
Il Parco del Valentino è il parco più famoso di Torino. È il luogo di ritrovo più frequentato dai residenti dove è possibile svolgere grandi picnic e molteplici feste, il tutto con lo sguardo puntato sull’omonimo castello che rappresenta uno dei punti focali, non solo per il parco, ma per l’intera città!
La Storia del Parco del Valentino
Questo parco nasconde una storia romantica. Non ci sono fonti certe a poterlo confermare, ma le voci che si tramandano raccontano che intorno al 1200 vi era una cappella che conservava i resti del patrono degli innamorati, ovvero San Valentino. All’inizio del 1300 tali reliquie vennero poi spostate nella chiesa di San Vito.
In questi anni il Castello del Valentino si mostrava solo come un struttura di 4 piani molto semplice, solo dopo il 1620 la Duchessa di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I, commissionò i lavori di abbellimento che lo trasformarono nella residenza estiva della famiglia reale dei Savoia! Il Borgo Medievale così prese tutt’altra forma contornandosi da rigogliosi giardini degni del regno.
Castello del Valentino
Il Castello del Valentino è la fortezza più antica di Torino ed è caratterizzata da camere con ambientazioni diverse, infatti il soffitto di ogni locale ospita un affresco scelto da Filippo di San Martino d’Aglié, conoscenza stretta della Duchessa di Francia. Inoltre, la stanza della Duchessa si distingue per le rifiniture dorate, al contrario di quella del Principe caratterizzata da stucchi bianchi.
All’inizio del 1800 il Maniero si trasforma da residenza estiva a sede militare e successivamente in scuola di veterinaria. Dal 1940 in poi il Castello del Valentino diventa sede della Facoltà di Architettura del Politecnico torinese e poco prima degli anni 2000 patrimonio dell’UNESCO.
Parco del Valentino: Cosa vedere?
Il parco che si trova nel quartiere storico di Torino, verso la zona di San Salvario ha molteplici punti d’interesse da visitare. Primo tra tutti l’antico orto botanico. Quest’ultimo venne creato a metà del 1700 e curato da Vittorio Amedeo II di Savoia, che commissionò la cura a uno dei principali botanici dell’epoca, Vittorio Donati, che grazie ai suoi numerosi viaggi ampliò le dimensioni del giardino fino a portare alla coltivazione di milleduecento specie di fiori diverse. Il continuo aggiornamento della varietà di fiori coltivati portò alla crescita di altre cinquecento, attualmente infatti l’orto botanico ne ospita più di millesettecento.
Verso la parte Sud del Borgo Medievale è presente la famosa “Fontana dei Dodici Mesi“. Il punto in cui venne costruita è legato alla leggenda di Fetonte, personaggio della mitologia greca e figlio del Dio del Sole. Si racconta che Fetonte cadde proprio in quel punto dopo essersi appropriato del carro di suo padre, i cavalli che lo trainavano s’imbizzarrirono disarcionandolo al suolo. La fontana è caratterizzata da 12 statue che rappresentano appunto i mesi in un anno e al centro ne sono presenti altre 4 che rappresentano i fiumi che bagnano la città (Dora, Po, Sangone e Stura).
Non da meno è anche la varietà di animali presenti, infatti in prossimità dei ruscelli è possibile avvistare una grande quantità di gallinelle d’acqua e aironi cicerini, oltre alla presenza di molteplici scoitattoli che si avvicinano tranquillamente ai visitatori in cerca di cibo.
La panchina dei Lampioni Innamorati
Un paragrafo a parte è dedicato alla romantica panchina dei Lampioni Innamorati. Trattasi infatti di due lampioni seduti e abbracciati l’uno accanto all’altro mentre scrutano l’orizzonte, accanto a loro è presente un gatto che si stende vicino ai suoi amati padroni.
L’opera è stata creata dal famoso artista Rodolfo Marasciuolo e il simbolo è appunto l’amore indissolubile e resistente come il ferro, sottolineando come nonostante ogni tipo d’intemperia possa durare in eterno. Questa scultura è un luogo molto frequentato dai turisti, dalle giovani coppie e anche dagli sposini che amano scattarsi foto con la panchina come sfondo per portare con sé il buon augurio di un amore che possa durare per sempre. Per poterla ammirare bisognerà percorrere parte del giardino roccioso contornato anch’esso da una folta vegetazione.
Le botteghe
Il Borgo Medievale ha voluto lasciare lo spazio alle botteghe dell’epoca, le più famose rimangono il fabbro e la stamperia. Entrambe hanno origine verso la fine dell’ottocento, in questo periodo avevano accanto anche l’osteria, la tesseria, il vasaio e il falegname. A seguito della forte industrializzazione rimasero attive solo le prime due citate.
Per mantenere alta la qualità di queste botteghe si è deciso di affidarle ad artigiani specializzati che arrivano anche dall’estero. Questi negozi sono molto frequentati dai turisti dato che è anche possibile acquistare numerosi souvenir. La Regione Piemonte ha voluto inoltre valorizzare il tutto dando la possibilità alle scuole di poter partecipare a numerosi laboratori che insegnano ai ragazzi quali erano le antiche tecniche sia di stampa che di lavorazione del ferro.
La Stamperia del Borgo medievale
All’interno di questa bottega gestita da artigiani che hanno studiato le tecniche di lavorazione dell’epoca è possibile trovare antiche stampe e vecchie edizioni di cartoline, sono anche presenti testi del periodo settecentesco. Oltre a numerose varietà di pennini e calamai! Gli artigiani svolgono ancora numerose attività, come la creazione di cornici su misura e restauri di documenti antichi.
Il Fabbro
Anche questa bottega è seguita da artigiani specializzati nel ferro battuto che tutt’ora creano ringhiere e cancelli, oltre che anch’essi numerosi restauri. All’interno si trovano armature e spade ricercatissime dai collezionisti ed è anche possibile acquistare elementi d’arredo fatti a mano come lampadari e candelabri.
Come raggiungere il Parco del Valentino?
Raggiungere il parco è molto semplice, diventa quasi impossibile non vederlo. Proseguendo per Corso Cairoli e costeggiando il punto più famoso dell’ex movida torinese, i Murazzi, ci si troverà di fronte al Parco del Valentino. Per percorrerlo sarà anche possibile affittare delle biciclette presenti in loco, anche se alcuni sentieri risultano essere più semplici se percorsi a piedi. Il parco inoltre è parzialmente accessibile a persone affette da disabilità e non vedenti, molte targhe che spiegano la storia del luogo infatti sono scritte in braille. La visita dell’intero parco è gratuita.
Ti piacerebbe visitare il Parco del Valentino? Qual è il punto che ti incuriosisce di più? Raccontacelo nei commenti
Articolo di Giorgia Lari