Lombroso: l’antropologo italiano che ha fondato la criminologia - Oj Eventi

Lombroso: l’antropologo italiano che ha fondato la criminologia

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Lombroso – Medico di metà Ottocento, Cesare Lombroso è celebre per essere il fondatore della criminologia, oltre che di un museo sull’antropologia criminale nella città di Torino. Se ti interessa la psicologia che sta dietro ai delitti, questo è l’articolo che fa per te. Ti faremo conoscere la storia di questo inusuale personaggio e il museo da lui creato.

Lombroso: la vita

Cesare nasce nel 1835 a Verona. Di origine ebraica, la sua facoltosa famiglia è composta da un padre molto religioso e intollerante e una madre volitiva e intellettuale. Durante la giovinezza conosce il medico e filosofo Paolo Marzolo, che gli trasmette la passione per la scienza e il Darwinismo. Si iscrive alla Facoltà di Medicina di Pavia e lì si innamora della bella Eloisa Della Zara, sua lontana parente. La ragazza però lo rifiuta e disperato Lombroso pensa addirittura al suicidio.

Per dimenticare la delusione amorosa cambia sede universitaria e si reca a Vienna. In questa città il futuro antropologo impara metodi interessanti e all’avanguardia, che lo aiuteranno nella sua carriera futura. Poco tempo dopo ritorna a Pavia e nel 1858, ad appena ventiquattro anni, riceve la laurea. Appena un anno dopo si arruola nel Corpo Sanitario Piemontese. Terminata l’esperienza bellica, Cesare, che non ha ancora dimenticato il primo amore, conosce Nina De Benedetti, ragazza di origine ebraica appartenente ad una famiglia di commercianti alessandrini. I due si sposano nel 1870 e l’amore della giovane si dimostrerà duraturo e forte nei quarant’anni seguenti. Nina infatti accompagnerà sempre il marito nei suoi studi tra manicomi e ospedali, diventando sua segretaria generale.

La carriera di Lombroso procede bene. Dirige il manicomio cittadino di Pesaro, dove prosegue i suoi studi, e nel 1876 diventa finalmente professore ordinario di medicina legale all’Università di Torino. Qui incontra inizialmente la diffidenza della cittadinanza e l’invidia dei colleghi, ma con la pubblicazione della sua opera più celebre, “L’Uomo Delinquente”, Cesare si guadagna una fama internazionale. Grazie a questo, nel 1884 diventa direttore del manicomio di Torino e professore di clinica psichiatrica all’università torinese. Agli inizi del ‘900 riceve infine la cattedra ordinaria di antropologia criminale. Sfortunatamente non se la può godere a lungo, perché, stroncato da una malattia, muore nel 1909.

Lombroso: il museo

Il Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso ha una storia piuttosto movimentata. Nel 1859 l’antropologo comincia a raccogliere documenti, fotografie e produzioni artistiche realizzate da internati e carcerati, ospitandole poi nella propria casa, in via della Zecca 33. Nel 1877 decide di trasferire la propria raccolta presso il laboratorio di via Po. Solo nel 1884 espone per la prima volta la collezione al pubblico, partecipando alla mostra di antropologia dell’Esposizione Generale Italiana. Per l’occasione mette in vetrina alcuni dei suoi “pezzi” migliori, come crani anomali, corpi di reato, tatuaggi, maschere e pugnali. Insomma, la mostra sicuramente non era per stomaci deboli.

Nel 1896 Mario Carrara, assistente dell’antropologo, trasferisce la raccolta in via Michelangelo 26, riordinandola ed esponendola in sei sale del piano terra. È questo il primo vero e proprio Museo. Circa cinquant’anni dopo viene nuovamente spostato in Corso Galilei 22, ma stavolta non è più aperto al pubblico e ritorna ad essere collezione privata. Rivede la luce solamente nel 1985, grazie alla mostra “La scienza e la colpa” alla Mole Antonelliana e solo molti anni dopo trova la sua collocazione attuale in Via Giuria 15, presso il Palazzo degli Istituti Anatomici.

Il Museo Lombroso si inserisce nel progetto “Museo dell’Uomo”, che insieme ad altri luoghi d’interesse culturale costituisce il polo museale dedicato al Positivismo torinese. Se ti piace la criminologia e non ti impressioni facilmente, le collezioni di Lombroso sono una tappa da visitare se ti trovi a Torino. All’interno delle sale potrai trovare lo scheletro di Cesare Lombroso stesso, esposto per sua volontà testamentaria, vari reperti umani, manufatti carcerari e manicomiali. La prima sala è dedicata al periodo in cui visse l’antropologo e vi potrai trovare anche immagini e filmati d’epoca. Dopodiché troverai altre nove ambientazioni, ognuna delle quali approfondisce una tematica legata a Lombroso, dalla sua vita privata alle sue ricerche e teorie. Un percorso davvero interessante.

Allora, ti sei appassionato alla storia di Lombroso? Visiterai il suo curioso museo?

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Articolo di Chiara Orlando

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