Museo Ducati: la storia del marchio e cosa vedere - Oj Eventi

Museo Ducati: la storia del marchio e cosa vedere

Museo Ducati

Il Museo Ducati di Borgo Panigale a Bologna ospita i modelli del marchio motociclistico ‘The King’ e racchiude la storia dal passato fino ad oggi. Qui i visitatori, appassionati o meno di motori, hanno l’opportunità di addentrarsi nel mondo dell’innovazione tecnologica, un’esperienza unica. Detto ciò, Ducati è simbolo della massima evoluzione settoriale e in pole position mondiale sul mercato a due ruote.

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Cosa vedere al Museo Ducati

La fabbrica nasce nel 1936, anno in cui i Ducati trasferiscono la produzione del condensatore Manens, dallo scantinato in zona centrale di Bologna a Borgo Panigale. Ecco che da allora rimane la sede principale dell’azienda, in cui avvengono le progettazioni, gli assemblaggi e le spedizioni delle moto nel mondo.

Durante il tour al museo, una guida si occupa di accompagnare i visitatori nel reparto di fabbricazione, per mostrare tutti i passaggi di come e dove nascono le moto Ducati. Un’esperienza unica per catapultarsi nella realizzazione e storia delle moto celebri dell’azienda bolognese. Nel reparto delle lavorazioni meccaniche si preparano continuamente alberi motore e alberi distribuzione.

Nel Museo Ducati vi sono quattro aree principali: la zona di assemblaggio motori che interessa la nuova linea del motore V4, altri reparti assemblaggio dei veicoli ed i reparti di collaudo e spedizioni.

Le regole per visitare il Museo Ducati

Nel Museo Ducati di Bologna, per motivazioni di sicurezza, non è permesso: toccare nulla dell’azienda né al Museo né in fabbrica, il consumo di bevande e cibi, introdurre animali (ammessi solo i cani guida al museo). Mentre è obbligatorio: presentare il biglietto con dieci minuti di anticipo all’ora di visita, avvisare il personale per raggiungere in sedie a rotelle la struttura. Inoltre, un maggiorenne deve accompagnare i minori, bisogna indossare scarpe chiuse in fabbrica, e non viene garantito il tour in caso di ritardo.

La nascita della Ducati

Nei primi anni del Novecento si assiste ad una rivoluzione elettronica che coinvolge Bologna, con le invenzioni di Guglielmo Marconi divenuto famoso nel mondo.  Adriano Cavalieri Ducati inventa un trasmettitore per collegarsi con l’America e con i fratelli Marcello e Bruno, e nel 1926 nasce ‘Radio Brevetti Ducati’.

I fratelli del marchio bolognese, con la Società Scientifica appena creata realizzano la costruzione del condensatore Manens e il successo è immediato. A questo piccolo apparecchio elettrico seguono altri modelli più complessi di condensatori elettrolitici. L’azienda bolognese decide di spostare la sede di fabbricazione dei condensatori e prime apparecchiature radiofoniche nella villa di famiglia in città.

In dieci anni Ducati diviene un’azienda con migliaia di dipendenti ed inaugura lo stabilimento a Borgo Panigale. Presto l’azienda apre altre due fabbriche, una a Bazzano e l’altra a Crespellano, sempre nel territorio bolognese. Ducati rafforza la fabbricazione ed espande il numero dei prodotti, tra cui: il rasoio elettrico, la microcamera fotografica, la calcolatrice.

Nel dopoguerra la Ducati studia il modo di accontentare una clientela che necessita di mezzi di trasporto a motore più economici. Ducati rappresenta dunque un fenomeno sociale, permettendo all’Italia di ricominciare a spostarsi. Nel 1950 i mezzi maggiormente utilizzati per andare in vacanza o recarsi sui luoghi di lavoro sono le moto di piccola cilindrata e gli scooter. Presto con le gare motociclistiche su strada le persone ambiscono a motocicli poco costosi, sicuri e che puntano su potenza e velocità.

Ducati Cucciolo

Ducati Cucciolo

I modelli in mostra al Museo Ducati:

  • Cucciolo, il primo motore. Nel mezzo del secondo conflitto mondiale, Aldo Leoni e Aldo Farinelli progettano il ‘Cucciolo’, impiegato per la motorizzazione delle biciclette. Si tratta del primo in assoluto in Italia con un motore fuoribordo montato vicino al motore principale, a quattro tempi, il più usato dagli italiani appena finita la guerra. Un mezzo di trasporto leggero, semplice da utilizzare e sicuro. Tra il 1947 e 1948 con la collaborazione di Giovanni Florio, Ducati realizza il primo motore ‘T3’ dotato di un cambio a tre tempi e di una valvola contenuta in un carter.  L’anno seguente, il progettista di aeromobili Caproni di Trento realizza un telaio tubolare con sospensione posteriore, fino a migliorare sempre più e risultare adatto per accogliere il modello Cucciolo T3.
  • Ducati 60, la prima motocicletta. Si distingue dal telaio realizzato dal progettista Gian Luigi Capellino, dal motore con un’aggiunta di 60 cc per la versione aggiornata rispetto al modello precedente ‘Cucciolo’.  Una moto leggera e versatile, con consumi minimi e sicura, che diviene la più richiesta anche dal pubblico femminile. Cilindrata di 59,5 cc, potenza massima da 2 CV a 4,500 giri/min, la velocità non supera i 60 km/h e arriva come peso sui 45 kg.
  • Modello 125 Sport. Nel 1957 le serie Sport monocilindriche di Ducati sono le prime moto da strada disegnate dal progettista Fabio Taglioni. I modelli 100 e 125 Sport vengono proposti al pubblico come moto su strada. Seguono anche le serie 175, 200 e 250. Tale tipologia di motocicletta è nota per le sue prestazioni nelle gare su strada. La 125 Sport è conosciuta come ‘antesignana’ della Panigale V4R, una moto che anticipa il modello della Superbike di oggi. Una cilindrata di 124,4 cc, una potenza massima da 10 CV a 8500 giri/min ed una velocità al limite di 112 km/h.
Altri modelli in esposizione del Museo Ducati

Altri modelli in esposizione del Museo Ducati

  • Il modello 175 T. Nel 1957 la casa di Borgo Panigale presenta il modello 175 T Ducati, realizzato per compiere tragitti per ogni distanza. Lo stesso anno i due dipendenti di Ducati Leopoldo Tartarini e Giorgio Monetti effettuano il giro del mondo, in sella ognuno alla propria Ducati 175 T. Dopo un anno gli ormai celebri motociclisti ritornano a casa, dando ulteriore risalto al marchio bolognese già famoso nel mondo.

Desideri visitare il Museo Ducati ed ammirare la storia e tutti i modelli della moto italiana più famosa al mondo? Faccelo sapere, scrivi nei commenti!

  Articolo di Elena Canini

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