Tra i simboli di Firenze c’è sicuramente Ponte Vecchio, tra gli emblemi non solo del capoluogo toscano, ma di tutta Italia. Il Ponte è conosciuto in tutto il mondo e rappresenta in pieno la bellezza e la ricchezza culturale di Firenze. Chiamato così in quanto ponte più vecchio della città, si è trattato fin da subito di un elemento molto importante per il sistema viario di tutta Firenze. In più, cosa che interessa maggiormente a noi, questo ponte è un vero e proprio patrimonio artistico e culturale. Inoltre permette di collegare le diverse zone di interesse della città ed è percorso ogni giorno da tantissimi turisti. Se ti trovi a visitare Firenze, non puoi non attraversare a piedi Ponte Vecchio. Scopriamo insieme le caratteristiche che lo rendono un luogo così unico e meraviglioso!
Ponte Vecchio, un po’ di storia
Ponte Vecchio come lo conosciamo oggi è stato costruito nell’anno 1345, ed è il ponte più antico non solo di Firenze, ma di tutta Europa. È stato costituito originariamente in pietra forte e per un po’ di anni è stato l’unico ponte della città che attraversava l’Arno. Dopo una violenta alluvione che ha portato alla distruzione della prima costruzione, ha fatto la sua comparsa la versione attuale. Nel 1442 l’autorità cittadina decise di far spostare i diversi venditori di pesce e macellai di Firenze lungo il ponte. Lo scopo era quello di far allontanare il cattivo odore degli scarti e del bestiame morto dalle strade principali. Così, il luogo è diventato praticamente la sede del mercato della carne e del pesce. Negli anni, il Ponte ha subito diversi cambiamenti e ricostruzioni e ha passato indenne i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e le alluvioni del 1933 e del 1966. Oggi è uno dei luoghi più suggestivi del mondo, per i meravigliosi scorci che offre e per i negozi e botteghe che lo caratterizzano.
Il corridoio del Vasari
Nel 1565, su volere di Cosimo I de’ Medici, Giorgio Vasari costruisce il cosiddetto corridoio del Vasari. Lo scopo era di mettere in comunicazione tra di loro Palazzo Vecchio e gli Uffizi con Palazzo Pitti, dimora dei Medici. In questo modo, i membri della potente famiglia potevano spostarsi in totale sicurezza da una parte all’altra di Firenze. Dopo circa cinque mesi, i lavori per la costruzione arrivarono alla fine, con il corridoio sopraelevato della lunghezza di circa un chilometro. La costruzione gira intorno alla Torre dei Mannelli per arrivare alla Chiesa di Santa Felicita e infine a Boboli e a Palazzo Pitti. Nel 1593 Ferdinando I decide di far spostare le botteghe dei macellai a vantaggio dei gioiellieri e degli orafi, in modo da allontanare il frastuono e gli odori sgradevoli del mercato. Da lì Ponte Vecchio è diventato un luogo molto più elegante. Il corridoio si distingue per la presenza al centro di una finestra più grande rispetto alle altre, aperta nell’anno 1860 per la visita di Vittorio Emanuele II. Questa costruzione fa inoltre parte del percorso delle Gallerie degli Uffizi, anche se al momento è chiuso a causa di lavori di restauro.
L’architettura
Ponte Vecchio vede la presenza di tre valichi ad arco ribassato con ai lati due file di botteghe artigiane. Questo metodo ha rappresentato una vera novità, richiedendo meno arcate e creando le condizioni ideali per essere più sicuri in caso di alluvione. Questa soluzione dà infatti più spazio al passaggio del fiume e in caso di piene il deposito dei detriti a valle provoca molti meno danni. Si era così superato l’antico modello romano dei valichi a tutto sesto. Tra i primi ponti ad imitare il modello nuovo abbiamo il Ponte di Rialto a Venezia. In origine erano poi presenti quattro torri ai quattro diversi angoli, anche se oggi è rimasta soltanto la già citata Torre dei Mannelli. Tutta la costruzione è poi arricchita da portici che sono stati successivamente chiusi e che ospitano le numerose botteghe degli artigiani. Nella parte centrale i negozi lasciano invece spazio a due terrazze panoramiche e al monumento che celebra lo scultore e orafo fiorentino Benvenuto Cellini.
Ponte Vecchio, il monumento di Benvenuto Cellini
Su una delle due terrazze panoramiche di Ponte Vecchio è presente il monumento a Benvenuto Cellini, artista e gioielliere di Firenze che è vissuto dal 1500 al 1571. Il busto si trova al centro del ponte, precisamente sulla terrazza che è rivolta verso il ponte Santa Trinità. La sua creazione è opera di Raffaele Romanelli e risale al 1901. Tra le opere più importanti di Cellini possiamo ricordare il Perseo, che si trova sotto la loggia di Piazza della Signoria. Lo scultore ha inoltre realizzato la Saliera di Francesco I, opera esposta al Kunsthistorisches Museum di Vienna e rubata nel 2003.
Nei pressi del monumento, ma lungo tutto il ponte in generale sono poi presenti numerosi lucchetti. Si tratta dei classici simboli d’amore che riportano le iniziali di una coppia. Tale usanza ha visto probabilmente la luce proprio a Firenze, ma oggi non è più permessa. Il Comune di Firenze l’ha infatti vietata e i trasgressori possono ricevere multe salate se colti sul fatto.
Le botteghe
A rendere suggestivo e famosissimo Ponte Vecchio sono anche e soprattutto le botteghe e i negozi. Questi affacciano sul passaggio centrale e dispongono di un retrobottega che si trova praticamente sospeso sul fiume. Come abbiamo visto sopra, nel XVI secolo i macellai e i fruttivendoli lasciarono il posto ai gioiellieri e agli orafi. A partire dal 1600 le botteghe non sono più state solo luoghi per la vendita ma anche veri e propri laboratori di produzione artigianale. Questi negozi sono una vera e propria attrazione per i turisti provenienti da tutto il mondo, che vogliono ammirare le tante meraviglie presenti nelle vetrine.
Ponte Vecchio, un luogo da visitare almeno una volta nella vita
Se hai in programma una vacanza a Firenze, non puoi non visitare Ponte Vecchio. Al tramonto il Ponte grazie a uno splendido gioco di luci e ombre diventa ancora più suggestivo. Il tutto unito a uno splendido panorama e ad un’atmosfera a dir poco magica. Uno spettacolo che chiunque vada nel capoluogo toscano non può assolutamente perdersi.
Sei mai stato a Ponte Vecchio? Ti è piaciuto? Diccelo nei commenti!
Articolo di Francesco Basso
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