
- Un po' di storia
- Le varie teorie sulla sua costruzione
- Cosa vedere al Parco dei Mostri?
- Quanto costa l'ingresso al Parco dei Mostri di Bomarzo?
- I cani possono entrare al Sacro Bosco di Bomarzo?
- Come raggiungere il Parco dei Mostri?
- Come arrivare a Bomarzo con i mezzi pubblici?
- Quali sono i borghi vicino a Bomarzo?
Il Parco dei Mostri di Bomarzo è noto anche come Sacro Bosco e si trova nella cittadina di Bomarzo, in provincia di Viterbo. È un luogo naturale ornato con numerose sculture e architetture che ritraggono animali mitologici, divinità e mostri misteriosi.
Il modo in cui sono costruite le statue è un omaggio agli Etruschi che in passato abitavano quelle valli. L’ingresso si trova nel fondo di una valle e il parco si sviluppa in cunicoli naturali che si snodano in articolate vie.
Ma adesso è giunto il momento di addentrarci nel Sacro Bosco per svelare tutte le leggende e i misteri che lo circondano!
Un po’ di storia
Il Parco dei Mostri di Bomarzo è stato ideato nel 1552 da Pier Francesco Orsini, detto Vicino, signore di Bomarzo. Si narra che, dopo la morte della moglie Giulia Farnese, Orsini fece realizzare un giardino unico nel suo genere, ricco di simboli, mostri di pietra e sculture enigmatiche.
Da bosco a parco
Mentre i giardini rinascimentali dell’epoca si distinguevano per ordine e simmetria, il Parco dei Mostri si presenta come un labirinto, popolato da sculture grottesche, divinità mitologiche e animali fantastici. Orsini non vuole soltanto stupire i visitatori, ma vuole offrire un percorso interiore, carico di significati esoterici.
Il declino
Dopo la morte di Orsini nel 1585, il parco cadde nell’abbandono. Le sculture e le strutture furono coperte dalla vegetazione e dimenticate per secoli, fino a diventare quasi parte della natura circostante. Durante il XVIII e XIX secolo, viaggiatori e studiosi visitarono il bosco e rimasero affascinati dall’atmosfera misteriosa e surreale del luogo, ma non ci fu nessun intervento significativo di restauro e conservazione.
La riscoperta
La svolta arrivò negli anni ’50 del Novecento, quando la famiglia Bettini acquistò il terreno e avviò un’opera di recupero del parco. Grazie a questa iniziativa, il Sacro Bosco tornò a essere un’importante meta turistica e culturale. Ogni anno, ancora oggi, questo luogo attira migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Le varie teorie sulla sua costruzione
Il Parco dei Mostri di Bomarzo può avere diverse interpretazioni che, ancora oggi, sono oggetto di dibattito.
- Alcuni storici sostengono che Vicino Orsini ha realizzato questo giardino come luogo-simbolo dove esprimere il proprio dolore per la perdita della moglie.
- Altri studiosi, invece, vedono il parco come un percorso iniziatico, in cui ogni scultura rappresenta una sfida da superare.
- Alcune teorie suggeriscono che il Bosco è un modo per mettere alla prova la conoscenza dei visitatori in fatto di mitologia, filosofia ed esoterismo.
- Secondo un’interpretazione più psicologica, invece, il parco rappresenta le paure umane sotto forma di mostri, simboli e architetture distorte.
Cosa vedere al Parco dei Mostri?
Il Parco dei Mostri è popolato da una serie di sculture davvero molto suggestive e misteriose. Tra le più affascinanti potrai trovare:
- Le sfingi
All’ingresso del parco, ad accogliere i visitatori, ci sono due imponenti sfingi di pietra con enigmi incisi sulla loro base. Queste figure evocano il mondo dell’antico Egitto e la tradizione dei giardini rinascimentali, dove il sapere e la conoscenza erano temi essenziali.
- Glauco
Una delle sculture più enigmatiche rappresenta Glauco, un personaggio della mitologia greca trasformato in divinità marina. Con il suo aspetto inquietante e la sua espressione feroce, la statua rappresenti la metamorfosi e la trasformazione.
- Il Mausoleo
Questa struttura massiccia e imponente sembra un sepolcro antico. Alcuni studiosi ritengono che fosse destinato a Giulia Farnese, mentre altri lo collegano a riti esoterici e simbolici.
- Ercole e Caco
Questa statua raffigura il mitico scontro dove Ercole punisce Caco il gigante per avergli rubato i buoi. La scena è simbolo della lotta eterna tra il bene e il male.
- Nettuno
La statua del dio del mare Nettuno non può che essere un chiaro richiamo all’elemento dell’acqua.
- La Tartaruga
Una gigantesca tartaruga sorregge una piccola figura femminile. Molte persone vedono in questa immagine un riferimento alla stabilità e alla saggezza, mentre altre la interpretano come un omaggio alla lentezza e alla riflessione.
- La Balena
È una delle figure più curiose del parco, perché raffigura una gigantesca balena, che sembra emergere dal suolo. Il significato di questa scultura resta avvolto nel mistero, anche se in molti pensano che rappresenti il viaggio interiore dell’uomo.
- Fontana di Pegaso
Questa fontana è dedicata a Pegaso, il cavallo alato della mitologia greca. Simbolo di ispirazione e libertà, rappresenta gli ostacoli superati e l’elevazione spirituale.
- Ninfeo
Il ninfeo non è una scultura, ma è un’area del parco con una struttura decorata da elementi acquatici e mitologici. Quest’area si ispira molto ai giardini rinascimentali e serviva come luogo per il ristoro e la contemplazione.
