Monte Belpo, come raggiungerlo - Oj Eventi

Monte Belpo, come raggiungerlo

Monte Belpo

Il Monte Belpo è un’altura situata nel Veneto, nel comune di San Zeno di Montagna, distante 40 chilometri da Verona, e circa 10 chilometri dal lago di Garda. Il monte fa parte del Baldo, massiccio montuoso delle Prealpi Gardasane che per l’appunto abbracciano il Benaco, il maggior lago italiano.

Presso la montagna si scoprono due borgate principali. A nord Lumini, frazione di San Zeno di Montagna, che conta un centinaio di abitanti, dal centro storico recentemente restaurato. Viene così chiamato perché si narra che nei tempi antichi fosse assediato da un branco di lupi e lo si tenesse a bada con dei roghi che a lunga distanza sembravano lumi. A sud il borgo di Pesina, frazione del comune di Caprino Veronese, dove è possibile visitare il variopinto giardino privato di casa Biasi. Tutti gli idilliaci e ameni borghi medievali sul lago di Garda  meritano una visita, i quali pullulano di tradizioni e cultura pittoresche.

Il territorio del Belpo(sto)

Il Monte Belpo domina la piana di Caprino, una zona dove si estendono prati, castagneti, pineti. Presso Lumini si innalza il Castagno della Vergine dei Lumini, un alberone ultrasecolare al cui interno siede una scultura della Madonna del Castagnar. Ogni 15 di Agosto si celebra la santa Messa ai suoi piedi.

Da ogni parte nelle prossimità dell’alpe, che gode di un’altitudine di quasi 900 metri sul livello del mare, si allungano pascoli, vigneti e ulivi. Nel solo comune di San Zeno di Montagna sono presenti circa 40 aziende agricole a indirizzo zootecnico, e una decina di allevamenti ovini e caprini. Grande importanza riveste anche la coltivazione di alberi da frutto, al disopra di tutto castagneti, la cui coltura risale almeno al XIII secolo.

Come raggiungerlo?

escursione con i bambini

escursione con i bambini

Per raggiungere la montagna si può lasciare il proprio veicolo in Lumini, oppure in pineta Sperane, dove è possibile rifocillarsi all’aria aperta, per poi muoversi a piedi. Da Lumini prendono il via marce organizzate per gli escursionisti.

Il monte è adatto alle escursioni tutto l’anno, anche quando è ammantato di neve. In questo luogo le stagioni mostrano una moderata monocromia, ma qui e là macchiettata con note di colori ora cupi e terrosi, ora vivaci e brillanti, in grado di rendere deliziose sensazioni.

L’aprico itinerario possiede un tragitto ad anello di 4 chilometri, circa 2 ore di cammino. È possibile percorrerlo a piedi, in mountain bike, o compiere una sauvakävely, la camminata nordica con bastoni. È un luogo ideale altresì per gli amanti di parapendio.

Si tratta di un tragitto non impervio, con gradevoli pendii, di facile scalabilità  anche per i bambini. Ad ogni modo bisogna prestare attenzione. Il trailhead è caratterizzato dal prato, ma più si procede più il tragitto è invaso da una vegetazione alquanto brada, con cespugli di rovi, poche segnaletiche e nessun punto di ristoro. In generale l’intero cammino attraversa un bosco, e sicuramente non richiede campioni di orienteering per intraprenderlo, ma è comunque opportuno un po’ di senso della posizione.

Lungo il sentiero, a tratti ghiaioso, è possibile trarre beneficio dell’osservazione della caratteristica flora prealpina, a esempio si incontrano faggi, roverelle, castagneti, noccioli. Nella stagione autunnale l’albero di nebbia, ovvero lo scotano, sorprende con le proprie sfumature. Alle porte dell’estate fiorisce la bella rosa canina, mentre i folti e candidi fiori del prugnolo si manifestano in marzo o aprile.

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Il lago di Garda ai propri piedi

Monte Maddalena

Monte Maddalena

Una volta raggiunta la vetta ci si trova su un affascinante balcone panoramico, un regno di pace e felicità pastorale. Come cartoline si presentano la parte meridionale del Benaco, il Monte Baldo, Rivoli, Val d’Agide, valle di Caprino e altri profili e sagome da fotografare, non dimenticate la macchinetta oltre a un paio di robuste scarpe! Con le giuste condizioni meteorologiche è possibile distinguere l’insenatura di Salò, dall’altro lato del lago di Garda, e la penisola di Sirmione. In altre parole si può godere di una vista dall’alto che comunica al cuore un senso di trionfo. Sulla cima è presente una croce, fissata nei tempi antichi dagli abitanti dei dintorni, intorno alla quale si raccoglievano in preghiera e festeggiavano pranzando lautamente.

Per ricordare una definizione del grande filosofo e scienziato greco antico Aristotele, in tutte le realtà naturali c’è qualcosa di meraviglioso. Questo vale indubbiamente anche per il Monte Belpo che, senza tante involture di parole, merita di essere conosciuto.

Per merito dei suoi tratti un po’ selvaggi, spingersi sulla vetta del Monte Belpo, questo bel mento di uno degli innumerevoli volti del territorio italiano, dà grande piacere e orgoglio. Si conquista uno spazio incontaminato, dall’aria salubre, che vale la pena vivere e contemplare, il tutto senza la richiesta della maggior fatica del mondo. Spesso perfino il solo termine “montagna” annuncia fatica, ma ciò non comprende il poco pronunciato Monte Belpo.

Dopotutto l’intera realtà delle Prealpi Bresciane e Gardesane, appartenenti alle Alpi Sud-orientali, è capace di dar forma a un intimo legame con la natura. A esempio vi si trova una vetta amata sia dai cauti che dai più spericolati, il Monte Maddalena.

La montagna, riconciliazione con la natura

Scegliere la montagna è preferire su ogni altra cosa un luogo importante, qualunque essa sia. La montagna occupa un posto considerevole nel simbolismo delle tradizioni religiose di tutto il mondo, che siano luogo di visioni o l’innevata dimora degli dèi.

È in montagna che si può ascoltare la natura, la verità più solenne che ci è concessa udire. Tutto sommato basterebbe pensare alla natura quale madre di numerosissimi pittori, poeti e altri artisti per accendere il desiderio di compiere un’escursione.

Scalare una montagna significa accedere alla sacralità naturale, ma per molti finanche passare da un modo di essere a un altro, da individuo ultra-urbano, esaltato della tecnologia e dell’informatica, che tocca l’estremo limite in disfunzioni come forse il barbonismo domestico a elemento del cosmo quale in effetti siamo. Maggior fascino avvolge la missione per quanto riguarda il Monte Belpo se si pensa che gli studiosi parlano di tracce preistoriche di circa 90.000 anni fa attribuibili all’homo neanderthalensis.

Per concludere, come scrisse Tolstoj, la vera felicità è trovarsi con la natura, vederla e parlarle, e sul Monte Belpo, meraviglioso avamposto della sponda orientale del lago di Garda, è un’impresa esaudibile.

Hai compiuto un’escursione sul Monte Belpo? Lascia un commento, raccontaci la tua esperienza e le tue impressioni!

Articolo di Giuliano Monteneri

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