Palazzo Ducale a Reggio Emilia: l’ex monastero sede della Prefettura e della Provincia

Palazzo Ducale a Reggio Emilia: l’ex monastero sede della Prefettura e della Provincia

palazzo ducale a reggio emilia

 

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Il Palazzo Ducale di Reggio Emilia si manifesta al pubblico con una facciata in stile neoclassico che si estende per 160 metri lungo Corso Garibaldi al civico 57-59. Il Palazzo è visibile solo esternamente. Rappresenta uno degli edifici di maggior interesse del centro storico, con numerose attrattive di richiamo turistico nei suoi dintorni.

Un pò di storia

Eretto alla fine del XVIII su decisione del duca Francesco III d’Este, che decretò la soppressione del preesistente monastero S.Pietro Martire ove si trovava anche l’oratorio di S.Liberata, l’edificio divenne la sede del Palazzo di Governo. Progettato da Pietro Antonio Armani e adibito a residenza permanente per il Governatore, il Comandante e il Maggiore di Piazza.

Ci troviamo nel contesto storico del Ducato di Modena e Reggio. Un antico Stato italiano che fu sotto dominio estense dal 1452 al 1796, e arburgico-estense dal 1814 al 1859. 

Durante la Restaurazione il Palazzo Ducale fu ristrutturato dal duca Francesco IV d’Asburgo-Este, che aggiunse un giardino interno ed una nuova facciata alla struttura. 

Verso la metà del 1800 fu l’architetto Pietro Marchelli, nominato ispettore del Palazzo Ducale dal duca Francesco V, ad ampliare e rimodellare l’edificio nelle sue forme attuali neoclassiche, con l’accesso alle tre corti interne. 

Nel 1910 la chiesa di S.Liberata, in un primo tempo inglobata nel progetto e utilizzata come cappella interna al palazzo, fu chiusa ed adibita a uffici. 

Il Palazzo è attualmente sede della Provincia e della Prefettura. Nel 1973 è stato rinominato Palazzo Salvador Allende, in memoria del presidente cileno ucciso a causa di un colpo di stato. 

L’architettura e gli interni di Palazzo Ducale a Reggio Emilia

All’interno del Palazzo Ducale sono presenti tre corti. La sala del Consiglio provinciale è abbellita dalle eleganti tempere di Prospero Minghetti, stesso autore delle quattro figurazioni allegoriche: Venere e Cupido, La Musica, La Primavera e La Psiche, che si trovano nell’appartamento di rappresentanza della Prefettura. 

La struttura, con una facciata semplice e proporzionata, è in stile neoclassico. Si contrappone agli ornamenti e all’estetica decorata del barocco della Basilica della Ghiara che si trova esattamente di fronte al Palazzo. Suggestivo è l’incontro-scontro delle due architetture così vicine: la semplicità e l’austerità della facciata di Palazzo Ducale in cui ogni tipo di decorazione viene scartata, contrasta con quella del Tempio, che è in laterizio, con inserti in marmo bianco nelle basi e nei capitelli. 

Passeggiare lungo Corso Garibaldi

Sono numerose le attrattive che susciteranno il vostro interesse passseggiando lungo il Corso della Ghiara a Reggio Emilia, oggi denominato Corso Garibaldi. 

Innanzitutto è un la strada più importante della città dopo Via Emilia. In secondo luogo, il viale alberato con una doppio filiare di tigli accompagnerà il vostro percorso attraverso un ordinato concentramento di palazzi. Con facciate allineate, ordinate, ben curate e con decorazioni agli angoli.

Camminerete sull’ex letto del torrente Crostolo (da qui il nome Ghiara, che sta per ghiaia), partendo da Piazza del Cristo o dall’altra estremità, Piazza Gioberti.

Partendo da Piazza Gioberti, vi ritroverete in uno spazio creato nel 1843 dalla demolizione di isola Guaschi (un’insieme di cinque vecchie case), per fare spazio all’obelisco alto 18 metri innalzato per celebrare le nozze del duca Francesco V d’Este con la figlia del re di Baviera Adelgonda.

Nel 1882 l’obelisco venne consacrato ai primi caduti del Risorgimento

Poco oltre, di fronte al Palazzo Ducale, sorge la monumentale Basilica della Beata Vergine della Ghiara

Continuando a passeggiare lungo il corso troverete Palazzo Magnani, edificato nella seconda metà del XVI secolo dai Conti Becchi come sede di rappresentanza della famiglia. 

In linea con le decorazioni angolari del palazzi lungo Corso Garibaldi, nel 1576 viene realizzata l’erma marmorea raffigurante Giano bifronte, opera dello scultore Prospero Sogari, detto il Clemente. Il Giano è una delle divinità più antiche e più importanti della religione romana. Solitamente è raffigurato con due volti, poiché il dio può guardare il futuro e il passato.

A partire dagli inizi dell’Ottocento il Palazzo viene ceduto ad un’altra famiglia reggiana, i Chioffi, che nel 1841 promossero un rifacimento completo dell’edificio in stile neoclassico, visibile soprattutto nelle facciate interne ed esterne. Attualmente è sede di importanti mostre d’arte contemporanea e non solo.

Situato alla congiunzione tra Corso Garibaldi e Via Farini troviamo Palazzo Manenti, dove soggiornò Napoleone Bonaparte in diverse occasioni; l’edificio storico presenta degli interessanti affreschi nel cortile risalenti al 1610.

Cosa non perdere se visiti Reggio Emilia

Se ti trovi a Reggio Emilia di sicuro non potrai non immergerti tra le famose piazze che animano la città e che ospitano i maggiori luoghi d’interesse.

In Piazza Martiri troverai l’imponente Teatro Municipale Romolo Valli,  un teatro d’opera del 1960. Sulla stessa piazza si affacciano l’altro teatro cittadino, il teatro Ariosto, la Galleria San Rocco e i Giardini Pubblici. 

Inaugurato nel 1857 e intitolato dal 1980 all’attore reggiano Romolo Valli, copre un’area di 3. 890 metri quadrati. Al suo interno si svolgono le stagioni d’opera, concerti, danza, musical e operetta.

Sempre nel centro storico della città, si trovano i Chiostri di San Pietro. Un antico monastero rimasto inaccessibile fino al momento della riscoperta e del recupero pubblico. Oggi questo antico complesso monastico ospita grandi eventi e manifestazioni, come quella tutta dedicata alla Fotografia Europea.

Sempre nel cuore del centro storico di Reggio Emilia, in piazza San Prospero, incontriamo la Basilica di San Prospero un edificio religioso dedicato al patrono della città. 

In Piazza Prampolini sarà possibile accedere all’interno del Comune per ammirare La Sala del Tricolore, museo testimone della storia della città e dell’Italia. 

In ultimo, ma non per importanza, non possiamo non citare la Collezione Maramotti, per tutti gli appassionati d’arte contemporanea. La Collezione ha aperto al pubblico nel 2007 nella sede storica della società Max Mara, dal desiderio del fondatore del brand, Achille Maramotti.

L’esposizione permanente, che consta di una selezione di oltre duecento opere, è gratuita.

Hai mai visitato Reggio Emilia? Conoscevi Palazzo Ducale? Dicci la tua e scrivici se l’articolo ti è piaciuto!

Articolo di Danila Franzin

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