Rafting: tutto quello che devi sapere - Oj Eventi

Rafting: tutto quello che devi sapere

Rafting

Se vi piacciono le attività all’aperto non potete non provare il rafting almeno una volta nella vita. Natura, divertimento e adrenalina si intrecciano in questo sport adatto a adulti e bambini.

Il rafting prende il nome dalla parola inglese “raft” che nel suo significato originale si traduce come zattera. Noi conosciamo il raft come un particolare tipo di gommone che è inaffondabile, auto svuotante e non motorizzato.

Questa disciplina affonda le sue origini negli Stati Uniti, più precisamente in Colorado alla fine dell’800. Nato per agevolare le esplorazioni, diventa uno sport negli anni ‘50 e arriva in Italia negli anni ’80. Vista la presenza di fiumi e torrenti si è diffuso in varie zone dello stivale e oggi conta numerosi appassionati.

Il rafting viene praticato anche come sport agonistico. Se iniziate a gareggiare potreste addirittura vincere un mondiale. Purtroppo, però non è ancora stato inserito nel circuito delle olimpiadi.

Se non ti sei mai approcciato a questo tipo di sport, in questo articolo proveremo a rispondere alle domande più frequenti. Occorre essere capaci di nuotare? Come ci si veste? Qual è il periodo di migliore per praticare rafting?

Rafting: cosa mi metto?

Casco

Casco

Una delle cose importanti quando si pratica rafting è avere il giusto outfit. È indispensabile indossare un abbigliamento tecnico che tenga caldo e che si asciughi in fretta. Quindi via libera a maglie e calze termiche, biancheria intima sintetica e giacche in pile. Meglio evitare il cotone perché a contatto con gli spruzzi di acqua rimarrebbe bagnato troppo a lungo. Sono consigliate scarpe da ginnastica o scarponcini da trekking.

È molto importante ricordare di mettere sempre la protezione solare. Anche se indosserete la tuta e il casco sarete sotto al sole per buona parte del percorso. Quindi ricordatevi di proteggere la vostra pelle dalle scottature.

Una volta raggiunto il luogo in cui praticherete la discesa verrete muniti di casco, pagaia, giubbotto salvagente e tuta in neoprene.

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Un’esperienza che non scorderai

Team building

Team building

La cosa fondamentale per rendere memorabile la vostra esperienza è quella di ascoltare attentamente la lezione di teoria che viene fatta prima della partenza. Inoltre, una volta saliti sul raft bisognerà stare molto attenti alle parole dell’accompagnatore. La guida infatti darà consigli su come remare e sarà indispensabile nel caso dovessi scivolare fuori dall’imbarcazione.

Se dovesse succedere è fondamentale non farsi prendere dal panico. Ricordati che hai un giubbotto salvagente e delle guide preparate vicino a te, che conoscono correnti e percorsi.

Nel rafting è molto importante che l’intero gruppo sia coordinato nella remata. Proprio per questa necessità di coesione viene spesso utilizzato come esperienza di team building. All’interno del raft il singolo lavora con e per il gruppo per la riuscita della discesa.

Per fare rafting non occorre una vera e propria preparazione atletica. Non occorre nemmeno essere capaci di nuotare. È consigliato avere una buona forma fisica perché si tratta comunque di uno sport impegnativo. E ovviamente un buon rapporto con l’acqua. I casi in cui è vivamente sconsigliato sono quelli di chi soffre di asma, problemi cardiaci e ipertensione.

Qual è il periodo ideale per il rafting?

Il periodo migliore per praticare questo sport va da aprile a ottobre. Tra la primavera e l’estate è il periodo ideale. Sia per le temperature più calde, sia perché aumenta la portata dei fiumi.

In base al livello di difficoltà cambia il percorso e forza della corrente che andrete a fronteggiare.

Questo sport può diventare una buona occasione per esplorare l’ambiente che vi circonda. Nella sua versione “soft” avrete una navigata più lenta con meno discese e tanto tempo per godervi il paesaggio. In alcune città italiane, che hanno seguito l’esempio della regione del Reno, si pratica il rafting urbano. Potete, per esempio godervi il paesaggio di Roma e Firenze navigando i celebri fiumi che le attraversano.

Per i rafters non c’è solo adrenalina quindi, ma anche la possibilità di vivere in modo diverso il turismo sia naturalistico che urbano.

La durata di un’uscita di rafting varia in base al tipo di percorso. Solitamente non supera le tre ore ed è sempre preceduta da una lezione teorica di circa trenta minuti. In alcuni casi può durare anche tutta la giornata, ed è prevista l’alternanza tra tratti in fiume e percorsi a piedi.

In base al numero di partecipanti può cambiare il tipo di gommone. Di regola può ospitare dai quattro agli otto vogatori, o rafters, più l’accompagnatore.

Dove fare rafting?

I luoghi in cui fare rafting in Italia sono vari. Quando è approdato nella penisola questo sport ha preso subito piede in Tentino Alto Adige. Con il tempo sono cresciuti la curiosità e l’interesse e hanno iniziato a fiorire diversi centri anche nelle altre regioni d’Italia.

Se vi trovate in Trentino e non siete esperti potete provare il rafting lungo il fiume Noce. In Valle d’Aosta gli amanti del brivido posso praticare questo sport nella Dora Baltea, l’impetuoso fiume ribattezzato “Colorado d’Italia”. La Valpolicella può regalarvi dei bellissimi ricordi immersi nella natura. Qui, infatti avrete la possibilità di navigare il fiume Adige, si nelle sue zone più selvagge, sia attraversando la città di Verona. In Umbria si possono fare delle discese molto semplici vicino alla suggestiva Cascata delle Marmore.

Qualunque sia la vostra preparazione atletica non sarà difficile trovare un luogo adatto in cui pagaiare.

Il rafting, nella sua versione più semplice, è adatto anche ai bambini. Potrete trasformare una giornata al fiume in una divertente esperienza da condividere con la famiglia. Oppure potrete trascorrere un’occasione particolare, come un compleanno, in modo diverso e originale. Magari con un’uscita di rafting al chiaro di luna.

Uno sport adrenalinico in tutta sicurezza

La paura più grande di chi pratica rafting per la prima volta è quella di cadere fuori dall’imbarcazione. In questo caso è importante non farsi prendere dal panico. Se questa paura vi frena dal provare questa esperienza ricordatevi che è un evento molto raro, specialmente nel livello base. Non dimenticate che le guide presenti sul raft sono molto preparate anche per queste evenienze. Oltre al giubbotto salvagente ogni imbarcazione è dotata di una corda proprio per recuperare le persone che dovessero cadere.

Inoltre, per aumentare il livello di sicurezza spesso i centri organizzano più uscite con diversi gommoni. In questo modo sullo stesso percorso sono presenti più imbarcazioni che possono aiutarsi a vicenda in caso di pericolo.

La probabilità che questo raro evento accada è più alta nel caso in cui pratichiate una discesa con un alto livello di difficoltà. Ogni fiume in cui si pratica il rafting viene classificato secondo una scala internazionale chiamata Wildwasser (WW). I livelli vanno dall’I al IV. Si parte quindi da una difficoltà molto bassa e adatta anche ai bambini. Salendo di passa a mano a mano per fiumi che presentano sempre più ripide, ostacoli e passaggi stretti. L’ultimo livello è adatto solo a professionisti esperti.

Sei pronto ad affrontare la tua prima discesa? Pagaia fino al centro più vicino e prova a fare rafting. Scrivi nei commenti se hai già provato a fare rafting e condividi l’articolo se ti è piaciuto!

Articolo di Elisa Bellini

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