Passo Rolle: dove si trova e cosa fare d'estate e d'inverno - Oj Eventi

Passo Rolle: dove si trova e cosa fare d’estate e d’inverno

Passo Rolle

Passo Rolle si trova in provincia di Trento. È un valico dolomitico che collega San Martino di Castrozza con le valli limitrofe. Posto a quota 1980 m.s.l.m., il suo nome, in dialetto Ròle, deriva dal latino. Anticamente indicava le praterie e le piccole aie che lo caratterizzavano.

È costituito da un piccolo nucleo abitato attorno al valico, ai piedi delle Pale di San Martino. Il suggestivo contesto che lo circonda, rende Passo Rolle una meta molto apprezzata sia in inverno che in estate.

Passo Rolle è altresì molto interessante anche da un punto di vista geologico. Qui infatti si possono osservare, in tutto il loro splendore, due tipi di rocce molto diverse tra loro. Da una parte i porfidi quarziferi della catena del Lagorai, con i loro colori rosso, rosso-bruno e verde. Dall’altra, le candide cime delle Pale di S. Martino, di origine sedimentaria.

Quali montagne si vedono da Passo Rolle

montagna con la neve

montagna con la neve

Da Passo Rolle la vista spazia indisturbata tra le vette più suggestive delle Dolomiti. In primo lugo, le Pale di San Martino, di origine corallina, la cui storia geologica risale circa 330 milioni di anni fa. Caratteristiche per le guglie e gli spigoli che al tramonto si colorano di rosa.

Tra di esse troviamo la cima Vezzana. Con i suoi 3192 m. è la cima più alta delle Pale di San Martino. La vetta di Cimon della Pala a 3186 m. è invece la più nota. È soprannominata il “cervino delle dolomiti” per la sua somiglianza con l’originale. Tra le due vette si trova il ripido ghiacciaio del Travignolo, dove ha origine l’omonimo torrente.

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Cosa fare d’estate a Passo Rolle

Grazie alla sua posizione unica, in estate Passo Rolle costituisce il punto di partenza ottimale per scoprire le bellezze naturali che lo circondano. Escursioni a piedi, trekking, mountain bike e arrampicate sono alcune delle tante attività che si possono intraprendere partendo da qui.

Tra le mete più interessanti ci sono la bellissima Val Venegia, i laghi di Colbricon ed il Cristo Pensante. Vediamoli insieme.

L’escursione ai Laghi di Colbricon è una delle più interessanti. Infatti, il due laghi di origine glaciale appaiono come per incanto appena si esce dal bosco di larici e pini cembri. Un colpo d’occhio impareggiabile ad oltre 1900 m di quota. Circondati da ginepri e rododendri, offrono anche una spettacolare vista sulla cima del Colbricon. È un’escursione ad anello di media difficoltà e lunga 9.8 km che può raggiungere la quota massima di 2293 m.

Il trekking del Cristo Pensante è anch’esso un percorso ad anello di media difficoltà lungo circa 8 km. Da qui si può godere della scenografica vista sulle Pale di San Martino e si raggiunge un’altitudine di 2328 m. Deve il suo nome alla presenza di una statua omonima sulla cima del Monte Castelaz, una vera e propria terrazza panoramica. Il percorso si adatta anche alle famiglie con bambini al seguito.

Il giro delle Malghe della Val Venegia, ha una lunghezza di ben 13,85 km con un dislivello di 500 m. È un percorso molto panoramico caratterizzato dalla fantastica vista sulle Pale di San Martino e dalla lussureggiante vegetazione boschiva. Sono numerosi i punti di ristoro distribuiti lungo l’itinerario che consentono le dovute soste rigeneranti. Alcuni tratti sono facilmente percorribili anche con il passeggino.

Ma l’itinerario più avvincente e famoso è quello che da Passo Rolle conduce ai piedi della Marmolada. Conosciuto come il Sentiero della Pace, questa rappresenta la sua settima e ultima tappa. Lungo quasi 50 km, è suddiviso in tre tappe e passa attraverso la Foresta dei Violini. Naturalmente è un percorso che richiede più giorni di cammino, a volte con dislivelli e saliscendi impegnativi. Quindi è adatto soltanto a camminatori esperti e soprattutto allenati. Ma la fatica varrà la pena dell’impresa!

Cosa fare d’inverno a Passo Rolle

Nella stagione invernale, Passo Rolle summe un aspetto magico grazie al manto nevoso che lo ricopre. Le vette innevate e le foreste millenarie imbiancate, gli donano un’atmosfera unica e suggestiva.

Naturalmente gli sport invernali praticabili non hanno limiti. Le piste presenti a Passo Rolle si aggiungono al comprensorio di San Martino con un’estensione di oltre 60 km. Fanno parte del Dolomiti Superski e offrono una indimenticabile e suggestiva scenografia naturale fino a 2400 di quota.

In questa area si trovano ben 21 impianti di risalita e il comodo servizio di skibus con cui è possibile raggiungerli.

Inoltre, grazie agli impianti di innevamento programmato, la stagione sciistica si estende da novembre ad aprile.

Da non perdere è il Carosello delle Malghe. Con i suoi 45 km di piste e la vista impareggiabile sulle Pale di San Martino, è un’esperienza davvero unica.

Per gli amanti dello sci nordico e di fondo, ci sono bel 30 km di percorsi perfettamente battuti. Come l’anello di oltre 2 km ai piedi del Cimon della Pala, o i 15 km di piste di Passo Cereda, poco distanti. Per i principianti, nel vicino Centro Fondo di San Martino di Castrozza, c’è una pista pianeggiante di 1 km.

