
Situata a qualche minuto in barca da piazza San Marco, l’isola delle rose di Venezia è una piccola perla all’interno della laguna veneta. Famosa per i suoi orti e i suoi frutteti, prende il nome dal meraviglioso roseto la circonda. È una delle poche isole artificiali all’interno del Comune di Venezia e vanta, nella sua breve vita, una storia unica al mondo.
Come costruirono l’Isola delle Rose?
L’isola delle rose nacque intorno al 1870, quando la città di Venezia decise di utilizzare la grande quantità di terra di riporto, ricavata dalla costruzione del porto di Santa Marta, per costruire un’isola artificiale a qualche minuto di barca da piazza San Marco. Inizialmente l’isola venne utilizzata dalla Repubblica di Venezia come magazzino, poi, con il passare del tempo, si decise di adibire l’area a zona coltivabile. Così piantarono ulivi e alberi da frutto, due prodotti di eccellenza per la città, esportati in tutto il mondo. Tuttavia, la bellezza di questa terra non passò inosservata, e sempre più nobili decisero di utilizzare la zona come luogo di villeggiatura e relax. Così la fama del posto crebbe, attirando sempre più visitatori e abitanti.
Divenne talmente celebre che su di essa vennero edificati un ospedale, un teatro e varie farmacie, andando a creare una città nella città. Ma le trasformazioni non terminarono qui, difatti, intorno al 1930, grazie alla presenza dell’ospedale ed altri presidi sanitari, questo luogo venne adibito a sanatorio per tutte quelle persone che richiedevano un luogo tranquillo dove recuperare le forze.
Nonostante la grande fama acquisita, l’isola, poco dopo, si spopolò. Gli abitanti se ne andarono lasciando le loro case. Solo una persona rimase a sorvegliare l’isola e il suo immenso patrimonio vegetale, tale padre Policarpo, un frate cappuccino che dedicò tutta la sua vita a questo meraviglioso posto.
La situazione rimase immutata fino ai primi anni 90, quando l’associazione Venice International Center of Marine Science of Technologies decise di fondare la sua sede proprio sull’isola, così poter studiare l’incredibile microclima del luogo, tanto fecondo per ulivi e altre piante.
Cosa è successo all’isola delle rose?
Come abbiamo già detto questo luogo ha subìto moltissimi cambiamenti, da terra adibita alla coltivazione a centro di ricerca scientifica. Numerose sono le facce che quest’isola ha avuto, ancora di più sono le persone che questa ha ospitato. Dai ricchi nobili dell’alta borghesia, ai poveri malati in cerca di ristoro, fino ad arrivare ai brillanti ricercatori scientifici. Nonostante ciò, l’isola nel 2015 è riuscita ancora una volta a mutare e a adattarsi ai tempi più moderni. È, infatti, in quest’anno che il gigante della ristorazione JM Marriot decise di rilevare l’isola delle rose di Venezia e costruirci il celeberrimo JM Marriot Hotel Venezia.
I lavori di restauro dell’isola iniziarono nello stesso anno e vennero affidati all’architetto Matteo Thun e ai suoi collaboratori. Fu un lavoro molto delicato e lungo, visto che il gruppo si riproponeva di far rivivere la vecchia anima dell’isola, interpretandola in chiave moderna per una clientela molto raffinata. Vennero restaurati i vecchi edifici storici, lasciandoli intatti nella struttura esterna. Quello che venne modificato fu interno, troppo pericolante e vecchio per essere considerati sicuro. Lo stile utilizzato è l’Industrial chic, tipico degli edifici rimessi a nuovo. Ma i lavori non si limitarono a questo. Ricordando la grande tradizione contadina dell’isola, vennero piantati nuovamente uliveti, frutteti e orti che, ancora oggi, circondano e decorano il posto.
Il risultato di questi lavori? Un bellissimo angolo di paradiso incastonato nel paesaggio lagunare, in cui sono presenti moltissime suite, saune e maisonette, uniche nel loro genere, circondate da meravigliosi alberi da frutto che, nel periodo primaverile, danno il loro meglio.
Cosa puoi trovare nell’Isola delle Rose di Venezia
Pochi sono i posti a Venezia che riescono a coniugare eleganza, storia e antichità come l’isola delle rose. Qui, coesistono molteplici stili di vita, perfettamente in armonia tra di loro. C’è il rimando al passato, con le sue facciate neoclassiche a ricordare i trascorsi dell’isola, e lo stile moderno con le sue suite circondate da vetrate e l’arredamento minimalista. Ma, oltre a ciò, in questo posto ogni tuo desiderio di relax verrà esaudito. Se stai cercando una sauna rilassante dove poter sudare in santa pace, quest’isola fa proprio al caso tuo. Immagina di poterti immergere nei vapori rilassanti che l’hotel offre, mentre sei circondato da ulivi e ammiri il paesaggio lagunare.
Ma non è finita qua, oltre a tutti questi confort potrai fare lunghe passeggiate in un’isola unica al mondo, circondato da alberi in fiore e cullato dal dolce rumore delle onde.
Dalla terra dell’Isola delle Rose ai piatti tipici di Venezia
Lo sappiamo, non c’è niente di meglio dei prodotti a chilometro zero coltivati localmente. Anche l’isola delle rose e Venezia la pensano così. Infatti, la sua etica ambientalista ed ecologista l’ha resa nota in tutto il mondo come modello da seguire. Qui, a farla da padrone è la stagionalità dei prodotti agricoli, vero punto di forza del luogo. Famosa è la sua versione delle Sarde in Saor, specialità tipica del territorio.
Ma questo luogo non è solo tradizione. Qui, nasce una delle realtà culinarie stellate più famose nel panorama gastronomico italiano. La cucina, diretta dallo chef Giorgio Schifferegger, propone un’infinità di prelibatezze. Tra le più famose ci sono il cannolo di pane al caviale, il Cappellaccio al baccalà, il burro bianco al prosecco di Valdobbiadene.
Tutte queste prelibatezze provengono dai bellissimi orti che l’isola offre. Ogni piatto, infatti, è preparato e cucinato a partire dalle incredibili proposte culinarie del territorio. Un connubio perfetto tra etica contadina e grande cucina.
Quindi? Ti è piaciuta l’Isola delle Rose di Venezia? Facci sapere cosa ne pensi nella sezione commenti.
Articolo di Paolo Callino
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