
Il Comune di Modena con il suo caratteristico centro storico è uno dei gioielli dell’Emilia Romagna.
La città, nota ai più come patria della Ferrari, offre anche una vastissima scelta gastronomica e una storia artistica e culturale di grande importanza.
Un po’ di storia…
La città di Modena conserva intatti i segni del suo grande passato.
Camminando per il centro storico si incontra la via principale, la Via Emilia, antico tracciato romano voluto da Marco Emilio Lepido. Intorno al 200 a.C. la città fu infatti colonia romana sotto il nome di Mutina.
Dopo la caduta dell’Impero Romano, Modena subì un periodo di decadenza ma nel 1099 iniziò la costruzione della celebre Cattedrale romanica che domina Piazza Grande. In questo periodo Modena era libero comune.
Dal Cinquecento la casa D’Este governò Modena che divenne Ducato. La Galleria Estense conserva tuttora alcune grandi opere collezionate dalla famiglia degli Estensi ammirate in tutto il mondo. Molto noto è anche il Palazzo Ducale situato in Piazza Roma e oggi sede dell’Accademia Militare. Il bellissimo palazzo affrescato, voluto da Francesco I, ospitò per più di due secoli la famiglia d’Este.
Durante il periodo della Rivoluzione francese, Modena giocò un ruolo importante in quanto capitale estense e vide il prima console e poi imperatore Bonaparte sostarvi più volte nel periodo napoleonico.
La statua di Ciro Menotti, patriota modenese, con lo sguardo rivolto verso Palazzo Ducale, ricorda i moti rivoluzionari della metà del XIX secolo.
Nel 1859 Modena costituì uno dei primi nuclei di aggregazione del futuro Regno d’Italia.
I Siti Unesco del Comune di Modena
La città è stata testimone di numerosi eventi storici che l’hanno plasmata a valorizzata nel corso dei secoli.
Oggi il Comune di Modena conta ben tre siti Unesco: Piazza Grande, il Duomo e la Torre Civica attirano turisti ed amanti dell’arte da tutto il mondo.
Piazza Grande è incorniciata dal Duomo, dalla Torre Civica e dal palazzo comunale.
Nata nel XII secolo, la Piazza era luogo di scambio di idee politiche, di amministrazione, di commercio e di festeggiamenti.
Dalla seconda metà del Novecento la piazza diventa protagonista di eventi culturali e spettacoli. Dal 2001 Piazza Grande ospita ogni anno il Festivalfilosofia durante il quale i maggiori pensatori contemporanei tengono lezioni magistrali.
La Cattedrale fu voluta dai cittadini che desideravano un luogo sacro degno di custodire le spoglie del Santo Patrono Geminiano. La sua progettazione fu affidata a Lanfranco che ideò un’architettura innovativa e un modello per l’arte romanica a venire. A lui fu associato uno scultore, Wiligelmo, incaricato d’integrare sculture, rilievi e decorazioni all’architettura dell’edificio.
Il Duomo di Modena presenta una stretta connessione tra la parte esterna e quella interna. Alla facciata a salienti corrispondono le tre navate, i contrafforti esterni invece coincidono con la spartizione in campate tramite pilastri, le trifore del matroneo con le loggette del piano mediano. Lo spazio interno è ritmato da pilastri e colonne.
Lungo il fianco che dà su Piazza Grande si erge un protiro monumentale, della Porta Regia, con i due leoni, uno dei simboli più riconoscibili della città.
Il campanile del Duomo, detto Ghirlandina o, in dialetto Ghirlandèina, con i suoi 86 metri attira gli sguardi dei passanti fin da grande distanza.
All’interno della torre, nella “Sala della Secchia”, sono presenti affreschi del Quattrocento. Al quinto piano invece si trova la Stanza dei Torresani, una volta abitata dai custodi della torre, qui si possono ammirare dei capitelli: i principali sono il Capitello dei Giudici, il Capitello di David e il Capitello dei leoni. E se non si temono i 200 scalini della torre, alla sua sommità si godrà di un bellissimo panorama sui tetti rossi e sulle vie del centro.
