Marmolada: Regina delle Dolomiti - Oj Eventi

Marmolada: Regina delle Dolomiti

Marmolada

Alla Marmolada si arriva con tre arditi tronchi di funivia:

  • l’impianto porta dalla località di Malga Ciapèla (1450 m),
  • passando per le stazioni intermedie di Coston d’Antermoja (2350 m) e di Serauta (2950 m), fino alla stazione sommitale di Punta Rocca (3265 m) proprio di fronte a Punta Penìa, vetta più alta delle Dolomiti (3342 m).

Da qui a malga Ciapela scende la storica pista da sci Bellunese, lunga 12 km e definita “la più bella pista dell’arco alpino”.

Durante la guerra qui fu costruita la città di ghiaccio, una grandiosa opera militare costituita da una dozzina di km di gallerie scavate fino a 40 metri di profondità dai soldati austriaci.

D’inverno Marmolada significa chilometri e chilometri di piste da sci perfettamente innevate da fine novembre a maggio, mentre, ai suoi piedi si colloca l’area del Padon, in collegamento con la zona di Arabba e di Porta Vescovo.

Grande attrazione tra Rocca Pietore e malga Ciapela sono i Serrai di Sottoguda, uno stretto canyon di 2 km sulle cui pareti, d’inverno, le cascate ghiacciano.

Marmolada, la più alta delle dolomiti

Da una parte alte pareti di roccia verticali, dall’altra un dolce pendio candido, ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio, che ancora cela misteri e segreti sulla storia della Regina delle Dolomiti.

La Marmolada, Regina di questa catena montuosa, patrimonio dell’Unesco dal 2009, è la montagna più alta delle Dolomiti ed è anche una delle più caratteristiche, riconoscibile ad occhio nudo anche da lontano.

Una montagna da scoprire e vivere in tutti suoi aspetti: quello storico legato alla Grande Guerra, e quello naturalistico e paesaggistico che dal ghiacciaio alle sue pendici nasconde segreti e misteri.

Un’esperienza da vivere attraverso alcune escursioni e visite, anche in compagnia di una guida alpina, su prenotazione.

Prendendo come punto di partenza la stazione di Punta Serauta (2.950 m), un primo itinerario adatto anche ai meno esperti porta alla scoperta del Fortilizio Italiano tra grotte e camminamenti scavati nella roccia.

Le memorie della grande Guerra

Qui i soldati italiani vissero da maggio 1916 a novembre 1917 in una guerra di posizione contro lo sbarramento austriaco di Forcella Vu.

Da intraprendere con la giusta attenzione e muniti di abbigliamento, calzature d’alta montagna e attrezzatura adeguata, si percorre in un tempo che varia da 1 a 2 ore a seconda delle proprie capacità.

Un secondo percorso, che richiede però una maggiore preparazione e l’attrezzatura adatta alle difficoltà (guanti, casco, cordino e moschettone, lampada, ramponi da ghiaccio) è l’itinerario che passando per Quota 3065 e Galleria Rosso conduce a Forcella Vu, dove ammirare i resti della storica Ferrata del Btg. Valcordevole, 206^ Compagnia, memoria dell’epoca della Grande Guerra.
L’intera escursione, composta da tratti di sentiero attrezzato e ferrata esposta, è percorribile in un tempo compreso tra 2 e 4 ore a seconda della preparazione.

Scendendo di quota, invece, è il semplice percorso che collega Malga Ciapèla al Rifugio Onorio Falier a offrire una suggestiva visuale sulla parete sud della Marmolada, lungo la verdeggiante Val Ombretta.

Percorribile in un tempo che può variare dalle 3 alle 4 ore è adatto anche ai più piccoli esploratori.

Ma non solo, anche un più semplice viaggio in funivia a Punta Rocca, raggiungibile in soli 12 minuti grazie a Marmolada – Move To The Top, permette di vivere uno dei luoghi più iconici della montagna: la grande terrazza panoramica da cui la vista si estende a perdita d’occhio sulle Dolomiti e altre vette italiane e straniere.

Flora e fauna della Marmolada

Se a 3.000 m di quota la bianca roccia calcarea incontra il ghiacciaio, a quote inferiori la flora e la fauna divengono via via più ricche.

Facendo attenzione si possono osservare le stelle alpine e se si è fortunati scorgere ungulati come camosci e stambecchi, riconoscibili dalle loro dimensioni simili a una capra e dalle particolari corna ricurve, ma anche marmotte che animano le aree alpine d’estate con i loro fischio tipico. Più raramente si incontra l’ermellino, un piccolo mammifero che ama nascondersi tra l’erba e le pietre, d’estate caratterizzato da una manto marrone-rossastro che diviene bianco d’inverno.

Composizione orografica del territorio

Separato dal gruppo del Sella dalle valli del Cordevole e dell’Avisio e chiuso a sud dal torrente Biois e dal Rio San Pellegrino, il gruppo della Marmolada continua verso ovest con la Cima di Costabella, il gruppo dei Monzoni e il Monte Vallaccia.

Il sistema può essere suddiviso in due sezioni: quella meridionale comprende le Cime d’Ombretta (2.983 m), il Sasso Vernale (3.054 m) e il Sasso di Valfredda (2.998 m).

Il versante nord, su cui è adagiato il ghiacciaio più esteso della regione dolomitica, è un pendio armonioso che termina sulle rive del laghetto di Fedaia.

Il versante sud è una delle vie più impegnative e apprezzate dagli alpinisti di tutto il mondo, una parete di quasi 1.000 metri che parte dai ghiaioni della Val Ombretta e svetta su picchi vertiginosi.

La Marmolada è la montagna dei contrasti. Alla base, caratterizzata da forme dolci e ondulate coperte da prati e da boschi, si contrappone il massiccio superiore, che si innalza improvviso e vertiginoso con i suoi chiarissimi calcari e i dirupi mozzafiato.

Cosa fare d’estate sulla Marmolada

In estate la Marmolada, offre una fitta rete di sentieri per il trekking e la mountain-bike, che si snodano tra boschi e pendii sullo sfondo di panorami incredibili. Per non parlare dei molti percorsi per l’arrampicata, come la Via ferrata della Marmolada e la Via Tomasson. Quest’ultima porta in vetta a Punta Penia, la Via ferrata eterna “Brigata Cadore” o la Ferrata delle trincee. Insomma, per chi vuole organizzare una vacanza in montagna, ce n’è per tutti i gusti.

La prima ascesa a questa altissima cima venne compiuta il 28 settembre del 1864 dal pioniere dell’alpinismo dolomitico Paul Grohmann con due guide alpine, lungo il versante nord del massiccio della Marmolada. La stessa via, attraverso il ghiacciaio, servì due anni prima per la conquista di Punta Rocca, portata a termine, ancora una volta, da Grohmann, affiancato da Pellegrino Pellegrini.

Sulla parete sud sono state aperte più di 100 vie alpinistiche.
La Marmolada è attraversata anche dall’Alta Via n.2.
Altro punto di interesse è la grotta-cappella di Punta Rocca, che ospita la statua della Madonna consacrata da Papa Giovanni Paolo II nel 1979 e meta estiva molto frequentata.

Sei pronto a visitare la montagna più alta del comprensorio delle dolomiti? La Marmolada ti aspetta. Raccontaci la tua nei commenti!

Articolo di Enrico Rossi

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