- Venere sulla conchiglia
Questa scultura raffigura Venere, la dea dell’amore, su una conchiglia aperta. Il riferimento alla nascita della dea è simbolo di bellezza e rinascita.
- Il Teatro
Un piccolo teatro in pietra, creato per ospitare spettacoli all’aperto. La sua presenza nel parco indica il desiderio di Orsini di unire arte e cultura all’interno del suo misterioso giardino.
- Piazzale delle Pigne
Muretto in pietra decorato con pigne scolpite. Questo è un chiaro simbolo di fertilità e vita eterna.
- Piazzale dei Vasi
Area minuziosamente decorata con vasi ornamentali, simbolo di abbondanza e prosperità.
- La Ninfa Dormiente
Questa statua rappresenta una ninfa distesa, probabilmente addormentata. Il simbolo della scultura è quello di tranquillità e armonia.
- Cerere
La dea Cerere, secondo la mitologia, è legata alla fertilità e alla natura. La scultura è quindi simbolo dell’abbondanza della terra.
- Il Vaso Gigante
Una scultura imponente che simboleggia l’ospitalità e la ricchezza.
- Panca Etrusca
Un’antica seduta in pietra. Un netto richiamo alle tradizioni etrusche.
- La Casa Pendente
Un edificio costruito su un masso inclinato, che dà la sensazione di instabilità e vertigine. Rappresenta la precarietà della realtà e la necessità di trovare un equilibrio nella vita.
- Proserpina
Una rappresentazione della dea legata al ciclo della vita e della morte.
- Cerbero
Il cane a tre teste della mitologia greca, guardiano degli inferi. Simboleggia il passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
- Echidna con Leoni
Un’ibrida figura mitologica accompagnata da leoni. Rappresentazione molto chiara di forza e potere.
- La Furia
Un’imponente statua che raffigura la rabbia e la vendetta.
- L’Orco
Forse la statua più celebre del parco. La bocca spalancata dell’Orco invita i visitatori a entrare al suo interno, dove l’acustica crea effetti sonori inquietanti. Simboleggia il coraggio di affrontare le proprie paure e la necessità di guardare oltre le apparenze.
- Il Tempio
Situato alla fine del percorso, questo piccolo edificio rinascimentale è dedicato a Giulia Farnese. Simboleggia la conclusione di un viaggio spirituale ed è un omaggio all’amore eterno.
Quanto costa l’ingresso al Parco dei Mostri di Bomarzo?
Il costo del biglietto varia a seconda della stagione, ma all’incirca le tariffe sono le queste:
- Adulti: 13€
- Bambini (4-13 anni): 8€
- Bambini (0-3 anni): Gratis
- Persone con disabilità certificata: Gratis
Per gruppi da almeno 11 persone e per le scolaresche esistono sconti specifici. Il parco è aperto tutto l’anno, ma gli orari variano in base alla stagione.
Quanto dura la visita?
Se vuoi visitare l’intero parco all’incirca impiegherai un’ora e mezza, massimo due ore. Però se sei un appassionato di arte e di storia potresti aver bisogno di trascorrere molto più tempo all’interno del parco!
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I cani possono entrare al Sacro Bosco di Bomarzo?
Sì, i cani sono ben accetti all’interno del Bosco Sacro, vanno tenuti al guinzaglio e i padroni sono obbligati ad avere con sè i sacchetti appositi per poter pulire dove sporcano.
Come raggiungere il Parco dei Mostri?
Il Parco dei Mostri di Bomarzo si trova nel cuore della Tuscia, nella provincia di Viterbo, ed è facilmente raggiungibile sia in auto che con i mezzi pubblici.
- In auto
Da Roma bisogna percorrere l’autostrada A1 fino all’uscita Attigliano, quindi seguire le indicazioni per Bomarzo.
Da Viterbo, prendere la SS675 e proseguire fino all’uscita per Bomarzo.
Il parco dispone di un’area parcheggio che si trova a breve distanza dal centro del borgo di Bomarzo, permettendo così di combinare la visita con una passeggiata nel paese.
- In treno
La stazione ferroviaria più vicina è Orte. Da qui, è possibile proseguire con un autobus o un taxi fino a Bomarzo.
- In autobus
Da Viterbo partono autobus diretti per Bomarzo, con fermata nelle vicinanze del parco.
Come arrivare a Bomarzo con i mezzi pubblici?
- Da Roma
Se vuoi raggiungere Bomarzo partendo da Roma, la prima cosa che devi fare è prendere un treno per Orte. Una volta arrivato qui dovrai prendere un bus di linea con direzione Bomarzo.
- Da Viterbo
Per raggiungere Bomarzo da Viterbo, invece, puoi prendere direttamente l’autobus che collega le due località.
Quali sono i borghi vicino a Bomarzo?
Se vuoi visitare il Parco dei Mostri, allora potresti approfittarne per esplorare anche:
- Viterbo: famosa per le terme e il quartiere medievale di San Pellegrino.
- Civita di Bagnoregio: il suggestivo “borgo che muore”.
- Soriano nel Cimino: con il suo imponente castello.
Se ami i luoghi misteriosi e affascinanti, non puoi assolutamente perderti una visita al Parco dei Mostri di Bomarzo.
Condividi questo articolo con i tuoi amici e preparati ad organizzare una visita in questo magico angolo sperduto nel verde!
Articolo di Greta Ventriglia