Le Sarde in Saor sono uno dei piatti tipici della cucina veneta. Conosciuto in tutto il mondo per suo gusto deciso e suo odore inconfondibile, questo piatto è il simbolo di una terra dalla storia millenaria, che inizia in tempi molto lontani e finisce ai giorni nostri. Con il suo gusto agrodolce e la sua consistenza morbida e delicata, è diventato uno dei piatti più mangiati al mondo.
Storia e origini delle Sarde in Saor
Le prime notizie che abbiamo sulle Sarde in Saor ci arrivano da Venezia intorno al 1300. Infatti, sembra che il metodo del Saor fosse una tecnica molto utilizzata in passato per conservare i cibi durante i lunghi viaggi in mare. Ma in che cosa consiste questo metodo? E perché veniva usato? Per rispondere a queste due domande bisogna sapere che in passato esistevano pochissimi metodi di conservazione del cibo. Il primo, e più funzionale, era quello di mettere alimenti, come carne e pesce, sotto sale. Ciò permetteva di conservarli anche per lunghi periodi. Purtroppo, solo la classe sociale più alta poteva permettersi un bene di lusso come il sale, e in quelle quantità. Così, vennero inventati anche altri metodi per ottenere quel risultato.
Uno dei più usati a Venezia consisteva nell’affogare il cibo, da portare in viaggio, in aceto e cipolle. Questi due ingredienti non sono presi a caso, infatti l’aceto era la parte di scarto nel processo di produzione del vino, e quindi molto economico, e le cipolle, invece, abbondavano nel territorio veneto.
La ricetta della nonna delle Sarde in Saor
La ricetta delle Sarde in Saor, come abbiamo visto, ha origini antiche, e per quanto possa sembrare una ricetta complessa, nella realtà si sviluppa in pochi ma importantissimi passaggi. Generalmente, vengono servite durante la festività del Redentore, una delle celebrazioni più importanti a Venezia. Possono essere un ottimo antipasto, ma anche servite come portata principale sono ottime. Per prima cosa parliamo che ingredienti utilizzare. Questi sono molto importanti se si vuole preparare delle Sarde in Saor ad opera d’arte. Ma vediamoli più da vicino:
- 600 g di sardine
- 600 g di cipolla
- 400 g di farina 00
- 200 ml di aceto di vino bianco
- Due foglie di alloro
- Un cucchiaio di zucchero
- 40 g di pinoli
- 40 g di uva passa
- Pepe
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
Una volta comprati tutti gli ingredienti che ci servono, possiamo iniziare.
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- Come prima cosa, dobbiamo pulire molto bene le sardine. Bisogna aprirle a libro, togliere coda e la lisca.
- Successivamente, vanno infarinate sia davanti che dietro, così da creare una infarinatura omogenea.
- A questo punto, vanno fritte. Il tempo di cottura è molto indicativo, quando hanno assunto una colorazione dorata sono pronte.
- Mentre la cottura delle sardine procede, in una pentola a parte vanno cotte cipolle a fuoco basso. Una volta che si sono sbiancate, va aggiunto l’aceto di vino, che va fatto sfumare. Nella preparazione va aggiunto anche un cucchiaio di zucchero a metà cottura.
- Una volta terminate le due preparazioni, posizionare, in una teglia, uno strato di sardine, alternandolo con uno strato di cipolle. Questa operazione va ripetuta fino ad esaurimento del prodotto.
- Terminata l’ultima operazione, bisogna aggiungere pinoli e uvetta e riporre il preparato in frigo per circa 24 ore.
A questo punto il vostro piatto di Sarde in Saor sarà pronto da gustare.
Che cosa abbinare con le Sarde in Saor
Le Sarde in Saor sono un piatto sfizioso ed invitate, spesso viene servito come aperitivo, ma non disdegna assolutamente anche le portate principali. Per accompagnare un buon piatto di pesce, il vino bianco, generalmente, la fa da padrone. Ma i molti gusti di questa ricetta permettono di fare abbinamenti anche molto azzardati. Se non si vuole sbagliare, basterà servirle con un buon bicchiere di Prosecco o Franciacorta. Il gusto frizzante di questi vini esalterà il forte sapore del pesce fritto. Per chi vuole servire qualche cosa di più complesso, si può ripiegare su un vino bianco fruttato. Per gli amanti degli accostamenti estremi, il Bellini Cocktail è quello che fa per voi. Perché? Beh, il gusto agrodolce del piatto in questione contrasta a meraviglia con la dolcezza estrema di questo long drink.
Sarde in Saor, dove mangiarle
Come abbiamo già detto, le Sarde in Saor sono un piatto tipico della cucina veneziana e non esiste posto migliore di Venezia, ed il suo comune, se si vuole assaggiare la ricetta tradizionale. Qui, ogni singolo ristorante e ogni singolo bacaro, ti propone questo piatto. Tutti rigorosamente seguendo la ricetta tradizionale. Tra questi, come non citare il famosissimo Harry’s Bar. Locale noto in tutto il mondo per aver ha dato i natali a tantissimi piatti e tantissime bevande che dopo sono diventate dei veri successi. Oltre a ciò, ripropone anche le ricette della tradizione, e una delle più famose e più amate è proprio quella delle Sarde in Saor.
L’innovazione nel piatto
Ma oltre alla tradizione, c’è anche l’innovazione. Moltissimi sono gli chef che ogni giorno cercano di rivedere le ricette che hanno fatto la storia e questo piatto non fa differenza. Infatti, esistono moltissime varianti, altrettanto buone e altrettanto sfiziose, che mirano a soddisfare i palati più raffinati. Un esempio? Il sandwich alle sarde con crema al saor. Per prepararla, basta cucinare il pesce come nella ricetta tradizionale, e frullare il condimento con i friarielli.
Ma non solo rivisitazioni gourmet, anche ricette dietetiche, dove il pesce non viene fritto, sono molto comuni. E come non citare la famosa versione vegana della ricetta, dove il pesce viene sostituito con del tofu marinato in un brodo di verdure.
Insomma, che a te piaccia la versione originale, quella gourmet o quella vegana, Venezia e i suoi ristoranti sapranno soddisfare il tuo palato.
Ti è piaciuta la nostra spiegazione? Lascia un commento e facci sapere la tua personale ricetta delle Sarde in Saor.
Articolo di Paolo Callino
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