
In ogni città esiste un luogo che non si può non visitare, una meta o uno scorcio imperdibile, quando si parla di Genova, quel luogo è senz’altro Nervi. Un quartiere residenziale situato nella parte più orientale della città ligure. Un tempo comune a sé, oggi rappresenta di fatto una naturale prosecuzione urbanistica di questa antica repubblica marinara, andando a costituire una delle tessere più intriganti e suggestive del suo grande puzzle di colori, profumi e paesaggi.
La storia di Genova Nervi
Il legame che unisce a doppio filo questo stupendo quartiere con la storia e le vicissitudini di Genova risale a tempi molto antichi, quando il capoluogo ligure funse da porto di appoggio dell’espansione romana. Lo stesso toponimo Nervi pare essere derivato, stando a diverse ipotesi, dal nome dell’imperatore Nerva. Lo sviluppo di Nervi avvenne per due motivi fondamentali. In primis, esso al tempo si presentava come un insediamento costiero vicino a Genova. In secondo luogo, si trovava in una posizione dal grande valore strategico, essendo posto esattamente sullo sbocco delle valli appenniniche che conducono fino a Piacenza. L’arrivo della civiltà romana promosse il popolamento di questa zona, nonché lo sviluppo capillare delle prime reti stradali.
Soggetta alla giurisdizione della Repubblica di Genova fin dall’epoca medievale, nel corso dei secoli Nervi conobbe diverse fasi di ampliamento. Sia lungo la costa che sul crinale. Il clima particolarmente gradevole di questa località la rese ben presto meta di vacanza di numerosi turisti facoltosi, per lo più provenienti dal Nord Europa e in special modo dalla Russia. Tra il XVII e il XIX secolo anche gli strati più abbienti della società genovese iniziarono a scegliere Nervi come zona residenziale, facendo edificare delle splendide ville che è possibile ammirare ancora oggi.
Dopo i turbolenti anni della dominazione napoleonica, a partire dal 1861 il comune di Nervi fu incluso nel neonato Regno d’Italia, per poi, come accennato, venire soppresso e aggregato alla “Grande Genova” nel 1926.
Cose da fare a Genova Nervi
Nonostante sia un piccolo quartiere, nasconde un ampio ventaglio di luoghi suggestivi che raccontano il suo passato e le sue tradizioni. Nel cuore di Genova Nervi spicca in primo luogo la Chiesa di San Siro. Questo luogo, dall’epoca medievale conserva il titolo di “plebana” (ovvero “del popolo”) e custodisce dei pregevoli esempi di scultura neoclassica.
Tra le architetture civili valgono una visita le già citate ville ottocentesche, oggi di proprietà comunale. Alcuni illustri esempi sono Villa Gnecco, dalle particolari fortificazioni; Villa Gropallo, circondata da uno stupendo parco; o ancora Villa Luxoro, oggi sede di un museo anch’esso inscritto in una lussureggiante cornice di verde, che si affaccia su una scogliera a picco sul mare. A testimonianza dei fasti della Belle Époque resta anche il caratteristico Viale delle Palme, con i suoi edifici in puro stile Liberty.
La Passeggiata Anita Garibaldi
Se ci si trova a Genova Nervi, una meta imperdibile è senz’altro la Passeggiata Anita Garibaldi. Si tratta di un percorso di un paio di chilometri che inizia dal porticciolo di Nervi per terminare all’antico scalo di Capolungo. Lungo il cammino godrai di un panorama a dir poco mozzafiato. Trovandosi distante da Porto Antico di Genova, a Nervi infatti è possibile ammirare dei tratti di mare tra i più puliti dell’intera zona, con angoli da sogno come la spiaggia di Murcarolo e la spiaggia di Caprafico.
È quasi superfluo dire che il momento della giornata in cui questo luogo sprigiona tutta la sua magia sia il tramonto, da godersi magari insieme a un gelato, che si può trovare facilmente in uno dei tanti bar che si incontrano lungo il cammino. Dopo essersi letteralmente rifatti gli occhi, Genova Nervi offre anche la possibilità di sperimentare moltissime prelibatezze culinarie, una caratteristica movida notturna e anche del sano shopping in giro tra le tante botteghe storiche..
E tu? Sei mai stato a Genova Nervi? Che te ne è parso? Raccontacelo nei commenti e se l’articolo ti è piaciuto, non dimenticare di condividerlo!
Articolo di Sara Staccone