Museo Regionale della bonifica Ca' Vendramin - Oj Eventi

Museo Regionale della bonifica Ca’ Vendramin

Museo Regionale della bonifica Ca' Vendramin

Museo Regionale della bonifica Ca' Vendramin

Museo Regionale della bonifica Ca’ Vendramin

Il Museo Regionale della bonifica Ca’ Vendramin si trova a Taglio di Po, comune nella provincia di Rovigo, Veneto.

Questo museo è una finestra sul passato del Delta del Po. Pertanto, è uno dei luoghi migliori per conoscere questo territorio dagli scenari suggestivi.

Il museo è nientemeno che il recupero di un impianto idrovoro, strumento di bonifica del suolo. Da sempre abbiamo modellato la terra a nostro piacimento, per renderla abitabile e conforme alle nostre esigenze. Il museo è la testimonianza del cambiamento di questo luogo meraviglioso, che è come lo conosciamo ora proprio grazie al lavoro dell’impianto. 

Con l’idea di mantenere vivo il ricordo e di insegnare alle nuove generazioni, il Museo di Ca’ Vendramin è stato fatto proprio per conservare quelle opere di ingegneria che hanno permesso di abitare le rive del Po.

Ogni luogo del museo fa percepire al visitatore la grandezza dell’ingegno umano, ma anche la fatica dei macchinisti, che con il duro lavoro hanno consentito la crescita di questa terra.

Ora vedremo in cosa consisteva il centro di bonifica Ca’ Vendramin, la storia dell’impianto idrovoro e la nascita di questo museo. Poi non resterà che visitarlo per davvero!

 

La storia dell’idrovora di Ca’ Vendramin

Prima di tutto, cos’è un impianto idrovoro? Le idrovore erano uno strumento fondamentale per la bonifica del suolo. La bonifica è il processo utilizzato per rendere un territorio paludoso un luogo abitabile e adatto all’agricoltura

L’idrovora cominciò a essere costruita nel 1900 e venne completata tre anni più tardi. Ciò che l’impianto idrovoro di Ca’ Vendramin doveva fare era sollevare le acque di tutto il bacino superiore dell’isola di Ariano e condurle nel canale Veneto. Questo emissario a sua volta indirizzava le acque facendole avviare verso la foce del Po di Goro. Dopodiché, attraverso un sistema di “Porte Vinciane”, le acque raggiungevano il mare.

L’impianto idrovoro di Ca’ Vendramin era dotato di quattro pompe. Queste erano in grado di sollevare complessivamente ben 11.000 litri d’acqua al secondo. Tutto ciò funzionava con motrici a vapore, che era prodotto dalla combustione del carbone. Questo fa capire la grandezza di questa macchina e la grandiosità del progetto.

Nel 1921, l’impianto idrovoro fu in parte tramutato in elettrico. La bonifica di Ca’ Vendramin continuò fino all’incombenza di due alluvioni del Po di Goro, accadute nel 1957 e nel 1960. Le alluvioni sconvolsero la conformazione idrogeologica del territorio. A quel punto l’idrovora divenne inutile perciò venne dismessa e mai più utilizzata.

 

Nascita del Museo Regionale della bonifica Ca’ Vendramin

Il Museo Regionale della bonifica Ca’ Vendramin è costituito da un gruppo di fabbricati. Quello centrale e più grande contiene l’idrovora, mentre i fabbricati limitrofi erano adibiti a uffici, magazzini, officina, foresteria.

L’idrovora era costituita da 4 turbine a vapore ed un’altra di riserva. Le turbine erano alimentate da 10 caldaie a carbone. I gas di scarico venivano incanalati attraverso un collegamento sotterraneo fino alla ciminiera alta 60 metri. 

Negli anni ‘80 il complesso di fabbricati diventò il centro operativo del nuovo Consorzio di bonifica Delta Po Adige. 

Oggi il centro, come abbiamo detto, è un museo. Un centro informativo didattico sulla bonifica di questa vasta zona. Il Museo Regionale della bonifica Ca’ Vendramin ospita anche una grande sala per incontri, mostre e iniziative culturali.

Al museo si possono visitare:

  • Le idrovore, le caldaie a vapore e le pompe centrifughe utilizzate nel processo di bonifica; 
  • La vecchia officina;
  • L’archivio storico degli enti di bonifica che hanno operato nel territorio del Delta del Po;
  • Il centro studi adibito al “Laboratorio Internazionale Delta e lagune“.

Questo museo è dunque fondamentale per mostrare le tecnologie e le opere risalenti all’inizio del secolo scorso. Opere che hanno trasformato per sempre questo territorio magnifico pieno di risorse. Ne è un esempio il paese di pescatori di Sacca degli Scardovari, dove la comunità vive a stretto contatto con il Delta e con la sua natura, grandiosa e distruttiva allo stesso tempo.

 

E tu hai già visitato il Parco del Delta? Conoscevi in particolare il Museo della bonifica di Ca’ Vendramin? Parlacene nei commenti!

Articolo di Asia Colonna

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