
Pantheon – è una delle poche costruzioni romane ancora perfettamente intatte. Un monumento maestoso che racchiude secoli di storia, arte, cultura e fine ingegneria edilizia. La sua struttura fu di ispirazione per molti artisti, tra cui il divino Raffaello! Ma scopriamo insieme 10 curiosità su questa magnificenza di epoca romana.
Posizione
Lo storico Cesare d’Onofrio sostiene che secondo alcune fonti arcaiche il Pantheon fu edificato nel punto da cui Romolo “ascese” in cielo durante una cerimonia, poi interrotta da un violento nubifragio. È verosimile pensare che fu costruito quale piccolo santuario dove celebrare l’evento sovrannaturale attraverso riti e processioni.
Marco Vipsanio Agrippa
Il primo Pantheon fu eretto da Agrippa nel 27 a.C. e dedicato alle 7 divinità planetarie. Non a caso Agrippa era genero e architetto di Augusto, il quale si considerava il nuovo Romolo in quanto nuovo fondatore della fortuna di Roma. Non si hanno molte informazioni sul progetto e sulla sua edificazione, ma si sa per certo che subì numerosi cedimenti, ristrutturazioni e incendi.
Adriano
Tra il 118 e il 125 d.C. l’imperatore Adriano lo ricostruì radicalmente. Molto probabilmente si deve a lui il magnifico pronao con 16 immense colonne. Per onorare il primo architetto del tempio fece installare una targa in bronzo che recitava: Marco Agrippa, figlio di Lucio, Console per la terza volta, edificò di cui adesso abbiamo solo una ricostruzione. Papa Urbano VIII Barberini razziò infatti quel materiale per destinarlo alla creazione del Baldacchino di Bernini della Basilica di San Pietro. Da qui deriva il detto popolare romano “Ciò che non hanno fatto i barbari, l’ha fatto Barberini”.
Da tempio a chiesa
Nel 608 Papa Bonifacio IV fece spostare nel Pantheon i resti di alcuni martiri ritrovati nelle catacombe cristiane. Da tempio pagano divenne una chiesa cristiana votata alla Santa Maria e ai Martiri.
La struttura e le decorazioni
Non è visibile ad occhio nudo, ma l’intera struttura del Pantheon è una sfera perfetta! La misura della sua altezza è infatti pari a quella del diametro. Esternamente sembra “spoglio” perché il bronzo dorato che ne ricopriva la cupola fu asportato nel 655 dall’imperatore d’Oriente Costante II. Gli unici resti del bronzo originale si trovano sull’oculo e sulla cornice del monumento.
L’interno del Pantheon è decorato da 28 cassettoni che si vanno restringendo gradualmente in prossimità dell’oculo. L’ingegneristica romana aveva previsto anche una progressiva diminuzione del peso dei materiali usati. Più si sale e più diventano leggeri per dare maggiore stabilità dell’edificio.
Un obelisco orna il centro di Piazza di fronte al Pantheon: collocato per volere di Papa Clemente XI e incastonato nella fontana di Giacomo della Porta.
L’occhio
L’oculo del Pantheon, detto occhio proprio per la sua posizione, ha un diametro di circa 9 metri, si trova al centro della cupola ed è l’unica finestra di tutto l’edificio. Un anello aperto che nasconde alcune leggende, nel Medioevo si pensava che fosse l’antica sede della pigna di bronzo attualmente collocata nel cortile dei Musei Vaticani. Si dice inoltre che l’oculo sia stato usato per osservazioni astronomiche notturne e molti pensano che, nonostante i 9 metri di apertura, dentro il tempio non piova, ma è falso. Dentro il Pantheon piove eccome! Ma il pavimento è leggermente convesso per direzionare l’acqua in appositi tombini.
Un tempio solare
È grazie all’oculus che luce e calore entrano nella struttura, ma la sua funzione è ancora più spettacolare. È stato costruito secondo precisi calcoli per far sì che durante il solstizio d’estate a mezzogiorno si possa godere di un fenomeno astrologico-calendariale simile a quello di Stonehenge. Il fascio di luce che penetra illumina il portale d’accesso. Nel corso delle giornate di sole i raggi girano all’interno della struttura accompagnando le ore del giorno, confermando il Pantheon un osservatorio astrale dedicato agli dei.
Orecchie d’asino
Durante l’età barocca Bernini fu incaricato di costruire due campanili per il Pantheon. Queste costruzioni apparirono agli occhi dei romani brutte, inadeguate e in contrasto con l’architettura classica dell’edificio tanto da essere soprannominate “orecchie d’asino”. Inutile cercarle oggi: sono state rimosse nel 1894.
Il diavolo
Ci sono due antiche leggende sul Pantheon collegate al maligno. La prima ha che fare con la cupola che era a anche chiamata Cupola del Diavolo perché, date le dimensioni, si pensava impossibile fosse stata costruita da mani umane. Non a caso è la seconda cupola in muratura più grande al mondo, seconda a quella del Duomo di Firenze del Brunelleschi. Ma non solo! C’è una leggenda che riguarda il piccolo fossato che circonda il Pantheon. Si narra che satana stesse aspettando la ricompensa per i suoi servigi dal mago Pietro Bailardo. Questi lo pagò con quattro noci e si rifugiò nella chiesa. Il diavolo infuriato per il torto subito sprofondò nelle viscere della terra creando quel solco.
Tombe
Nel Pantheon si trovano anche alcune tombe tra cui quelle dei primi re d’Italia: Vittorio Emanuele II e Umberto I e quella di Raffaello il quale scelse personalmente quello come proprio luogo di sepoltura.
Il Pantheon è il monumento romano meglio conservato giunto fino a noi, ha sempre sbalordito tutti per la sua spettacolarità. I giochi di luce che si creano al suo interno sono ancora ampliamente studiati. Stendhal quando lo vide per la prima volta ne parlò come “Il più bel resto dell’antichità romana. Un tempio che ha così poco sofferto, che ci appare come dovettero vederlo alla loro epoca i Romani”.
Il solo avvicinarsi e passare sotto al colonnato del pronao lascia senza fiato. Cosa aspetti a visitarlo?
Informazioni utili
L’ingresso è gratuito
Apertura al pubblico: Dal lunedì al sabato: ore 8.30-19.30
Domenica e festivi domenicali: ore 9.00- 18.00 Festivi NON domenicali: ore 9.00-13.30
In occasione delle celebrazioni liturgiche l’accesso al monumento è consentito ai soli fedeli.
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Articolo di Alice Mariti