San Felice del Benaco: cosa devi assolutamente vedere - Oj Eventi

San Felice del Benaco: cosa devi assolutamente vedere

San Felice del Benaco

Un comune italiano di circa 3413 abitanti della provincia di Brescia in Lombardia, stimo parlando di San Felice del Benaco. Questo si trova a circa 35 km da Brescia. Il comune comprende tre borghi: San Felice, Portese e Cisano. San Felice è avvolto dalle colline moreniche, tra la cala di Salò e a quella di Manerba. Il clima è particolarmente piacevole per tutto l’anno. San Felice è un paesino ricco di cultura, ed ha un panorama singolare e paradisiaco. San Felice è una metà visitabile tutto l’anno. In primavera vedremo l’esplosione della natura in fiore. Nella stagione estiva il caldo non è eccessivo. Per quanto riguarda l’autunno le foglie che cadono regalando manti dorati. In inverno grazie alla vicinanza al lago le temperature sono miti.

San Felice del Benaco: un po’ di storia

L’origine del nome deriva probabilmente dal latino “sinus felix” cioè insenatura felice. San Felice del Benaco ha origini preistoriche. Sulle sponde del Benaco sorgevano insediamenti palafitticoli. Nella metà del secolo scorso il paleontologo Antonio Stoppani scoprì insediamenti di villaggi lacustri vicino all’isola del Garda e nella località Casone. Dell’epoca romana abbiamo ritrovamenti di lapidi, scoperte all’Isola, e le murate esterne della parrocchia di San Felice. Secondo lo storico italiano Federico Odorici a San Felice passava un acquedotto romano e andava a rifornire di acqua San Fermo e l’antica Scopulus. Nel 1279 i bresciani conquistarono la Valtenesi e San Felice venne distrutta. Gli abitanti si trasferirono in una vicina borgata ribattezzandola San Felice di Scovolo.

Entrata ufficiale nella storia

San Felice entra ufficialmente nella storia è nel 1411. Si tratta di un ritrovamento di un antico documento. Il comune acquista una parte di un mulino in località Rive di Pieve di Manerba. Nel documento San Felice fu definito “Università della terra di San Felice”. San Felice ha subito varie dominazioni fino alla prima guerra mondiale. Come quella veneziana, francese ed austriaca. San Felice del Benaco nasce come comune nel 1928 con l’unione dei comuni di Portese e di San Felice di Scovolo. Durante le due Guerre mondiali, e soprattutto nel biennio della repubblica sociale di Salò il territorio è stata saccheggiato pesantemente. Inoltre i sanfeliciani avevano l’obbligo di fornire viveri per l’esercito stanziato a Salò e limitrofi.

San Felice del Benaco: cosa vedere

Isola del Garda vista da San Felice del Benaco

Isola del Garda vista da San Felice del Benaco

San Felice pur essendo un piccolo paesino ha molteplici punti di interesse. Come si suol dire “nella botte piccola c’è il vino buono”. I sanfeliciani nella storia hanno subito dominazioni, guerre, bombardamenti, ma si sono sempre rialzati. Inoltre hanno sempre conservato, ripristinato e rivalorizzato i loro monumenti ed il loro territorio. San Felice del Benaco è un posto d’arte, storia, religione e paesaggi naturalistici.

Borgo Portese, Borgo Cisano e Punta San Fermo

Borgo Portese è un borgo marinaro. Ha un caratteristico porticciolo. Vicino troviamo le spiagge più belle del Garda, come la Baia del Vento. Borgo Cisano si affaccia sul Golfo di Salò. Possiamo vedere comodamente il panorama del Golfo e delle montagne stando seduti sulla Panchina Gigante. La Panchina Gigante fa parte del Big Bench Community Project. Questo progetto unisce tutte le Panchine Giganti in Italia e nel mondo. Con lo scopo di promuovere le Panchine Giganti a marchio registrato contemplando il territorio e ritornando a sentirsi bambini. Punta San Fermo è una striscia di terra di un promontorio dove c’è la Chiesa di San Fermo. Da li possiamo ammirare l’Isola del Garda e il lago.