Modena: cibi tipici
Dopo un bel tour del centro storico si sarà sicuramente affamati, il comune di Modena con i suoi rinomati piatti e ristoranti è il posto migliore dove sfogare il proprio appetito.
Le specialità modenesi sono celebri in tutto il mondo. Avrete certamente sentito parlare delle tigelle o crescentine, impasti tondeggianti che una volta serviti ancora caldi in tavola potrete farcire con salumi e formaggi o con un pesto di lardo, rosmarino, aglio e una spolverata di formaggio grana. E perché no? Potete accompagnare le tigelle con un bicchiere di Lambrusco, il vino della tradizione emiliana: un vino frizzante, secco e con un bel colore rosso violaceo.
In alternativa alle tigelle, il gnocco fritto farcito con salumi è un altro piatto tipico della città.
Non si può certo lasciare Modena senza prima averne assaggiato l’Oro Nero, ovvero l’Aceto Balsamico, ottimo per insaporire piatti di carne, risotti, verdure e..fragole. Molte cantine propongono degustazioni di Lambrusco e di Aceto Balsamico ma potrete gustarli anche nei tanti ristoranti del centro storico.
Un’altra specialità della tradizione emiliana è il tortellino che deve il suo nome al movimento di torsione e piegatura che si fa durante la preparazione della pasta sfoglia. Il luogo d’origine del tortellino è ancora oggi conteso tra Modena e Bologna.
La leggenda del tortellino rimanda all’episodio della già citata Secchia Rapita, causa di una battaglia nell’epoca medievale; come racconta il poeta modenese Alessandro Tassoni, anche le divinità Venere, Bacco e Marte si schierarono al fianco dei modenesi riguardo al furto del secchio tarlato. Sempre secondo il poeta, Venere avrebbe passato una notte in una locanda a Castelfranco e qui il proprietario la vide nuda. Ammaliato da cotanta bellezza ne riprodusse l’ombelico con un fazzolettino di pasta. La diatriba sull’origine del tortellino tra Modena e Bologna sarebbe quindi risolta dandone i natali in Castelfranco.
Seconda portata, immancabili a Natale, il cotechino e lo zampone debbono anch’essi le loro origini a Modena.
E per chi ha un palato raffinato o per chi vuole provare un’esperienza culinaria fuori dal comune, il ristorante stellato l’Osteria Francescana, dello chef Massimo Bottura, si trova proprio nel cuore di Modena.
Cosa fare a Modena e provincia?
Modena con i suoi dintorni è conosciuta come città dei motori e dei tenori. In città ha sede la Maserati, a Maranello la Ferrari, a San Cesario si trova la Pagani e la Bugatti è nella vicina Campogalliano.
Vale la pena visitare il Museo Enzo Ferrari, uno si trova a due passi dal centro di Modena e l’altro ha sede a Maranello. Qui si può prendere parte alle numerose attività ed esperienze mozzafiato che vi sono proposte.
Una serata al Teatro Comunale è il modo perfetto per concludere una gita a Modena. Dedicato al grande tenore modenese Luciano Pavarotti, il Teatro, fu concepito nel 1838. Presenta una facciata in stile neoclassico e l’Atrio interno ovale è ornato da affreschi e bassorilievi. Oggi il Teatro ospita un ricco programma di balletti, stagioni di lirica e concerti.
E se si è dei veri appassionati di Luciano Pavarotti, a una quindicina di minuti in macchina dal centro sorge La Casa Museo Luciano Pavarotti dove sono conservati i cimeli, i premi e i costumi del celebre tenore.
Il Comune di Modena con la sua storia, la sua tradizione culinaria, la sua eccellenza nell’industria automobilistica e il suo amore per la musica è una meta capace di accontentare i gusti di qualsiasi turista.