Parco Dora Torino: cosa c'era una volta e cosa fare - Oj Eventi

Parco Dora Torino: cosa c’era una volta e cosa fare

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Tra i polmoni verdi più grandi di Torino, Parco Dora si estende per più di 450.000 metri quadri e rappresenta un colossale sito pubblico di aggregazione cittadino.

Qui gli elementi di un passato industriale spiegano l’evoluzione della metropoli stessa, intrecciandosi con questa sua natura incontaminata.

Non a caso Torino si è guadagnata il posto come una delle quattro finaliste di “Capitale Verde d’Europa 2022”.

Questa unione favorisce la modernizzazione delle sue preesistenze, svolgono un importante ruolo soprattutto i coloratissimi graffiti: qui la street art ha foglio bianco. Di anno in anno i giganteschi murales cambiano il paesaggio. Rivoluzionando i muri, i piloni, le passerelle, le rampe e le colonne delle ex fabbriche, rendendole più piacevoli per gli occhi.

Luogo di relax e divertimento, Parco Dora prende il nome dal fiume che lo attraversa: la Dora Riparia si fa accompagnatrice dei visitatori nel loro percorso.

Insomma, se siete alla ricerca della possibilità d’immergervi nella natura in piena città, Parco Dora può rivelarsi il luogo perfetto per trascorrere del tempo di qualità, facendo del caos urbano un lontano ricordo.

Cosa c’era una volta al parco Dora?

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Il parco Dora Torino, risulta essere una delle zone più verdi in possesso della città, nasce con intenti tutt’altro che “green”. 

Il terreno, un tempo destinato a grandi pascoli e notevoli coltivazioni, durante il 1800 ed il 1900 divenne terra di stabilimenti, ciminiere ed impianti di aziende internazionali come Fiat, Michelin, Savigliano e Paracchi. Essi venivano ospitati da un’area suddivisa in cinque differenti lotti: Valdocco, Mortara, Vitali, Ingest e Michelin.

Ciò rese la zona Spina 3 uno dei siti più attivi della realtà industriale automobilistica italiana. 

Dopo profondi disagi dovuti al secondo conflitto mondiale (ed in particolare ai bombardamenti), grazie al boom economico la ripresa della produzione fu rapida e stabile fino agli anni ‘80.

Nel decennio successivo, il settore metallurgico e quello tessile entrarono in crisi ed a fine anni ‘90 vennero prima vendute e poi chiuse tutte le attività.

L’avvenimento fu seguito dalla demolizione parziale delle strutture: le industrie pesanti falliscono, lasciando una buona parte di Torino costellata di enormi edifici in disuso. 

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Che fabbrica c’era al Parco Dora Torino?

Con l’avvicinarsi del nuovo millennio, nel ‘98, ebbe inizio lo smantellamento delle ferriere disperse nella zona del fiume. Uno dei principali obiettivi fu la rimozione della copertura in cemento del fiume Dora. Creata dalla Fiat per ottenere una porzione di suolo più ampia sulla quale adoperare e depositare le sue molte materie prime.

I lavori di riqualificazione finirono negli anni 2000, quando con la gara internazionale del 2004 Torino vanta la vittoria di un maestro: Peter Latz con il suo gruppo si aggiudica la possibilità di far rinascere il parco attraverso un innovativo progetto. Dopo un investimento di più di 80 milioni di euro e la rimozione di strutture e materiali rimasti, nel 2011 si arriva all’inaugurazione di tre dei cinque odierni lotti.

Un aspetto nuovo

Il cambiamento si percepisce subito. L’atmosfera fortemente anticonvenzionale accoglie i curiosi che corrono ad informarsi, ad esplorare le novità tra verde e murales di street art, a visitare il fiume finalmente raggiungibile grazie alla bonifica delle sue sponde e delle aree dismesse circostanti.

Offrendo poi un luogo coperto ma pur sempre attrezzato ed all’aperto (la tettoia dell’ex capannone di strippaggio), favorisce il ritrovo di molti giovani e famiglie indifferentemente dalle condizioni meteorologiche, durante tutto l’anno.

La sistemazione paesaggistica ha permesso di creare diversi complessi residenziali e gallerie commerciali. All’interno della stessa area oggi si contano circa 30 mila nuovi abitanti ed una moltitudine di attività commerciali.

Attraversato da un percorso ciclopedonale dal lato Est al lato Ovest, alla sua riapertura Parco Dora permette a turisti e nativi di girare tra le sue colline alberate in totale tranquillità, a piedi ed in bici, evitando il traffico cittadino.

Passeggiando per il parco è possibile osservare suggestivi elementi industriali e postindustriali che convivono gli uni accanto agli altri. Uno dei principali è la Chiesa del Santo Volto, costruita negli anni della riqualifica (2004 – 2006). Presenta una struttura particolare, composta da sette torri alte 35 metri e che può ospitare fino a 700 persone.

Accanto ale rive del fiume Dora, regna indisturbata un’altra protagonista del parco: la torre evaporativa dell’ex fabbrica Michelin, che con i suoi 30 metri d’altezza osserva tutto dall’alto.

Cosa fare al Parco Dora Torino?

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Grazie all’ampio spazio disponibile facilita l’organizzazione di eventi in città, il calendario è infatti vario e molto fitto. L’assiduo utilizzo comprende ogni genere di attività. Festival musicali, fiere di street food, festa per la fine del Ramadan, competizioni sportive, cinema all’aperto e molto altro. Rinomato a livello internazionale è il Kappa FuturFestival, evento nato per gli amanti della techno e citato anche dal New York Times.

Per quanto riguarda la principale esaltazione del connubio tra natura ed attività umana, a sud del parco si trova l’Environment Park. La struttura  è in parte interrata sotto forme “collinari” e nasce come primo intervento su Spina 3. Con i suoi contenutissimi consumi energetici si fa promotrice scientifica delle clean technologies: organizza conferenze, visite ed ospita decine di aziende che condividono il suo stesso obiettivo green.

Dettaglio non indifferente è l’attenzione prestata agli amanti dello skate: è a loro che sono stati dedicati 1.700 metri quadri sotto all’ex tettoia di strippaggio, simbolo del luogo. Qui sorgono diverse rampe da poco rinnovate con materiali protettivi, per i tanti che hanno scelto d’imparare questa disciplina proprio all’interno del parco. 

A padroneggiare sono anche gli ampi campi da basket e da pallavolo che fiancheggiano lo skate park. Sempre pieni di giovani e circondati da led colorati ed aiuole fiorite. Da non dimenticare che parte di quest’ex opificio è occupata anche da un campo da tennis coperto, 9 percorsi per pattinaggio in linea ed un campo da calcio.

Tra musica, arte, sport, tecnologia e natura, Parco Dora offre numerosissime possibilità. Per far trascorrere a giovani ed adulti qualche ora di svago, immersi nella tranquillità del verde torinese.

E voi avete mai passeggiato tra i piloni di Parco Dora Torino? Cosa ne pensate di quest’opera di rinnovo? Fatecelo sapere nei commenti!

Articolo di Flaminia Bucarelli

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