L’antico ma “nuovo” accesso di Verona: Porta Nuova - Oj Eventi

L’antico ma “nuovo” accesso di Verona: Porta Nuova

Verona Porta Nuova

L’antico ma “nuovo” accesso di Verona: Porta Nuova

 

Verona Porta Nuova

Porta Nuova è un’imponente porta che fu per molti anni l’ingresso principale alla città di Verona. Essa venne progettata nella prima metà del sedicesimo secolo dall’allora già noto architetto Michele San Micheli. Il progetto si poneva come obbiettivo quello di sostituire la precedente Porta di Santa Croce per volere della Serenissima Repubblica di San Marco che aveva come fine il rinnovamento della cinta muraria meridionale della città.

 

La storia di Porta Nuova

Edificata tra il 1536 e il 1540 su direzione dell’architetto Michele San Micheli, Porta Nuova risultò da subito un cocktail perfetto tra le esigenze dell’architettura civile ed esigenze di ordine militare. Si può constatare che la struttura finita si rifà, senza ombra di dubbio, ai modelli più nobili del Rinascimento.

Porta Nuova era parte di un progetto molto più grande e molto più maestoso: si voleva il rinnovo di tutta la muraglia cittadina. Michele San Micheli, infatti, non solo progettò Porta Nuova, ma anche l’adiacente bastione, ovvero il Bastione della Santissima Trinità, i Bastioni dei Riformati, di San Bernardino, di San Zeno, di Spagna e di San Francesco. A tutto ciò va aggiunta una lunga serie di postazioni d’artiglieria intermedie, tra cui quella dedicata al cavaliere di San Giuseppe, oltre ad altre due porte urbiche, ovvero Porta San Zeno e Porta Palio.

I lavori di realizzazione furono affidati alla giurisdizione del podestà Giovanni Dolfin e del capitano Leonardo Giustinian, i cui stemmi sono ancor oggi visibili sulla facciata della porta.

 

Com’è fatta Porta Nuova

Porta Nuova è una porta in pietra viva che in origine si levava sopra un muro (oggi purtroppo quasi totalmente interrato a causa dell’innalzamento del manto stradale). Fu da subito considerata strategica sia per il transito che per la difesa in quanto predisposta ad accogliere sulle sommità le artiglierie pesanti.

La facciata interna fu realizzata in tufo ed è costituita da composta da un fornice di bugnato rustico inquadrato in un ordine dorico il quale a sua volta è sovrastato da un timpano triangolare che riporta gli stemmi della città di Verona (differenti rispetto a quelli visibili alle arche scaligere). Lo stemma inserito nella chiave di volta è particolarmente interessante perché riporta l’anno di costruzione della porta, ovvero 1540.

La facciata esterna invece si presenta diversamente: essa è realizzata in pietra bianca (diventata grigia sotto effetto del tempo) ed in origine era dotata di un solo fornice  di ordine dorico affiancato da due ingressi laterali di piccole dimensioni. L’intera struttura si reggeva grazie a due pilastri di marmo bianco elevati da un profondo fossato. Qui si accedeva tramite un ponte portato alla luce solo recentemente in seguito ad alcuni lavori di restauro.

Nella seconda metà del 1800 l’Impero Austriaco occupò la città e alternò in maniera significativa la struttura di Porta Nuova, aprendo sulla faccia due ulteriori ingressi laterali.

L’imponente ingresso centrale è sostenuto da grosse colonne in pietra. Che richiamano la classicità grazie alla rappresentazione del capo di Giove Ammone posto sulla sommità, e dall’alternanza di triglifi e metope sull’architrave.

 

L’inquadramento urbano

Porta Nuova si colloca in mezzo tra il Bastione della Santissima Trinità e il Bastione dei Riformati. Realizzata in contemporanea ai lavori di riallineamento della cortina difensiva tra questi due baluardi e lo smantellamento del muro che faceva da divisore tra la città fortificata e la campagna.

In questo contesto Michele San Micheli ebbe la possibilità di sperimentare e mettere appunto una nuova idea ed una nuova concezione dal punto di vista urbanistico. Porta Nuova infatti dava accesso ad una lunga strada rettilinea che giungeva direttamente all’Arena. Il progetto ebbe quindi come primo obbiettivo il rinnovamento urbanistico che voleva contrapporsi all’urbanistica disordinata di epoca medievale.

La porta intendeva, in maniera simbolica, riscoprire le radici romane dell’urbe, nella praticità favorì poi gli scambi commerciali tra la campagna e la zona di Piazza Bra.

Anche oggi Porta Nuova rappresenta un noto punto d’accesso alla città. È infatti necessario passarci proprio accanto quando si giunge a Verona con il treno e ci si ferma nell’omonima stazione, che dista a soli 3 minuti a piedi.

 

Stazione di Verona Porta Nuova

Il principale scalo ferroviario della città è la stazione di Verona Porta Nuova. Prende il nome dalla vicina porta che costituisce l’ingresso sud della città.

Il primo treno che arrivò alla stazione di Verona Porta Nuova era trainato dalla locomotiva “Verona”, partito da Venezia, nel lontano 1852.

Nel 1851 la stazione era un edificio provvisorio, creato in legno, ma già presto sostituito con un piccolo edificio di muratura dalla forma particolare. Esso presentava una facciata ad angolo e i lati disuguali, di cui uno caratterizzato da otto aperture ad arco e l’altro con sole tre. La stazione manteneva comunque un ruolo secondario rispetto alla stazione di Verona Porta Vescovo, vero centro focale della città.

In poco tempo realizzarono diversi collegamenti. Tra cui la linea per Brescia, per il Brennero, per Rovigo, Bologna, Modena e Mantova. La stazione iniziò così a prendere forma ed a guadagnare prestigio.

Quando il Veneto entrò in Italia, nel 1866, la linea Milano-Venezia si trasferì alla gestione della Società per le Ferrovie dell’Alta Italia.

All’inizio del 900 la stazione di Verona Porta Vescovo non risultava più idonea a soddisfare le nuove esigenze dei treni merci e passeggeri. Porta Nuova divenne la stazione principale e si ampliò.

I lavori di realizzazione iniziarono nel 1910 e già nel 1913 la stazione era operativa anche se poi conclusa del tutto nel 1922.

La stazione uscì gravemente danneggiata dalla seconda guerra mondiale e nel 1945 era ormai inagibile. I lavori di ricostruzione iniziarono nel 1946 e terminarono nel 1949 dando all’edificio una fisionomia totalmente diversa.

Negli anni novanta la stazione ha subito un’ulteriore ristrutturazione che le ha donato l’aspetto odierno, aggiungendo nuovi volumi e vetrine sulla piazza principale.

 

Hai mai visto a Verona Porta Nuova? Ti piacerebbe darci un’occhiata?

Articolo e Artwork di Arianna Abbondanza

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