Santa Giulia Brescia: uno scrigno di storia e modernità
A pochi passi dal centro storico di Brescia si erge il Museo di Santa Giulia, che
insieme al Parco archeologico della città sono stati eletti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ma non solo. Nel 2021 è stato nominato anche come Traveller’s Choice da trip advisor.
Il Museo, anche detto “il museo della città” per la sua importanza culturale, sorge su un’area già occupata in epoca romana da importanti Domus e dal complesso monastico femminile di Santa Giulia- San Salvator. Facilmente raggiungibile con i trasporti, è stato fondato nel 753 d.C. dall’ultimo re dei Longobardi e da sua moglie.
Il Monastero ricoprì un ruolo di primo piano nella battaglia longobarda contro Carlo Magno. Infatti oggi fa parte del sito “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d. C.)”, come omaggio a un periodo molto fertile e glorioso per la storia e la cultura Bresciana.
Cosa comprende il Museo di Santa Giulia Brescia
Il Museo di Santa Giulia a Brescia è un complesso che ingloba la Basilica longobarda di San Salvatore, l’oratorio romanico di Santa Maria in Solario, il Coro delle Monache, la cinquecentesca chiesa di Santa Giulia e i chiostri.
La forma attuale della basilica di San Salvatore non è quella voluta originariamente dal re Longobardo Desiderio, bensì si tratta di un restauro risalente al IX secolo circa. Essa è sovrapposta ad una chiesa preesistente, che a sua volta sorge sul complesso monastico dei Santi Michele e Pietro, primo luogo di culto longobardo databile alla seconda metà del VII secolo.
Il suo posizionamento centrale permette di raggiungerla facilmente grazie ai trasporti cittadini.
I manufatti
Il Museo comprende circa 11.000 pezzi esposti, tra cui opere davvero famose che vanno dall’età preistorica fino ai nostri giorni. I manufatti esposti spaziano da oggetti di origine celtica come elmi e falere, ritratti e bronzi romani, corredi funerari, testimonianze longobarde, manufatti dal Medioevo al XVIII secolo a collezioni d’arte applicata.
Le opere
Parlando invece di opere, sarete contenti di sapere che c’è ancora molto altro da vedere. Quelle che più colpiscono e affascinano ogni anno visitatori da tutta Italia sono:
1. La basilica di San Salvatore e la sua cripta. Uno dei massimi esempi di architettura altomedievale presenti in Italia, con il suo porticato tempestato da colonne e gli stucchi, insieme agli affreschi sulle pareti costituiscono uno dei più ricchi e meglio conservato patrimonio ornamentale di quel periodo.
2. La chiesa di Santa Maria in Solario. Fu costruita verso la metà del XII secolo come sacello destinato alla custodia del "tesoro”, cioè reliquie e oggetti preziosi di vario tipo. Inoltre, alzando gli occhi al cielo si può ammirare la cupola tutta blu punteggiato da piccole stelle dorate.
3. Al centro del sacello svetta la Croce di Desiderio risalente al IX sec. d.C. custodita in una teca di vetro è ancora oggi una delle più importanti opere di oreficeria conosciute, anche grazie alle sue gemme e ai vetri preziosi.
4. Il Coro delle Monache è stato aperto al pubblico nel 2002, dopo un lungo intervento di restauro. Si tratta di uno spazio piccolo, risalente al Quattrocento e brulicante di affreschi ispirati al tema della salvezza. Questo luogo permetteva alle monache di clausura di seguire le funzioni religiose che venivano svolte nella Basilica di San Salvatore.
5. Le domus dell’Ortaglia. Si tratta di uno dei complessi residenziali romani meglio conservati del Nord Italia e sono state scovate tra gli orti del monastero di Santa Giulia. Il complesso è articolato in due domus. La Domus delle fontane, che prende il nome dal ritrovamento di avanzati sistemi idrici di incanalamento dell'acqua e la Domus di Dioniso raffigurante appunto il dio greco Dioniso, che ha come particolarità un affresco nella quale si vede un ippopotamo, insieme a un sacerdote di Iside che solleva un candelabro. Questo è tipico dell’arte che andava di moda nel II secolo a Roma.
Santa Giulia Brescia: non un semplice Museo
Dopo avere visitato questi luoghi ed essere stati colpiti dalla vista della Brixia romana, vi renderete subito conto che quello di Santa Giulia, non è un museo come gli altri. Al contrario offre un sistema espositivo unico in Italia avendo un’area di circa 14.000 metri quadrati, tutti dedicati alle imponenti opere e agli splendidi manufatti esposti nel complesso monastico.
Oltre alle collezioni permanenti di richiamo longobardo, Il Museo di Santa Giulia è sede anche di numerose mostre ed eventi organizzati dalla Fondazione Brescia Musei, offrendo ai visitatori momenti di immersione artistica a 360 gradi, mai monotona e al passo coi tempi.
Curiosità storiche
Ermengarda era la figlia di re Desiderio. La tradizione vuole che proprio all’interno del Monastero di Santa Giulia, la donna sia stata abbandonata dal marito Carlo Magno perché non in grado di dargli un erede.
Ma questa è solo la versione della storia immaginata da Manzoni, nella sua tragedia Adelchi. La realtà è un’altra. Nel 771 il fratello di Carlo morì, così egli divenne unico re franco e subito decise di ritornare in guerra contro i Longobardi. Alla fine, ripudiò Ermengarda e sconfisse Desiderio impossessandosi del regno longobardo.
Un’altra curiosità riguarda il nome della ragazza. Ermengarda è solo il nome inventato che Alessandro Manzoni ha dato al personaggio della sua tragedia. Tutt’ora, non si sa quale sia il vero nome della ragazza.
Tutti pazzi per Geronimo Stilton
Tra le numerose iniziative promosse dalla Fondazione Brescia Musei, quella che spicca per originalità è l’introduzione in esclusiva mondiale, della prima app-game museale dedicata interamente ai bambini dai 6 anni. Il protagonista di questa app è niente popò di meno che Geronimo Stilton! Sì, avete capito bene, il famosissimo topo giornalista ha il compito di guidare i piccoli esploratori alla scoperta del patrimonio culturale bolognese, tramite un’esperienza ludica interattiva e super divertente!
Partecipare è facilissimo, basterà avere con sé uno smartphone o un tablet. I vostri bimbi verranno così guidati tra le sale del Museo di Santa Giulia e non solo. Grazie a questa iniziativa, avranno anche l’opportunità di vedere la nuova casa della Vittoria Alata in Capitolium, la Pinacoteca Tosio Martinengo e il Museo “Luigi Marzoli”.
Conoscevi le bellezze che ha da offrire il museo di Santa Giulia a Brescia? Faccelo sapere nei commenti!
Articolo di Elena Ben Said
Iscriviti per ricevere news su Brescia