Per chi preferisce passeggiare con le ciaspole alla scoperta delle valli, ci sono diversi itinerari interessanti. Come il percorso della Val Venegia che inizia da Passo Rolle e prosegue in salita fino alla Baita Segantini a 2200 m. Si prosegue poi in discesa verso la Malga Venegiota, lungo il torrente Travignolo, fino al Pian dei Casoni a 1700 m. Si procede all’interno di una bellissima foresta e, attraversati i pascoli, si giunge alla seggiovia di Castellazzo che riconduce al punto di partenza.

Un altro itinerario da non perdere è quello che da Malga Rolle conduce ai Laghi di Colbricon. Questo è uno dei percorsi più suggestivi grazie al quale si possono ammirare alcuni dei paesaggi più spettacolari della zona. Il sentiero è comodo e poco impegnativo.

Uno dei percorsi più suggestivi è quello che costeggia la Foresta di Paneveggio. Con i suoi abeti rossi secolari alti 40 metri, è una delle foreste una delle foreste più importanti e pregiate delle Alpi.

Cosa c’è da vedere a Passo Rolle

foresta-violino

foresta-violino

Passo Rolle non offre soltanto i magnifici paesaggi unici al mondo che circondano, i laghi e le malghe disseminate ovunque. Uno degli spettacoli naturali da non perdere è la Foresta dei violini composta da una vasta distesa di abeti rossi.

Il suo nome deriva dal fatto che il loro legno è il migliore per la costruzione di questi strumenti musicali. Il più noti liutai e lo stesso Stradivari si recavano proprio qui per sceglierlo. Essi crescono dritti e poco nodosi grazie alla cura che fin dall’antichità hanno ricevuto.

I più perfetti vengono definiti “abeti di risonanza” e per questo motivo vengono scelti tra i tanti. Ce ne sono soltanto 3 ogni mille e hanno almeno 140 anni. L’abilità delle maestranze liutaie sta proprio nel riconoscerli.

Ma non servono soltanto per la costruzione dei violini. Anche per pianoforti e arpe e per tutti gli strumenti a corda. Potremmo dire che la musica di questi alberi risuona in tutto il mondo grazie alla loro fama e al loro pregio.

All’epoca della Serenissima di Venezia, i loro tronchi raggiungevano via fiume la città lagunare. Qui venivano lavorati e poi utilizzati per la costruzione degli alberi delle imbarcazioni.

A questa foresta è legata una curiosa leggenda. Si narra che qui viva una leggendaria creatura dei boschi: il Mazaròl. Un folletto tutto rosso e impertinente! Si dice che riesce a seguire le sue orme fino alla sua grotta, perda poi la memoria! Attenti alle orme!

Pensate che una fanciulla che il Mazaròl tenne come serva, imparò proprio da lui a fare il burro e i formaggi. Quando venne liberata, la povera ragazza non ricordava nulla a causa della perdita di memoria. Fu bevendo un sorso di latte che la riacquistò e iniziò ad insegnare l’arte casearia ai suoi compaesani.

Da qui nascerebbe la loro bravura che ancora oggi ci delizia il palato con i buonissimi formaggi della valle.

Un altro luogo davvero incantato è il Bosco che suona in Val di Fiemme vicino Predazzo. Le sue corde sono gli abeti rossi e durante l’estate musicisti di fama internazionale vengono invitati a sceglierne uno. È un omaggio della valle all’opera di questi artisti che diffondono la loro musica nel mondo.

Naturalmente è un dono simbolico in quanto l’albero rimane custodito al suo posto. Il rituale si conclude con l’esecuzione di un brano che ogni artista dedica al suo albero. E potrà tornare a fargli visita in ogni momento e rendergli omaggio.

Per chi vuole ascoltare queste melodie c’è un’applicazione da scaricare che si chiama “Il Bosco che Suona” che contiene una playlist di ogni brano suonato dagli artisti. Nel bosco sono disseminate delle tappe numerate con il relativo brano da ascoltare. Un’esperienza davvero magica e unica da non perdere!

Come arrivare a Passo Rolle

Per chi arriva in auto ci sono tante alternative a seconda della direzione di provenienza.

  • Dalla A13 Bologna-Padova si esce a Padova Sud o Ovest e si prende la SS47 della Valsugana in direzione Trento. Poi si seguono le indicazioni per la SS50 che porta a destinazione.
  • Dalla A4 Torino-Trieste, si prosegue fino a Vicenza per poi prendere la A31 e uscire sulla Superstrada Pedemontana Veneta. Seguire le indicazioni la SS47 della Valsugana come sopra.
  • Dalla A22 Modena-Verona-Brennero, uscire a Trento Sud e seguire le indicazioni della SS47 della Valsugana come sopra. Oppure uscire a Egna-Ora (BZ) e prendere la SS48 in direzione Val di Fiemme fino a Predazzo e poi la SS50 fino a destinazione.

Per chi arriva in treno, le stazioni più vicine sono quelle di Feltre (sulla linea Padova-Belluno-Calalzo), quelle di Trento e Ora (sulla linea Verona-Brennero). In tutti i casi, gli autobus della società Trentino Trasporti permettono di raggiungere la destinazione con partenze giornaliere proprio davanti alle stazioni ferroviarie.

Conoscevi Passo Rolle? Hai mai sentito parlare dei suoi luoghi misteriosi? Cosa ne dici di ascoltare la magia della musica nel Bosco che suona? Facci sapere nei commenti se ti piacerebbe organizzare la tua prossima vacanza qui!

Articolo di Serena Di Nicolantonio

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