Pozzo dell’amore: un’antica tappa romantica nella splendida Verona!
Il Pozzo dell’amore è stata un’accidentale scoperta professionale nella mia amata Verona. Quando una città è radicata profondamente nel tuo cuore lo è e lo sarà per sempre, soprattutto quando è la tua provincia natale e soprattutto se anche per il tuo cuore “non c’è mondo fuori dalle mura di Verona”, come citava il celebra drammaturgo inglese, W. Shakesperare, in “Romeo & Juliet”, le stesse parole pronunciate da Romeo nel momento dell’esilio e riportate anche su una targa, accanto al busto del loro autore, sulla porta che da p.zza Bra conduce all’inizio di C.so Porta Nuova.
Un punto di vista inedito sulla mia città!
Verso la fine della mia carriera universitaria, l’amore per Verona mi portò proprio a sceglierla come protagonista della discussione conclusiva del mio percorso di studi. Un percorso concluso in bellezza con la tesi di laurea dal titolo “Il turismo internazionale a Verona”, discussa il 4 luglio 2002 all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Gli argomenti da trattare erano tantissimi, ma era strettamente necessario scegliere, sebbene il mio cuore sobbalzasse ad ogni nuova piccola scoperta. Non voleva essere un “copia -incolla” di scritti già visti e conosciuti, volevo ardentemente conoscere ed esplorare la città attraverso gli occhi dei turisti stranieri. All’inizio fu abbastanza difficile, aprii un foglio in word dal mio pc, un foglio in bianco che mi “spaventava” tantissimo…
Fu così che decisi di “scendere direttamente in campo” con un block notes ed una penna, cercando di entrare nel cuore più profondo della città. Intervistai direttamente i turisti in ogni angolo, cercando di capire il motivo che li aveva spinti a visitare la mia città. La maestosa arena, il magico teatro romano, la famosissima casa di Giulietta ed il suo balcone, il Club di Giulietta al quale ogni giorno giungono migliaia di lettere e tutte quei magnifici tesori di patrimonio che un veronese ben conosce.
Come ho scoperto il Pozzo dell’amore?
Un giorno, per puro caso, percorrendo c.so Portoni Borsari, svoltai in un vicolino molto grazioso dove vidi una coppia che stava leggendo “qualcosa” accanto ad un pozzo. Mi avvicinai con molta discrezione e chiesi loro cosa stessero guardando. Nei pressi passava il Sig. Oreste Dal Zovo, proprietario di un’enoteca che si trova a qualche passo dal pozzo. Questi, notando la mia curiosità, mi chiese cosa ci facessi con tutti quei fogli in mano e molto gentilmente e con tanto entusiasmo mi raccontò tutta la storia legata al pozzo, al quale decisi di dedicare un intero paragrafo nella mia tesi. Ebbene sì: accanto al tradizionale percorso turistico “Montecchi-Capuleti” c’era un’altra tappa, sicuramente meno conosciuta, ma così preziosa ed emozionante: il “pozzo dell’Amore”.
La romantica storia legata al Pozzo
La leggenda associata al pozzo, i cui protagonisti vissero tra il 1509 ed il 1516, narra che quando l’imperatore Massimiliano governava la città di Verona, tra le guardie vi era Corrado di San Bonifazio, un giovane bello e signorile. Un giorno il giovane incontrò una bellissima gentildonna, Isabella del casato dei Donati e se ne innamorò follemente. Donna Isabella però non si curava del giovane e non lo ricambiava, rifiutando tutte le sue lettere.
Un giorno Corrado, insieme ad alcuni amici veronesi, incontrò Isabella in uno stretto cortile: il giovane cominciò a parlarle accanto ad un pozzo, dicendo che la ragazza gli sembrava fatta di ghiaccio, come l’acqua che stava nel pozzo. La ragazza, a crudele conferma, lo sfidò a buttarsi nel pozzo per trovare un gelo ancora maggiore. Era il mese di febbraio e faceva molto freddo. Il giovane innamorato non esitò e vi si gettò. La donna, terrorizzata da quello che aveva causato ed essendo in cuor suo realmente innamorata del giovane, prima che le amiche potessero fermarla, si gettò anch’essa nell’acqua. Un storia così tragica ed un amore così grande non poterono essere dimenticati e quel pozzo venne così battezzato come “il pozzo dell’Amore”.
La valenza turistica
Per le guide turistiche che accompagnano i gruppi di turisti fu creata un’apposita insegna in ferro battuto che indica la strada per raggiungere il pozzo. Su di essa sono presenti una sirena, simbolo dell’acqua e dell’amore, che si potrebbe identificare con Isabella, ed un ballerino, riconducibile a Corrado, che danzano sulla ghiera del pozzo. La stessa immagine è presente sulla formella in marmo che orna il pozzo, opera quest’ultima del pittore Giorgio Grumini. Sulla griglia del pozzo è stato inoltre posto un cartiglio in ottone con la seguente iscrizione:
“Getta nel pozzo un sol soldino, pensa un momento al tuo destino non ti distrarre, non far rumore ecco … ecco… arriva l’amore”.
Dopo questa enorme scoperta, passai alcuni giorni nei pressi del pozzo fermando i turisti e chiedendo loro se ne conoscessero la storia. Era incredibile vedere i loro occhi così entusiasti e desiderosi di vedere dal vivo ciò che avevano solo conosciuto su alcune riviste turistiche. Purtroppo, come “Giulietta e Romeo”, quella di Corrado ed Isabella è un’altra enorme tragedia. Eppure concorre a donare alla città di Verona, alla mia città, una ancor maggiore connotazione di “città dell’Amore”. L’amore per tutto il suo patrimonio, per le sue bellezze artistiche, per i suoi sapori, per la sua gente. Città per la quale migliaia e migliaia di turisti giungono da ogni parte del mondo anche per scambiarsi le loro promesse d’amore, promettendosi di tornare presto e la città, quella città nella quale spero anche io un giorno di poter tornare, per sempre.
Sei mai stato a Verona? Già conoscevi il Pozzo dell’Amore? Scrivici qui sotto cosa ne pensi e se ti piace l’articolo, condividilo!
Articolo Dr. Antonella Martinetti
Aggiornato il 30/03/2023
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