Per chi non lo conoscesse Santa Lucia di Piave è un comune veneto dalle antiche origini. Questo luogo ha fatto del suo ricco passato un punto di forza, grazie alla sua capacità di modificarsi nel tempo, è diventato il luogo in cui tradizioni e modernità convivono. Basti infatti pensare che nel mese di maggio si tiene la Feste delle rane, animali che un tempo popolavano questi luoghi ed erano ritenuti delle vere leccornie. Oppure alla Festa dell’apparizione della Madonna di Ramoncello, che un tempo si celebrava mangiando anguria e facendo giochi come la rottura delle pentole o la scalata all’albero di cuccagna. Anche se al giorno d’oggi le attività sono diverse, il forte sentimento di appartenenza non è ancora cambiato.
La storia di Santa Lucia di Piave
Gli scavi del 1954-55 hanno dimostrato che l’attuale comune è nato da insediamento romano del III secolo d.C., infatti nel corso di questo processo sono stati portati alla luce diversi reperti, tra cui una tomba romana e resti delle fondamenta. In origine la località era conosciuta con il nome di Sub Silva, ma nel 1474 divenne nota come Santa Lucia de Foresto. Con questo termine si faceva riferimento alla foresta che si estendeva nei pressi del fiume Piave.
È difficile definire con assoluta certezza l’inizio della storia civile di questa città. Alcuni studiosi si basano sulla documentazione del 1312 in quanto il suo nome attuale compare tra le Ville soggette alla giurisdizione del Castello di San Salvatore, mentre altri ritengono che risalga all’XI secolo. Periodo in cui venne donata a Rambaldo I dei Conti di Treviso e faceva parte delle terre della Corte di Lovadina. Sebbene questa città non sembri essere rimasta direttamente coinvolta nel primo conflitto mondiale rispetto ad altre località di quell’area, Santa Lucia di Piave è stata teatro della battaglia sul Piave del 1809, durante il conflitto tra Austria e Francia.
La Via Hungarica
Il territorio presentava un crocevia denominato Boccadistrada, da cui ha origine l’omonimo comune, seguendo questa strada si poteva poi raggiungere la strada romana Claudia Augusta e la consolare Postumia. La via riprendeva la cosiddetta Pista del Sale grazie alla quale potevano avvenire gli scambi commerciali tra i mercanti di Ob Terg e Terg Est, inoltre collegava entrambi i mercati lungo la Strada dell’Ambra, un percorso sulle rive del Mar Baltico dove di solito si effettuavano baratti.
Le popolazioni barbariche hanno poi attraversato questo itinerario per secoli, seminando distruzione e rovina, la situazione migliorò solo quando le invasioni terminarono e si affermò la potenza di Venezia, dopo di che iniziarono anche gli scambi con Germania, Austria e Fiandra.
Fiera di Santa Lucia
Il traffico commerciale della via Hungarica era regolato dal governo veneziano e qualora non fosse possibile traghettare il Piave, i mercanti riuscivano in qualche modo a proseguire le loro attività. Di conseguenza si ritiene che ciò abbia contribuito alla nascita della Fiera di Santa Lucia, le cui origini sembrano risalire al 1313 come testimoniano gli Statuti del Comune di Treviso.
La Fiera di Santa Lucia divenne celebre in diversi paesi, soprattutto come mercato di cavalli, ma era anche un punto dove vendere e comprare altri animali da pascolo e da fattoria o per trovare merce come canapa e lana. Nonostante le sue origini locali, la Fiera ha cominciato ad acquisire un’importanza notevole, non solo diventando un evento capace di attirare un numero ingente di visitatori anno dopo anno, ma anche evolvendosi da semplice mercato agricolo, tanto che nel 1946 venne allestito il primo stand tecnologico con attrezzature per l’agricoltura. Al giorno d’oggi lo spazio dedicato alla Fiera è diventato un luogo dinamico capace di ospitare eventi di diversa portata, ma che continua comunque a offrire uno sguardo verso il passato.
Chiesa parrocchiale di Santa Lucia di Piave
Realizzata a seguito del terremoto che aveva distrutto l’edificio precedente, la chiesa parrocchiale di Santa Lucia di Piave costituisce un piccolo vanto per la comunità, tanto da essere definita un “fiore delicato da giardino sbocciato in aperta campagna”. Si tratta di una struttura in stile neo-gotico risalente al 1878, come dimostrato dalla presenza di pinnacoli e dalla porta ogivale. Anche il campanile che affianca la struttura rispetta gli stessi canoni architettonici e si ispira molto al campanile Bannia di Fiume Veneto (PN). Inoltre essa ospita anche la campana maggiore su cui sono riportati i nomi dei caduti durante la Grande Guerra.
Anche all’interno della struttura si possono trovare preziose opere d’arte realizzate negli anni Trenta da artisti locali e allievi del Beato Claudio Granzotto, a cui si deve il protiro, l’acquasantiera in marmo e la statua di Santa Lucia, il cui sguardo è rivolto verso il cielo.
Cosa fare vicino a Santa Lucia di Piave
Che si viaggi in auto o in treno, una visita a Santa Lucia di Piave è solo la prima tappa per un viaggio alla scoperta del Veneto. Oltre a diversi itinerari verso luoghi come Conegliano o Vittorio Veneto, seguendo l’autostrada A27 o la Pontebbana si può raggiungere Treviso, una città a misura d’uomo ricca di opere in stile Romanico, come il Palazzo del Trecento, o Neoclassico, come la Cattedrale di San Pietro Apostolo, conosciuta anche come il Duomo della città.
Se invece si è alla ricerca di un’atmosfera romantica, la scelta non può che ricadere su Venezia, infatti solo una sessantina di chilometri separano Santa Lucia di Piave dall’incantevole Serenissima e i suoi canali ramificati, che la rendono un luogo suggestivo per chi ha voglia di sognare in dolce compagnia. Queste sono solo alcune delle mete più celebri in Veneto, se invece si è alla ricerca di una destinazione più particolare dove fare magari una gita a piedi o in bicicletta, Ponzano Veneto è il posto adatto!
Cosa non si può fare a meno di visitare se ti trovi a Santa Lucia di Piave? Scrivicelo nei commenti!
Articolo di Ada Valeria Cavasino
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