Pinacoteca di Brera: un viaggio da passato a presente attraverso l’arte

Pinacoteca di Brera: un viaggio da passato a presente attraverso l’arte

Pinacoteca di Brera

 

 

Pinacoteca di Brera

Pinacoteca di Brera – se sei un appassionato d’arte o semplicemente sei in visita a Milano, una tappa alla Pinacoteca di Brera è obbligatoria. Milano è la capitale italiana della moda, ma nel suo cuore si trova anche una delle Gallerie più importanti al mondo. Ospita molte opere prestigiose, sia antiche che moderne, scopriamola insieme!

Un po’ di storia

La Pinacoteca ha sede nel grande Palazzo di Brera antica residenza nobiliare divenuta in seguito sede dell’omonima Accademia. Scuola d’arte istituita nel 1776 da Maria Teresa d’Austria, include da subito una raccolta di quadri predisposta a fine didattico per i suoi studenti

Nel 1805, quando Napoleone proclamò Milano capitale del Regno d’Italia, la Pinacoteca di Brera fu poi convertita in museo. Era il 1809 quando iniziò ad esporre i dipinti più prestigiosi provenienti dai territori conquistati dalle armate francesi.

Agli inizi del XIX secolo, dopo la soppressione di alcuni ordini religiosi, la collezione si ampliò ulteriormente arricchendosi delle opere sottratte a chiese e monasteri. È per questo che molti dei capolavori esposti sono di grandi dimensioni e a tema sacro.

Bisognerà attendere il 1814 perché cada il governo napoleonico e si stabilisca la restituzione dei beni sottratti. Anche la Pinacoteca di Brera dovette rendere alcune delle sue opere. Ma non sono le uniche modifiche subite dalla Pinacoteca nel corso degli anni.

Ristrutturazioni della Pinacoteca di Brera

Pur mantenendosi abbastanza fedele alla struttura originale, nel corso degli anni l’edificio ha subito diversi interventi di ristrutturazione. Nel corso della Seconda guerra mondiale i bombardamenti su Milano causarono danni anche al Palazzo di Brera. La collezione fortunatamente, già messa in salvo dalla direttrice, restò indenne. I doverosi lavori per la ricostruzione dell’edificio iniziarono nel 1946 per concludersi a metà del 1950.

Nel 1974 la Pinacoteca di Brera venne poi chiusa per problemi di ristrettezze economiche, carenze di spazi e difficoltà di gestione. Perché sia riaperta bisognerà attendere il 1977. Nel corso dei tre anni lo spazio della galleria venne ampliato per meglio ospitare le nuove collezioni ricevute in dono. All’inaugurazione le opere esposte includevano infatti la collezione di artisti italiani del primo 900 e la collezione futurista. Per l’occasione vennero anche aperti il primo bookshop italiano e la caffetteria.

Nel 1989 la Pinacoteca cadde nuovamente in crisi per problemi tecnici e burocratici. Dopo una serie di chiusure e disallestimenti infruttuosi, si decise quindi di chiuderla nuovamente. La chiusura era necessaria per provvedere ad una sostanziale ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi comprensivo di un riordino delle opere. Da questi ultimi lavori risultò lo spazio della Pinacoteca come la conosciamo oggi, ricca di pregevoli capolavori magistralmente esposti. Scopriamone alcuni!

I capolavori e cinque curiosità della Pinacoteca di Brera

La Pinacoteca raccoglie alcuni tra i massimi capolavori di artisti sia italiani che stranieri. Tra questi spiccano senz’altro Piero della FrancescaAndrea Mantegna, Raffaello, Bramante e Caravaggio. Senza dimenticare Tintoretto, Giovanni Bellini, Rubens, Van Dyck e Francesco Hayez. Sculture e dipinti di Picasso, Boccioni, Modigliani, Arturo Martini, Marino Marini, Morandi, Carrà, de Pisis. Quello di Brera è senz’altro uno scrigno straordinario e per renderlo tale non bastano solo le opere.  Ecco di seguito cinque curiosità che hanno contribuito a renderla uno spazio straordinario:

  1. Nasce dal collezionismo politico e di Stato, non da quello privato, come invece è successo alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
  2. Si differenzia dagli altri musei perché le sue raccolte hanno carattere universale. Rappresentano molteplici scuole e molteplici stili.
  3. È stata istituita per essere il Louvre d’Italia e nel 1813 ci fu uno scambio di opere tra i due musei.
  4. Napoleone, indirizzato dalla mentalità illuminista, contribuì ad arricchirne la collezione con lo scopo di mettere a disposizione del pubblico opere solitamente non accessibili. Brera doveva essere un museo volto all’educazione dei popoli e alla didattica artistica per gli allievi dell’Accademia di Belle Arti.
  5. Ha una vastissima collezione online di opere d’arte continuamente aggiornata!

Insomma la Pinacoteca di Brera è un luogo in cui arte, storia e bellezza si incontrano, al centro di una delle città più tecnologiche d’Italia. Uno spazio che offre la straordinaria opportunità di ammirare i capolavori che testimoniano la storia e la cultura dell’Italia dal XIV al XIX secolo. Cosa aspetti a visitarla?

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Articolo di Alice Mariti

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