
Venezia è una città ben nota per le sue bellezze e la sua arte. Sapevi che c’è anche il Museo del Profumo?
Chi non vorrebbe perdersi fra le vie veneziane e lasciarsi cullare dallo stupore dei suoi panorami?
Per secoli questi hanno affascinato viaggiatori, artisti e scrittori da ogni dove, che transitavano per il capoluogo lagunare. Come non pensare all’incanto che mostrano gli acquerelli del Canaletto? O l’ispirazione che il luogo ha portato agli occhi del Tiepolo?
La magia della laguna e i suoi paesaggi è ben catturata nelle parole di un illustre ospite come Goethe.
Nel suo viaggio in Italia, l’autore del “Faust” ha da dire la sua sull’abitato.
Era il 30 settembre del 1786 e, dall’alto del Campanile di Piazza San Marco, lo scrittore così annota le sue impressioni del paesaggio sottostante: “La laguna è opera antica della natura. [..] L’arte umana s’impadronì dei punti più eminenti, e così nacque Venezia, collegando in sé cento isole, circondata da cento altre.”
La particolare atmosfera della città non si limita ai suggestivi canali e l’ambiente caratteristico, ma ha tanto da raccontare anche nei suoi profumi e odori. Le sensazioni che questi generano, convogliate al romanticismo e all’eleganza insite nel capoluogo veneto, sono state fondamentali per portare alla realizzazione del Museo del Profumo, ospitato nel locale Palazzo Mocenigo.
Ma esploriamo più nel dettaglio.
Palazzo Mocenigo: un po’ di storia
Palazzo Mocenigo è un palazzo di epoca rinascimentale appartenente all’omonimo famiglia nobiliare veneta.
Già esistente nel Cinquecento, è oggi di impronta squisitamente barocca, grazie ai lavori di ristrutturazione che la famiglia Mocenigo effettuò sul palazzo agli inizi del XVII secolo, per abitarvi fino al primo Novecento.
Nel 1945 Alvise Nicolò Mocenigo, ultimo esponente della famiglia, lascia in eredità al comune di Venezia l’edificio. Esso viene trasformato in una galleria d’arte assieme agli uffici del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, aperto nel 1985.
La donazione è però soggetto di forti critiche sul finire degli anni settanta da Alvise Coletti, discendente per linea indiretta della famiglia Mocenigo, il quale rivendicava la sua co-ereditarietà di diritto.
Le procedure giudiziarie si sono protratte fino al 1992.
Il Tribunale di Venezia riconobbe quell’anno la legittimità delle richieste di Coletti.
Gli riconobbe infine un indennizzo, nonostante questi fosse deceduto prima della sentenza ufficiale.
Il Palazzo rimase così una galleria artistica.
Il Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume
Del 1985 è l’istituzione della sede del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume e del Museo di Storia del Tessuto e del Costume. Oltre a conservare le pregiate raccolte veneziane, il Centro offre agli studiosi una importante biblioteca specializzata nel settore della moda.
Abitato da manichini che indossano abiti e accessori antichi, questi abiti documentano l’accuratezza degli artigiani del tempo e la raffinata eleganza che rende famosa la cultura veneziana.
La cura della realtà esposta fanno apprezzare lo scopo del museo riguardo alla storia della moda e le sue infinite evoluzioni dal punto di vista tessile e dell’abbigliamento.
Il percorso di visita è stato completamente rinnovato e ampliato nel 2013. Queste novità sono provenienti dai depositi dei Musei Civici di Venezia.
Il Museo del Profumo
Il Museo del Profumo si è costituito nel 2013 in seguito a un accurato restauro degli interni del palazzo.
Esso fa parte del Centro Studi presente nel Palazzo Mocenigo.
Ben cinque sale sono dedicate alla storia del profumo e delle essenze, con l’obiettivo di indagare e mostrare l’antica tradizione cosmetica di Venezia. Il percorso è dedicato alla comprensione dell’evoluzione della tendenza della moda, del costume e del tessile sia in ambito locale che internazionale.
Il Museo del Profumo offre un tour nella storia della profumeria con un percorso didattico e una ricerca storica che mette luce sulla storia del profumo e la sua origine a Venezia. La collezione è composta da pezzi ottocenteschi e dello scorso secolo.
L’ammodernamento ha mantenuto le architetture e le particolarità secentesche, mobili e pavimentazione compresi. Grazie a questa minuziosa cura dei dettagli, il Museo annovera nella sua esposizione anche l’ambiente di un’autentica abitazione nobiliare veneziana del XVIII secolo.
L’ambiente ha lo scopo di descrivere nel suo insieme diversi aspetti della vita del patriziato veneziano tra il XVII- XVIII secolo.
La collezione del Museo del Profumo
La sezione dedicata ai profumi è la cosa più interattiva di questo Museo. Si possono scoprire le diverse essenze e le tecniche produttive. Il percorso è dotato di strumenti multimediali che vogliono proporre esperienze sensoriali in un inedito percorso informativo. Tra questi, uno dei più noti ai visitatori rimane il “Laboratorio dei Profumi”. Grazie a quest’ultimo è possibile conoscere, analizzare e capire a fondo sia la chimica che la fisica che si nascondono dietro un prodotto tanto piccolo quanto complesso. Ogni fragranza ed ogni boccetta hanno la propria storia da raccontare!
Tramite un’apposita piramide olfattiva si può “interagire” con i profumi. La scaletta è stata approvata e accuratamente studiata dall’Accademia del Profumo, per far capire l’intero processo, dall’ideazione alla creazione, che si cela dietro la realizzazione di un profumo prima di essere messo sugli scaffali.
Tale progetto è stato reso possibile grazie alla nota azienda Profumeria Mavive SPA.
L’azienda fornisce il supporto tecnico e scientifico per le installazioni selle essenze.
La casa essenziera Drom ha messo a disposizione della galleria la sua straordinaria collezione di flaconi. Il Museo espone pezzi di René Lalique, Carlo Scarpa, Julien Viard, Fulvio Bianconi, solo per citarne alcuni.
La mostra è essenziale per comprendere la misteriosa vicenda di Chanel N°5 e di tutte le essenze più particolari e anche meno note.
Un’occasione irripetibile per scoprire le fragranze più celebri del Novecento alle quali Gabriele d’Annunzio, con le sue poesie, ha dato fama imperitura.
Un Museo dove trovano ampio spazio le vicende, i miti e le leggende legate ai grandi essenzieri, dove vengono rinverditi i valori artistici di tante Case di Profumo italiane e straniere del Ventesimo secolo, da sempre celebrate per il loro fascino, la raffinatezza e la creatività.
E a te interessa il Museo del Profumo? Ti piacerebbe visitarlo? Lascia un commento e condividi l’articolo sui social che preferisci!
Articolo di Gianguido Tridente
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