Milano 2: alla scoperta del "ghetto dei ricchi" - Oj Eventi

Milano 2: alla scoperta del “ghetto dei ricchi”

Milano 2

A Milano 2: alla scoperta del “ghetto dei ricchi”

 

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Milano 2 – Presso il comune di Segrate nella zona est del capoluogo lombardo si trova Milano 2. Si tratta di una zona residenziale inaugurata sul finire degli anni ’70 su un enorme terreno di 712mila metri quadrati, in precedenza occupato da un’azienda agricola. Oggi il quartiere occupa uno spazio quattro volte maggiore ed è abitato da ben cinquemila persone. Si può definire come una città autonoma, immersa nel verde e dotata di negozi, supermercati e centri sportivi… Ma comodamente raggiungibile da tutte le stazioni principali meneghine, come Milano Centrale e Milano Porta Garibaldi. In questo articolo ti raccontiamo tutto quello che devi sapere sul famoso “ghetto dei ricchi”!

 

La storia di Milano 2

Giancarlo Ragazzi, Giuseppe Marvelli, Antonio D’Adamo e Giulio Possa ed Enrico Hoffer. Sono questi i nomi degli architetti che misero a punto il progetto per la costruzione di Milano 2, che iniziò nel 1970 e si concluse ben 9 anni dopo. I terreni prescelti erano stati acquisiti sul finire degli anni ’60 da parte della Edilnord di Lidia Borsani, cugina di Berlusconi. Va a lui il merito di aver reso Milano 2 il “ghetto dei ricchi” celebre a tutti noi. L’imprenditore milanese fece addirittura cambiare la rotta ad alcuni aerei provenienti da Linate, in quanto il loro rumore assordante avrebbe di certo fatto crollare l’elevato costo degli appartamenti. Inoltre, decise di acquisire una piccola televisione via cavo privata per evitare di posizionare antiestetiche antenne sui tetti dei palazzi. I suoi programmi sarebbero poi stati trasmessi nelle abitazioni del quartiere sotto il nome di Telemilano… Nientemeno che l’odierno Canale 5!

 

Come è fatta Milano 2

Milano 2 è diventata famosa per il suo pionieristico approccio alla vita di quartiere. Questa zona residenziale è infatti una piccola e autonoma cittadina “green”, attraversata esclusivamente da piste ciclabili e zone pedonali. Secondo Enrico Hoffer fu proprio di Berlusconi l’idea di far “scomparire” le macchine dal quartiere, per garantire agli inquilini un’aria pulita e per favorire l’uso della bicicletta piuttosto che dell’auto. Per questa ragione tutto al suo interno fu progettato per essere vissuto con grande comodità. Berlusconi fece costruire un supermercato ben fornito, un gruppo di negozi con tutto l’occorrente, delle biblioteche e delle aule studio pubbliche per gli studenti e persino un campo da calcio che fu intitolato a Raimondo Vianello. Furono inoltre costruiti dei piccoli laghi e delle fontane.

Insomma, “il ghetto dei ricchi” è una splendida “cittadina verde” incastonata nel capoluogo lombardo. Tu ci sei mai stato?

 

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Articolo di Giorgio Catalani

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