Palazzo Moroni: Storia Familiare, Cosa Visitare e Guida alla Visita - Oj Eventi

Palazzo Moroni: Storia Familiare, Cosa Visitare e Guida alla Visita

Fondazione Museo di Palazzo Moroni

Tra i più importanti musei di Bergamo, che nel 2023 è stata capitale della Cultura, non si può non nominare la Fondazione Museo di Palazzo Moroni. Il lavoro di questa fondazione preserva il meraviglioso palazzo e i suoi bellissimi giardini che si trovano a Bergamo Alta, la parte più antica e più caratteristica della città.

Gli amanti dell’arte e dello stile barocco non possono perdersi la possibilità di visitare questa magnifica casa museo e il suo patrimonio artistico. Grazie a dei lunghi lavori di restauro il Palazzo è stato completamente aperto al pubblico con il patrocinio del FAI, in seguito alla donazione avvenuta nel 2020.

La storia stessa della Fondazione è una dimostrazione di amore per l’arte, la cultura e la comunità.

Tra archivi storici, alberi di Gelso e opere di grandi artisti, questo capolavoro architettonico vi aspetta per trasportarvi in un’epoca ricca di cultura ed eleganza.

Bergamo e la Famiglia Moroni: una storia d’amore tra i nobili e la città

Come Palazzo Te per Mantova, Palazzo Moroni è parte dell’identità di Bergamo.

Le strade della famiglia Moroni si intrecciano con Bergamo agli inizi del ‘600. In questo periodo i conti, arricchitisi con la coltivazione del baco da seta, si spostano da Albino a Bergamo.

Grazie alla volontà di Francesco Moroni, nel 1632 ha inizio la costruzione del palazzo. Oggi si trova in via Dipinta, nella zona della città chiamata Bergamo Alta. Il progetto viene affidato per volontà del conte all’architetto Battista della Giovanna. Mentre le decorazioni, ispirate a miti e personaggi della letteratura, saranno realizzate da Gian Giacomo Barbelli.

Oggi Palazzo Moroni è aperto al pubblico grazie all’amore che la famiglia stessa ha dimostrato per la comunità. Nel 2008 l’ultimo erede maschio, il Conte Antonio, ha creato la Fondazione Museo di Palazzo Moroni, rinunciando alla residenza e regalando così il palazzo alla città. Dopo la sua morte, nel 2019, la figlia Lucretia ha deciso di donare la struttura al FAI che ha potuto così ristrutturarla e riportarla all’antico splendore.

Il senso civico della famiglia Moroni e il loro desiderio di non far andare perduta l’antica residenza di famiglia, ha fatto sì che la comunità potesse godere dell’arte contenuta tra le pareti del palazzo.

Uno scrigno di arte barocca tra le vie della Città Alta

Le stanze di Palazzo Moroni hanno subito diverse ristrutturazioni nel corso dei secoli. L’ultima e definitiva è quella avvenuta nell’800 e, grazie ad essa, il palazzo ha il suo aspetto attuale.

La visita, che può essere guidata o libera, permette di esplorare le nove stanze e i giardini.

Vedendo dall’esterno la facciata sobria, quasi spoglia nessuno potrebbe immaginare l’opulenza barocca presente al suo interno.

Dopo aver superato il portone si segue la via del cortile interno, dove si trova la statua di Nettuno. Passo dopo passo ci si avvicina all’ingresso, e partendo dallo scalone si possono apprezzare le meravigliose decorazioni di Gian Giacomo Barbelli.

I primi affreschi raccontano la tormentata storia di Amore e Psiche, scelta dall’artista per simboleggiare l’ascesa sociale della famiglia Moroni.

Una volta percorse le scale si procede poi verso il Mezzanino, che sarebbe l’appartamento privato dell’ultimo residente del Palazzo. Nonostante fosse un ambiente di servizio, è comunque stato finemente ed elegantemente arredato. Appesi alle pareti si possono vedere i dipinti di Paolo Vincenzo Bonomini e le opere della collezione della famiglia Moroni.

Proseguendo nella visita si possono esplorare le sale del Palazzo. Ognuna di esse è stata decorata ad affresco ispirandosi alla letteratura greca e contemporanea dell’epoca.

Ogni tema scelto è stato rappresentato in modo da intrecciare la storia raccontata insieme a quella della famiglia committente. In un elegante gioco di allegorie si possono ritrovare gli alti valori morali che i Moroni voleva trasmettere ai loro visitatori.

Palazzo Moroni, infatti non era soltanto un edificio residenziale. La sua costruzione è stata anche un’importante operazione di rappresentanza sociale ed economica.

Grazie all’archivio conservato dalla Fondazione Museo di Palazzo Moroni, abbiamo una mappa temporale di ogni acquisto e di ogni restauro.

Le Sale della Fondazione Museo di Palazzo Moroni

Durante la vostra visita potrete perdervi all’interno della Sala dell’età dell’oro, contenente anche alcuni preziosi ritratti realizzati da Giovanni Battista Moroni. Potrete vedere la Sala dei Giganti in cui viene reinterpretata l’opera “Le Metamorfosi” di Ovidio.

All’interno della Quadreria è conservata la collezione di dipinti fortemente voluta e ricercata da Pietro Moroni, che ha recuperato i dipinti dell’allora celebre Giovanni Battista Moroni.

La stanza che sembra staccarsi di più dal gusto barocco è il Salottino Cinese e alla Turca. Qui trovano spazio meravigliosi pezzi di antiquariato orientale che testimoniano l’amore per gli oggetti etnici che ha invaso l’Europa a partire dal ‘700.

La stanza più grande e luminosa della casa è la Sala della Gerusalemme Liberata, dove la celebre opera letteraria di Torquato Tasso prende vita. Le immagini del racconto vengono scelte per questa stanza di rappresentanza per trasmettere i solidi valori di fede e tenacia, in cui la famiglia Moroni si rispecchiava.

Da qui si può facilmente accedere ai giardini all’italiana, perfettamente simmetrici. Tra le bellissime aiuole potrete rilassarvi, passeggiando tra i terrazzamenti e godendo della vista di numerose e ricercate specie di piante e alberi.

La visita si conclude nell’ortaglia, una parte di terreno che all’epoca della costruzione del palazzo serviva per gli approvvigionamenti alimentari. Oggi è un terreno incolto che ospita una colonia di tassi protetta dal FAI e che aiuta nella preservazione della biodiversità.

Come e quando visitare Palazzo Moroni

Raggiungere Palazzo Moroni è molto semplice: potete arrivare a Bergamo dall’autostrada A4 o, se preferite arrivare in treno, vi basterà prendere l’autobus 1 per Città Alta.

Palazzo Moroni può essere visitato tutti i giorni dalle 10 alle 18. Per acquistare i biglietti si può usufruire del servizio sul sito del FAI.

Se siete amanti della natura il giardino esterno dà il meglio di sé nel periodo che va da marzo a settembre.

 

Siete pronti per fare un tuffo nella storia? Venite a scoprire la Fondazione Museo di Palazzo Moroni! Scriveteci nei commenti qual è la vostra sala preferita e condividete l’articolo se vi è piaciuto!

Articolo di Elisa Bellini

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