
Il Parco Nazionale Gran Paradiso è una ridente località turistica il cui nome non può far altro che ispirare un senso di pace. Si tratta di una grande zona protetta, gestita dall’ente “Parco Nazionale Gran Paradiso” con sede a Torino. Il parco si estende su una parte di territorio piemontese e si aggiudica anche una buona fetta di territorio valdostano. Dai ghiacciai e i boschi di abeti alle pareti rocciose, questo sito vanta una flora e fauna molto particolari. L’elemento più caratteristico del parco è sicuramente lo stambecco alpino, le cui veci sono quelle di emblema del Gran Paradiso.
Scoprite le sorprese che questo insieme di valli ha da offrire ed entusiasmativi alla possibilità di avvistare un regale stambecco!
Il Parco comprende ben cinque valli principali. In Valle d’Aosta sono localizzate la Valsavarenche, la Val di Rhêmes a occidente, la Val di Cogne nella parte nord. In territorio piemontese possiamo invece trovare la Valle dell’Orco, che delimita la parte meridionale del parco, e la Val Soana, la parte orientale. Il grande apprezzamento per la zona protetta del Parco Nazionale è dovuto molto anche alle bellezze del famose Colle del Nivolet. Questo è un valico alpino situato proprio a cavallo tra la Valle dell’Orco e la Valsavarenche. La zona del Nivolet, sito perfetto per gli amanti sia della bici che della moto, può vantare vasti prati e laghi alpini incontaminati.
Il Parco Nazionale Gran Paradiso è inoltre arricchito dallo scrosciante fluire di numerose cascate. Le più rinomate, oltre che vistose, sono le cascate di Lillaz, situate nella frazione di Cogne in Valle d’Aosta.
Cosa fare al Parco Nazionale Gran Paradiso?
Questo insieme di valichi è un vero e proprio epicentro di divertimento alpino. L’ente del parco si fa carico di organizzare numerose attività.
Si può praticare sci, alpinismo e trekking. I numerosi sentieri che attraversano il parco si estendono attraverso tutte e cinque le valli, area protetta compresa. È possibile scegliere tra docili passeggiate e vere escursioni “spezza-fiato”. Tra i migliori percorsi di trekking all’interno del Parco Nazionale, meritano una particolare menzione i seguenti: il Giroparco Gran Paradiso, i giroparchi sul versante valdostano, l’alta via canavesana e il trekking dello stambecco. C’è anche la possibilità di fare escursioni con le ciaspole e partecipare a escursioni guidate in italiano e in lingua straniera.
Dal 1992 la possibilità di un’escursione in zona protetta è stata resa disponibile anche per appassionati di trekking non vedenti! È stato infatti creato un nel parco sentiero di scarsa pendenza apposito per non vedenti e la cui lunghezza misura circa un chilometro.
Inoltre, è possibile svolgere attività di rafting, canottaggio e addirittura arrampicata. Scoprire la natura a cavallo è una delle sensazioni che si possono definire uniche. Per questa ragione, nel parco, sono presenti due scuole di equitazione che ti insegneranno a trottare nelle valli e nelle praterie. È una meta molto in voga per gli appassionati di mountain bike e downhill, ovvero la discesa in bici ad alta velocità. Il percorso del Nivolet è quello più ambito e frequentato tra i ciclisti. È tuttavia consigliato per lo più ad atleti esperti e allenati.
Chi popola il Parco Nazionale Gran Paradiso?
I veri padroni di questo territorio tra le montagne sono loro, gli animali. Quando entriamo furtivamente nella loro casa, sono loro che governano e dettano legge. Lo stambecco, già nominato in precedenza, è il simbolo del parco. È un animale che si incontra abbastanza facilmente nel corso di un’escursione. È anche molto comune incontrare sul proprio cammino un camoscio. La sua natura lo rende però più schivo rispetto ad altri animeli. Oltre alle classiche volpi e leprotti, la marmotta è un’ulteriore celebrità del Parco. Se invece ti capitasse di volgere lo sguardo verso il cielo, potrebbe capitarti di intravedere tra i colli la sagoma l’aquila reale.
Qualche curiosità
Il Parco nazionale del Gran Paradiso è riconosciuto come il parco nazionale più antico d’Italia, poiché venne istituito ufficialmente nel dicembre del 1922. La sua tortuosa storia è rigorosamente collegata con la salvaguardia del suo animale simbolo: lo stambecco.
Nel 1821, prima dell’istituzione ufficiale, venne proibita la caccia allo stambecco da Carlo Felice, re di Sardegna. Questo divieto permise di evitare un duro colpo alla fauna del territorio, poiché il numero di esemplari si era già notevolmente ridotto. Quindici anni dopo, nel 1836, venne rafforzata la tutela nei confronti dello stambecco. Il diritto alla caccia era però consentito alla sola famiglia reale dei Savoia. Nel 1913 ebbe luogo l’ultima caccia reale. Vittorio Emanuele III decise in seguito di cedere i territori del Gran Paradiso allo Stato a patto di istituire un parco nazionale per la salvaguardia della natura alpina.
Così, il 3 dicembre 1922, nacque il primo parco nazionale italiano.
Come raggiungere il Parco Nazionale Gran Paradiso?
Viaggiando in auto, o addirittura in moto in una bella giornata di sole, la comodità per raggiungere il Parco Nazionale è garantita!
Arrivando da Torino, consigliamo di percorrere la strada provinciale 460 della Valle Orco. Se venite dalle parti di Ivrea invece, è meglio seguire la SS 565 di Castellamonte che si collega alla strada provinciale 460 a Rivarolo Canavese. In caso la vostra destinazione prescelta fosse il Colle del Nivolet, consigliamo la strada provinciale 50 in direzione Ceresole-Noasca. La strada per Nivolet è ottima durante la bella stagione, ma nel periodo invernale e primaverile, la strada che conduce al colle non viene liberata dalla neve. Se intendete raggiungere il Parco Nazionale dalla Valle d’Aosta, seguite l’autostrada A5 per Aosta, prendendo l’uscita di Aosta ovest per la Valsavarenche.
Ora non rimane che sperare in una bella giornata di sole. Consulta il meteo e indossa le tue scarpe da trekking più comode.
Mettiti in cammino, alla scoperta di questa affascinante località dalla natura incontaminata.