Il Santuario della Madonna di Valverde, mistico ed elegante
Che tu sia credente o meno, andare a visitare il Santuario della Madonna di Valverde è sicuramente un’ottima idea. Un po’ spostato dalla Brescia più conosciuta e frequentata, si trova a Rezzato, appena un po’ più ad est del centro cittadino.
Certo muoversi implica un utilizzo dei mezzi pubblici o quello della propria auto, ma andare verso il santuario resta un’ottima scelta. Ti permette di avvicinarti a tutta una zona della provincia particolarmente verde e piacevole, che comunque non manca nemmeno di proposte quali musei o itinerari culturali. Ma perché il Santuario della Madonna di Valverde è particolare rispetto ad altri delle vicinanze?
Perché è famoso il Santuario della Madonna di Valverde?
Ebbene sì, la storia locale vuole che nel luogo in cui oggi sorge il santuario, la Madonna sia apparsa ben due volte. Ma la cosa straordinaria per tutti i credenti, è che alla prima apparizione non fu sola. Pare infatti che il fortunato contadino che la incontrò, ebbe la possibilità di trovarsi anche al cospetto del Signore. Mentre la seconda volta fu solamente la Madre a farsi vedere. Ciò non diminuì la fede dei residenti che, al contrario, decisero di ingrandire il santuario dedicatole.
La due apparizioni
La prima risale al 1399. Il protagonista pare esser stato un contadino che, incredulo, si ritrovò ad assistere all’inginocchiamento dei suoi due buoi davanti alla comparse di questa figura eterea, Cristo appunto. La storia vuole che il Signore fosse alterato per la condotta amorale degli uomini e intendesse scagliar guerra, carestia e malattia sul popolo. L’intercessione della Madonna servì a farlo calmare e il contadino ricevette l’ordine di buttare a lago uno solo dei tre pani che possedeva, simboli dei castighi. Dopo questo fatto egli raccontò l’accaduto e la popolazione si ravvide nel proprio comportamento.
La seconda apparizione invece avvenne qualche secolo più avanti. Nel 1711 infatti, durante un’epidemia, ecco che la Madonna apparve di nuovo al santuario. Stavolta in veste di portatrice di Grazia, vista da due bambini poco distanti che riconosciuta, si misero a pregare con lei.
Il Santuario della Madonna di Valverde oggi
Che siate o meno credenti, che viviate tutto ciò come verità o come credenze, non si può negare l’eleganza del santuario. La parte più antica, quella centrale, venne edificata in onore della prima apparizione. Per la seconda poi si aggiunse la Rotonda, una piccola cappella in riva al lago. Nel punto in cui fu vista pregare proprio la Madonna. In seguito a questo poi il Santuario della Madonna di Valverde fu anche ingrandito per riuscire ad accogliere tutti i pellegrini che iniziarono a frequentarlo assiduamente.
All’interno del santuario ci sono inoltre alcune bellezze artistiche non indifferenti. Una raffigurazione della Madonna in veste bianca, veste poi presa e utilizzata anche dai ‘Bianchi’, confraternita a lei devota creatasi dopo la prima apparizione. Due affreschi della scuola veneta risalenti ai primi del 1700, accompagnati da affascinanti sculture che ornano invece la Rotonda. Un’altra perla del luogo di culto, è il bellissimo organo aggiunto nel 1916, restaurato poi nel tempo e ancora funzionante.
Il santuario venne poi ingrandito con l’acquisizione del prato circostante. Il verde dell’erba e il bianco della costruzione creano un ambiente estremamente calmo e piacevole. L’atmosfera di rispetto e sacralità che circondano il luogo sono teatro ad oggi di una bellissima rievocazione. Ogni ultima domenica di luglio infatti la popolazione si ritrova e mette in scena l’apparizione, oltre ad un corteo di Santi, impersonati dagli abitanti.
Recarsi al Santuario della Madonna di Valverde è sicuramente un’esperienza particolare. Non si può restare indifferenti all’aura di mistero che aleggia nella zona, il che rende tutta la costruzione ancora più affascinante. L’immersione del santuario nel verde, sulle rive di un piccolo lago, è il tocco finale che rende la zona magica.
Inizia a decidere quando prenderti del tempo per visitare il santuario. Non trovi che ne valga la pena? Diccelo in un commento!
Articolo di Lucia Ferrari
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