
Vittoriale
Lungo la costa occidentale del lago di Garda a Gardone Riviera, sorge il complesso monumentale del Vittoriale degli Italiani. Situato fra Salò e Toscolano Maderno, il Vittoriale accoglie più di 200.000 persone all’anno, pronte a farsi ammaliare dalle sue bellezze. Il poeta Gabriele D’Annunzio scrive in una lettera alla moglie di voler soggiornare alla villa qualche mese, per poter completare “Il Notturno”. D’Annunzio, stregato dal panorama, dal clima e dalla vita del posto, resterà per i 16 anni successivi. Trasformando la villa in una piccola città museo, erigendola a simbolo della sua vita esagerata e protesa nella ricerca del piacere.
La nascita del Vittoriale
Il primo incontro fra Gabriele d’Annunzio e quello che da li a poco sarebbe stato conosciuto in tutto il mondo come il Vittoriale degli Italiani, avviene il 4 luglio 1917. Cosi, scrive l’esteta di quell’incontro: “Tutto è azzurro, come un’ebbrezza improvvisa, come un capo che si rovescia per ricevere un bacio profondo. Il lago è di una bellezza indicibile.” Grazie all’aiuto del governo italiano che espropria la villa del proprietario precedente, Henrich Thode, nel 1918 d’Annunzio vi si stabilisce stabilmente. La costruzione ufficiale è datata 1921, mentre nel 1938, con l’aiuto dell’architetto Gian Carlo Maroni, diviene la “Custodia di pietra” in cui il poeta depositerà le sue memorie.
Struttura del Vittoriale
Visitando il Vittoriale per la prima volta, ci si potrebbe aspettare una piccola città museo, ed è cosi in effetti. Ma c’è anche molto altro, ampi giardini, strade, vie, corsi d’acqua, l’anfiteatro, la biblioteca e la casa di D’Annunzio. Casa che, insieme al complesso, racchiude ogni sorta di cimelio accumulato dal poeta. Sculture, medaglie al valore, reliquie, migliaia di libri e opere d’arte di ogni tipo. Oltre a reperti singolari e inaspettati come l’aereo SVA, la nave militare Puglia e il sottomarino MAS 96.
Una coppia di archi con una fontana al centro, su cui è inciso un estratto del “Libro Segreto”, ultima opera di D’annunzio. In questo modo ci si presenta l’entrata al Vittoriale. Superate le arcate, un bivio, che ci conduce alla Priora, la vera e propria casa museo, alla nave Puglia e al mausoleo con la tomba del poeta. Oppure verso i giardini, l’arengo, dalla limonaia fino al frutteto e l’incredibile parco.
Le stanze del Vittoriale
D’Annunzio non si limitò solo a collezionare oggetti d’ogni tipo e a ristrutturare la sua villa, ma diede un nome e uno scopo preciso a ogni stanza dell’abitazione. Nella stanza del mascheraio, adibita a sala d’attesa per le visite ufficiali, troviamo svariati libri, spartiti musicali, una collezione di dischi, una radio e perfino un grammofono.
La stanza della musica era destinata ai concerti da camera, dove in particolari occasioni, suonava il quartetto del Vittoriale. All’interno sono presenti vari strumenti musicali e le maschere funerarie di Ludwig van Beethoven e Franz Liszt. Il gusto eclettico di D’Annunzio si manifesta in questa stanza per la prima volta accostando oggetti di diversa provenienza storica e geografica. Colonne romane, calchi in gesso di sculture greche, oggetti déco e pelli di serpenti, tutti assemblati nelle stesse quattro pareti.
La sala del mappamondo è la biblioteca della casa. Oltre alla prevedibile raccolta di libri, alcuni oggetti appartenuti a Napoleone Bonaparte, un grande organo americano e un enorme mappamondo che dà il nome alla sala. La stanza della Leda era la camera da letto. Nel singolare bagno blu, sono collocati 600 oggetti di varie gradazioni di verde e di blu.
La stanza del lebbroso usata da D’annunzio per meditare è affollata di simboli presi dalla storia di San Francesco d’ Assisi di Chavin de Malan. Nella stanza delle reliquie invece d’Annunzio raccoglie immagini e simboli di svariate religioni. L’abitazione racchiude altre stanze stravaganti e particolari, ma solo una visita completa le potrebbe raccontare con precisione.
Lo schifamondo
Pensato per essere la sua futura dimora, questo palazzo deve il suo nome all’esigenza di D’Annunzio di volersi isolare e distanziare dal mondo esterno. Il poeta però mori prima di poterlo completare. La particolarità dell’edificio risiede nella sua forma. Il palazzo ricorda infatti un transatlantico. Arredi in legno, finestre a oblò, vetrine in alabastro e lo studio a forma di ponte di comando collaborano a restituire proprio quest’idea. Al piano inferiore l’auditorium, nella cui cupola è appeso l’aereo SVA, celebre per il volo del 1918 del poeta su Vienna. All’interno dell’auditorium si possono osservare due piccole mostre fotografiche sulla vita di D’Annunzio e sulla costruzione del Vittoriale. Oltre a svariati omaggi di artisti che si sono ispirati alla sua opera.
I giardini e il parco
Fuori dall’auditorium, nella zona della piazzetta Dalmata, troviamo i giardini della villa. Con la possibilità di affacciarsi sul cortiletto degli schiavoni, circondato dal portico del Parente, in onore di Michelangelo Buonarroti. Proseguendo all’interno ci si imbatte nel giardino di mangrovie, meglio conosciuto come Arlengo. In questo luogo, 17 colonne celebrano le 17 vittorie ottenute nella prima guerra mondiale con i fedeli di Fiume. Gli altri spazi visitabili intorno alla Prioria sono occupati dalla limonaia, dal roseto, dal frutteto e da un piccolo cimitero per cani. Nell’area restante si estende il Parco del Vittoriale.
Probabilmente non esisteva per D’Annunzio in posto migliore in cui esibire la nave militare Puglia. La prua adornata da una scultura della Vittoria, si rivolge simbolicamente verso l’Adriatico. La nave, originariamente, era stata concepita per ospitare spettacoli coreutici. Oltre alla nave, impossibile non venire incuriositi dal mausoleo alla sommità del Vittoriale. Il monumento funebre venne realizzato dal Maroni dopo la morte di d’Annunzio. Il mausoleo, ispirato ai tumuli funerari di tradizione etrusco romana è costituito da tre gironi in marmo. Essi rappresentano le vittorie degli umili, degli artieri e degli eroi.
Museo D’Annunzio segreto
Questo museo, inaugurato nel 2010, raccoglie tutto quanto era rimasto sconosciuto al grande pubblico fino a quel momento. Negli armadi e nei cassetti della Priora sono stati recuperati vestiti, scarpe, stivali, gli oggetti da scrivania e alcuni gioielli del poeta. Nell’ingresso del museo degli schermi trasmettono filmati d’epoca dell’Istituto Luce sulla storia di D’Annunzio e sulle sue imprese. Il museo completa perfettamente il tour romantico delle memorie di Gabriele D’Annunzio, riuscendo a farci avvicinare anche nell’intimità nella vita del poeta.
E voi siete mai stati al Vittoriale? Avete mai esplorato una nave in un parco? Fatecelo sapere nei commenti!
Articolo di Daniele Barbisoni
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