Il Moro di Venezia: perché si chiama così e dove si trova? - Oj Eventi

Il Moro di Venezia: perché si chiama così e dove si trova?

Moro di Venezia

Nei pressi della zona portuale, alle spalle della stazione ferroviaria, il Moro di Venezia domina incontrastato il lungomare di Ravenna.

Con i suoi 23 metri di lunghezza, la barca prodigio di Raul Gardini  osserva il mare dall’alto, come sulla cima di un podio intramontabile. È stata la vincitrice della Louis Vuitton Cup nel 1992 e finalista dell’America’s Cup nello stesso anno. Motivo per cui è Simbolo della sfida velistica che la cittadella di Gardini ha lanciato al mondo. Autrice di un’impresa epica, ancora oggi è in grado di far tremare le onde oceaniche sulla costa Atlantica e Pacifica.

Perché si chiama il Moro di Venezia?

L’imbarcazione si chiama “Il Moro di Venezia” perché era il nome della barca a vela di cui Raul Gardini era proprietario. Si tratta di una barca appartenente alla Montedison che ha partecipato alla Coppa America tra il 1989 e il 1992. Gardini ha amato questo nome e lo ha utilizzato anche per altre sue imbarcazioni che ha posseduto prima di quella che noi tutti conosciamo.

Dove si trova il Moro di Venezia?

Sei indeciso verso quale località marittima orientare le tue scelte prima che tutto venga definitivamente prenotato dai turisti in assalto? I tuoi amici hanno proposto Rimini, ma ci sei già stato e quest’anno hai voglia di una nuova zona da esplorare sulla costa adriatica?

Beh, se sei un appassionato di grandi storie, quella del Moro di Venezia potrebbe convincerti a prenotare un biglietto di sola andata per Ravenna. Città famosa anche per i suoi magnifici mosaici e riferimento dell’arte e della cultura.

La cittadina emiliana è nota per custodire segreti immortali, uno di questi si eleva al di sopra delle acque portuali a pochi passi dal centro storico, stagliandosi prepotentemente davanti agli occhi dei passanti.

Sostenuta dal supporto di alcuni pilastri metallici, con lo scafo rosso e nero un’imbarcazione svetta tra le siepi che circoscrivono la strada, tessendo le lodi del suo passato glorioso.

Sono trascorsi 30 anni da quando la barca italiana sconfisse i neozelandesi 5 a 3 nella finale di coppa Vuitton, aggiudicandosi l’accesso alla famigerata Coppa America.

Per la prima volta in 141 anni di storia della competizione, una contendente non anglofona ebbe la possibilità di lottare per il titolo.

Eretta a sorveglianza della Darsena di Ravenna, rimane tuttora un’icona della sua identità marittima, nonché storico emblema del suo successo internazionale. Non solo per gli appassionati di vela, ma per la nazione intera.

La storia del Moro di Venezia, il giusto compromesso tra eleganza e tecnologia

Era il 1988 quando a Marghera, località del comune di Venezia, venne inaugurato il cantiere Tencara, davanti ai capannoni della Montedison.

Il gruppo industriale aveva come unico scopo quello di dare alla luce un’imbarcazione tecnologicamente all’avanguardia che fosse in grado di competere nelle regate internazionali più famose.

Mentre era in atto la dura selezione dell’equipaggio, nel 1990, con una cerimonia sfarzosa, venne varato il primo Moro di Venezia, evento che diede il via a numerosi test nautici. In quel periodo, a Roma vennero svolte numerose prove in vasca con circa 20 modelli collaudati. Nel corso di due anni, furono solo 5 le imbarcazioni che presero il largo sotto lo stesso nome.

I cinque “Moro di Venezia” (denominati I, II,III,IV,V, in base all’ordine di varo), solcarono i mari portando grandi soddisfazioni al gruppo di Gardini, ma fu solo l’ultima versione ad essere scelta per l’ingresso alla Louis Vuitton Cup, evento che ne avrebbe segnato definitivamente la storia.

Cosa ha vinto il Moro di Venezia?

America's Cup

America’s Cup

Timonato dallo skipper statunitense Paul Cayard, il Moro di Venezia fece la sua apparizione tra le acque di San Diego (California) nel 1992.

Al termine della prima fase della gara si trovava al terzo posto. Sconfitte in semifinale le contendenti giapponesi e francesi, si ritrovò a fronteggiare il favoritissimo team della New Zealand Challenge.

Nonostante un inizio faticoso, che portò immediatamente l’imbarcazione italiana sull’orlo della sconfitta, il Moro riuscì, contro le aspettative di tutti, a ribaltare la gara (dal 3-1 al 5-3), aggiudicandosi la coppa.

La vittoria della Louis Vuitton Cup permetteva al gruppo di accedere alle fasi finale della America’s Cup, entrando definitivamente nella storia: la prima barca “latina” ad inserirsi ufficialmente nel tabellone del torneo.

Ad un passo dal sogno: il Moro di Venezia all’America’s Cup

La finale ebbe inizio il 9 maggio del 1992. Il team America3, il grande favorito della competizione, vinse la prima regata distaccando di trenta secondi la contendente italiana.

La seconda sfida, a sorpresa di tutti, fu a favore del team italiano. Il successo ottenuto a pochi metri dal traguardo, diede ancora più prestigio al Moro, il quale divenne la prima imbarcazione italiana ad aver vinto una regata in una finale di Coppa America.

A questo punto l’America3 comprese che non era più il momento di scherzare. Dopo quattro regate in cui il gioiello di Gardini fece tremare il colosso statunitense, la sconfitta fu inevitabile: 4 a 1.

Nonostante il Moro di Venezia non riuscì a conquistare la Coppa, il rientro in Italia fu accolto da un tripudio generale. Da grande imprenditore quale era, Raul Gardini riuscì a trasformare la sconfitta dell’imbarcazione in una vittoria, sottolineando l’impresa epica che era riuscita a portare a compimento.

A Ravenna, sua città Natale, fece organizzare un’enorme festa, che venne replicata subito dopo a Venezia, dove la sua storia ebbe inizio.

Il mito del Moro di Venezia è un racconto ancora vivo nella memoria di numerosi italiani.
Nel mondo, attualmente, ci sono otto imbarcazioni che solcano gli oceani internazionali con questo nome inciso sulla poppa.
A Ravenna, sul lungomare che fiancheggia il porto, è esposta la numero III. Probabilmente, la più veloce delle gemelle varate per la finale americana del 1992, ma non quella che si aggiudicò il trofeo nelle acque di San Diego (era la numero V).

Allora, conoscevi anche tu l’incredibile storia del Moro di Venezia? Facci sapere cosa ne pensi lasciando un commento qui sotto!

Articolo di Jacopo Ferri

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