Ottone: cosa vedere nel tesoro nascosto degli Appennini - Oj Eventi

Ottone: cosa vedere nel tesoro nascosto degli Appennini

Ottone

Ottone è un comune della provincia di Piacenza situato sull’Appennino ligure, a circa 60 km da Genova. ll territorio comunale si estende in parte nell’Alta Val Trebbia e in parte nella Val Boreca.

Centro principale di queste zone, il paese ha origini antichissime e sicuramente esisteva già ai tempi dei Romani. Anche la toponomastica di questi luoghi è particolare; i nomi di alcune località deriverebbero dalla lingua punica di Annibale, che nel 218 a.C. attraversò la valle. Il nome della frazione Tartago, ad esempio, sarebbe ricollegabile a “Carthago” (Cartagine).

Da sempre Ottone è stato un importante crocevia di strade e mulattiere. L’odierna Strada Statale 45 che attraversa il paese anticamente era il “caminus Januae” (Via di Genova), la principale via commerciale tra Piacenza e Genova frequentata da mercanti e pellegrini.

Cosa vedere a Ottone

Tartago

Tartago

Il paese, circondato da Piazza della Vittoria, è dominato dai resti della Rocca dei Malaspina, con le sue mura di sasso e strette feritoie che testimoniano la sua lunga storia. La pieve di S. Bartolomeo, costruita intorno all’anno mille come rifugio per pellegrini e viandanti, fu quasi interamente ricostruita nel 1598 incorporando parti di tre edifici precedenti. All’interno si trova una statua lignea del santo.

Ottone ospita inoltre il Museo Diocesano di Arte Sacra, che raccoglie oggetti sacri, arredi e dipinti provenienti dalle numerose chiese sparse nell’Alta Val Trebbia. Queste chiese, situate in piccoli centri spesso disabitati, erano vulnerabili ai furti e i loro oggetti subivano danni a causa delle condizioni ambientali non idonee. La collezione è composta da circa 120 oggetti, alcuni dei quali risalgono fino al XIV secolo, come una campana originariamente appartenente alla chiesa di San Bartolomeo.

Un’altra attrazione notevole per chi visita Ottone è il Mulino dei Principi, o “Murin du Canneiu”. Il grande mulino medievale a due ruote indipendenti veniva usato in passato per macinare grano e castagne. Oggi è raffigurato sulle confezioni del laboratorio artigianale Antico Mulino di Ottone, punto di riferimento culinario nel piccolo centro piacentino. Il laboratorio, nato nella storica sede locale delle guidovie, produce biscotti e altre specialità, come il pandolce di montagna, che esporta anche all’estero.

La Val Boreca

Ottone si trova nella Val Boreca, un territorio di oltre 50 chilometri quadrati collocato tra Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria, nel cuore delle Quattro Province.

L’alta Val Boreca è uno dei luoghi più affascinanti e selvaggi d’Italia. Classificata dall’Unione Europea come Sito d’importanza Comunitaria, si distingue per la sua straordinaria bellezza e il suo folklore vivo ancora oggi. Le praterie e i boschi della valle, dominati dalle cime dei monti Lesima e Alfeo, sono unici per le loro bellezze naturali e l’ambiente incontaminato, abitato da lupi, caprioli e cinghiali. Il territorio della Val Boreca si snoda attorno all’omonimo torrente e presenta diverse sorgenti d’acqua e cascate. Con brevi escursioni si possono raggiungere alcune bellissime cascate, come quelle di Pey e di Mulino di Suzzi.

Caratterizzata da borghi di pietra, muretti a secco e antiche mulattiere, la Val Boreca conserva una storia plurimillenaria visibile ancora oggi, anche perché è rimasta isolata per lungo tempo. Fino alla metà del secolo scorso questa zona era praticamente priva di strade, e i collegamenti tra i vari villaggi avvenivano tramite le mulattiere.

Negli ultimi anni le organizzazioni presenti sul territorio si sono impegnate per promuovere il turismo sostenibile e valorizzare le aree di particolare interesse storico-ambientale.

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Ottone tra storia e folklore: Pizzonero

Festa di S. Bernardo a Pizzonero

Festa di S. Bernardo a Pizzonero

Al centro della Val Boreca, il paesino di Pizzonero, situato a 1034 metri di altitudine, è un agglomerato di case disposte attorno all’oratorio medievale di San Bernardo.

Qui il 20 agosto di ogni anno si celebra San Bernardo, il patrono delle comunità di montagna. Questa festa è particolarmente sentita dagli abitanti della zona, ed è accompagnata dalla musica tradizionale, con piffero appenninico e fisarmonica, le cui radici affondano proprio in queste montagne.

I festeggiamenti iniziano nel pomeriggio a Belnome, dove si riuniscono musicisti e ospiti, provenienti per la maggior parte da Piacenza e dalla Liguria. Attraversando un piacevole sentiero ombreggiato nel bosco, il gruppo si incammina suonando e cantando in direzione di Pizzonero. Una volta arrivati al paese, accolti dalla calorosa ospitalità degli abitanti, si cena e si balla fino a tarda notte sotto a un castagno secolare. Al rientro, armati di torce, si fa ritorno a Belnome per la colazione.

Esplorare i dintorni di Ottone

Anche i dintorni di Ottone meritano una visita. Oltre alla vicina Zerba, durante la bella stagione sono tantissime le attività tra cui scegliere. Eccone alcune:

  • Fermarsi per un bagno alla cascata e piscina naturale del “Botasso”: un vero angolo di paradiso!
  • Avventurarsi in un’escursione sul Monte Alfeo, una delle cime più imponenti dell’Appennino ligure (1651 metri). Uno dei percorsi classici parte da Ottone per salire per il versante orientale della montagna passando per le località di Truzzi e Campi.
  • Ripercorrere il “giro del postino” (“Mangialonga del Postino”), seguendo un itinerario di circa 17 chilometri. Il percorso replica quello seguito in passato dai portalettere per recapitare la posta in cinque frazioni di Ottone (Artana, Belnome, Pizzonero, Suzzi e Bogli). Ogni anno in tarda primavera viene organizzata un’escursione di gruppo al suono di pifferi e fisarmoniche. Durante il tragitto si possono gustare nei borghi antichi alcune prelibatezze locali (a ogni tappa corrisponde una portata).
  • Passeggiare per il Bosco delle Fate a Fontanigorda. A soli 20 minuti di macchina da Ottone, sul versante ligure si trova un’antica area boschiva caratterizzata di faggi e castagni. Oggi questi luoghi ospitano un “sentiero poetico”, intervallato da lastre in ardesia che riportano i versi del poeta Giorgio Caproni dedicati alla valle.
  • Sciare a Pian di Poggio, complesso sciistico sul Monte Chiappo (1700 metri), meta di visitatori provenienti non solo dall’Emilia Romagna, ma anche dalle regioni limitrofe. In estate il complesso si trasforma in un bike park con tre piste da downhill, frequentate anche da atleti professionisti.

Pronto per visitare l’angolo più selvaggio degli Appennini, nel cuore delle Quattro Province? Scopri cosa ti aspetta!

Articolo di Giorgia Rimondi

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