con pronao e facciata neoclassici, nasconde sul retro un corpo absidato. Questo riprende il motivo del colonnato, affacciato su un sottostante invaso ad anfiteatro con al centro una fontana in ghisa tardo-ottocentesca. Si tratta di un rimaneggiamento in chiave romantica del luogo.
Il bunker
Il rifugio antiaereo venne realizzato intorno agli anni 1940-1942, quando il timore di incursioni aeree sulla Capitale iniziò a farsi più concreto. Il bunker era adibito ad uso esclusivo della famiglia Reale.
I progettisti, sfruttarono la presenza di una collinetta chiamata il Colle delle Cavalle Madri, per collocare il bunker a Villa Ada.
Il bunker fu dunque scavato all’interno della collina sfruttando in parte le pareti di roccia già esistenti. Grazie a questa collinetta l’accesso avveniva a livello, senza dover percorrere scale o rampe.
La principale particolarità del rifugio, grazie alla mancanza di scale, era quella di poter accogliere al suo interno delle autovetture poiché la distanza dalla residenza obbligava i reali a raggiungerlo in auto.
Per trovarlo dovete eseguire un breve spostamento in auto 2/3 minuti o per chi ama camminare una bella passeggiata di circa 20/30 minuti passando per una stradina a tornanti.
L’accesso al rifugio avviene immettendosi in una corta galleria a doppia curva, vi troverete davanti ad un massiccio portone.
L’edifico ha diverse stanze e bagni, ma il vero cuore del bunker è una camera ad alta pressione sul modello tedesco, dotata di un sistema di filtri per la depurazione e il ricambio dell’aria e di un sistema autonomo che permetteva, anche in assenza di energia elettrica o di malfunzionamento dei motori, di poter garantire il funzionamento dell’ impianto di aerazione e filtraggio grazie ad un sistema azionato da propulsione umana, tramite energia cinetica creata pedalando su una sorta di “bicicletta”.
Le Scuderie Reali
Le Scuderie di Villa Ada, sono state realizzate sul lato destro della strada che conduce alla collina delle Cavalle Madri, nei pressi del bunker e appaiono edifici per epoca e tipologia architettonica non omogenei.
Soltanto il primo a sud-ovest, più prossimo alla palazzina Reale, mostra effettivamente i caratteri di una scuderia, con gli stalli al piano inferiore separati da pilastrini.
L’edificio, secondo alcune voci storiche, è un progetto di Gennaro Petagna.
Il secondo corpo di fabbricato appare qualitativamente meno evoluto del precedente e probabilmente realizzato in epoca successiva.
Il terzo, detto Casale dei Trenatori, probabilmente alloggio degli addetti alla manutenzione dei “treni” delle carrozze reali, era in realtà il “Casino nobile” esistente nella vigna Barigioni, acquisita poi dal principe Pallavicini.
Ad oggi, le scuderie, sono ridotte male, molto fatiscenti, bisogna fare molta attenzione.
Forte di Monte Antenne all’interno di Villa Ada
Il Forte, sito all’interno di Villa Ada, ad oggi è proprietà comunale, ma un tempo era un piccolo villaggio isolato diventato poi città. Venne poi colonizzato da Roma e in fine trasformato in una roccaforte avamposto della città, privato lentamente della propria identità, scompare e lascia il posto ad una grande villa nobiliare di una famiglia: gli Acili.
La zona è anche chiamata Forte Antenne perché nell’ultimo trentennio dell’Ottocento, per difendere Roma da ipotetici attacchi di potenze straniere, si decide di realizzare una delle fortificazioni del Campo Trincerato di Roma. Mentre il nome Antenne deriva dalla città di Antemnae, conquistata da Romolo.
Insomma, Villa Ada è un luogo magnifico dove potete perdervi in un’atmosfera romantica, ma ricca di storia di diverse epoche.
Tu hai mai visitato Villa ada? Scrivici qui sotto cosa ne pensi e se ti piace l’articolo Condividilo!
Articolo di Simona Pariani
Iscriviti per ricevere news su Roma
Entra nella nostra chat telegram
[the_ad id=”80262″]