Palazzo ex Monte di Pietà

Nel 1593 morì a San Felice il ricco benestante Giacomo Pace. Nel testamento esprime la sua volontà di lasciare tutti i suoi beni per la realizzazione del Monte di Pietà. Inoltre nel testamento specificò che tutti poveri potessero chiedere soldi senza l’applicazione di interessi sulla somma ricevuta. Il Monte di Pietà è un progetto dell’architetto bresciano Giulio Todeschini. La sua costruzione finì nel 1670. Al suo interno ha una splendida sala seicentesca. La sala ha un un antico stemma di San Felice e l’affresco della volta di Abramo Grisiani. Nella fine Ottocento l’ex Monte di Pietà diventa la Congregazione di Carità. Dopo la prima guerra mondiale diventa sede del Municipio fino al 1993. Oggi il Palazzo ex Monte di Pietà è l’Ufficio di accoglienza turistica.

Palazzo Rotingo

Spiaggia a San Felice del Benaco

Spiaggia a San Felice del Benaco

Prende il nome da un’antica famiglia salodiana. Il palazzo risale al VIII. Al suo interno troviamo i soffitti a cassettoni in legno finemente decorati, alcuni stemmi e figure allegoriche. Il Palazzo ha dato i natali al famoso scultore Angelo Zanelli. Il Palazzo Rotingo da sempre è un’abitazione ad uso privato. Ma dal 1974 al 1989 è stata adibita a scuola media. Dal 1993 è proprietà della parrocchia di San Felice ed ospita la sede Municipio. Nel 2022 il Palazzo Rotingo diventa proprietà del comune.

Il Santuario della Madonna del Carmine

La punta di diamante di San Felice del Benaco è il Santuario della Madonna del Carmine. Il suo stile è romanico con architettura gotico lombarda. Il 17 gennaio 1482 il vescovo Giorgio Vink consacrò il Santuario. La leggenda narra che i pescatori hanno chiesto di costruire la chiesa per riconoscenza alla Vergine per averli tante volte salvati dalle improvvise tempeste lacustre. Stesso i pescatori incaricarono la gestione del Santuario ai frati Carmelitani della Congregazione Mantovana. La facciata ha una porta principale a sesto acuto sotto un rosone centrale e due monofore laterali. All’interno troviamo una sola navata divisa in cinque zone parallele da quattro archi trionfali a sesto acuto.

Inoltre ha un soffitto a capanna con travature scoperte e un’Abside quadrangolare che appare come fosse una cappella con la statua della Madonna del Carmine incastonata nel muro. Le pareti hanno una serie di affreschi di pittori sconosciuti ma con evidente influenza del Mantegna, del Foppa e del Perugino. Il Santuario è in un poggio isolato da antiche mura a circa 500 metri fuori dal paese. Questo luogo di preghiera è una metà per pellegrini proveniente dall’Italia e dall’estero. Un evento da non perdere è la festa della Madonna del Carmelo. Il quarto sabato di luglio la statua della Madonna va in processione fino alla alla Chiesa Parrocchiale. Il giorno dopo la processione riprende con il rientro della Madonna al Santuario attraversando il paese addobbato di fiori e ghirlande a festa.

Come raggiungere San Felice del Benaco

Se vogliamo arrivare in auto possiamo prendere l’Autostrada A4 ed uscire a Desenzano. Dopo l’uscita di Desenzano proseguiamo per di Salò e dopo la rotonda di Manerba seguire indicazioni per San Felice del Benaco. Se optiamo di arrivare col treno la stazione più vicina è Desenzano. Una volta arrivati servirsi del servizio di autobus locale.

Ci siete mai stato San Felice del Benaco? Cosa ti ha affascinato? Facci sapere nei commenti cosa ne pensi.

Articolo di Giovambattista Rescigno

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