Grotte di Labante: cosa vedere e quando visitarle - Oj Eventi

Grotte di Labante: cosa vedere e quando visitarle

Grotte di Labante

Le grotte di Labante si trovano a 750 metri di altitudine nella vallata dell’Aneva, in una regione ricchissima di storia e di bellezze naturali. Questo angolo di meraviglie sotterranee nel cuore dell’Appennino bolognese rappresenta una tappa imprescindibile per gli amanti dell’avventura e della bellezza naturalistica.

Lunghe 54 metri e alte quasi 15, le grotte di Labante rappresentano uno dei più straordinari esempi di grotte di travertino in Italia e anche nel mondo. Dal 2006 la zona è area naturale protetta e S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario).

Un viaggio in questi luoghi offre non solo uno sguardo incantevole sulla natura, ma anche un’affascinante esplorazione dei cunicoli plasmati dall’acqua, arricchiti da cristalli di calcite dalle forme più insolite.

Come raggiungere le grotte di Labante

Chi arriva in auto da Bologna dovrà percorrere circa 50 km, imboccando la Strada Statale Porrettana per poi proseguire per Castel d’Aiano. Da qui basterà seguire le indicazioni per la località di San Cristoforo di Labante. Arrivando dall’autostrada, da nord si deve uscire a Casalecchio di Reno e prendere la statale in direzione Vergato. Da sud l’uscita più comoda è Rioveggio o Sasso Marconi.

In alternativa, si può arrivare in treno dalla stazione di Vergato per poi proseguire in autobus fino alle grotte.Il sito si raggiunge dal parcheggio gratuito situato proprio di fronte alla strada che porta alle grotte. I posti sono limitati, per cui è consigliabile arrivare presto al mattino, specialmente nei weekend durante la bella stagione.

Il percorso è accessibile a tutti: le grotte e la cascata si trovano a circa un centinaio di metri dal parcheggio e la strada è asfaltata.

Storia delle grotte di Labante

Cascata delle grotte

Cascata delle grotte

Le grotte di Labante sono il risultato dell’azione del corso d’acqua proveniente dalla sorgente di San Cristoforo, che in quest’area crea una piccola cascata. Scoperta alla fine del XIX secolo, dal 1986 la sorgente alimenta anche l’acquedotto che serve i vicini comuni di Castel d’Aiano e di Vergato. Quando il volume d’acqua supera la capacità massima delle prime vasche, l’eccesso va a formare la cascata di San Cristoforo.

Le grotte sono antichissime. Le prime ricerche sulle grotte risalgono al XVII e XVIII secolo, ma nell’area sono stati ritrovati reperti archeologici del XIV secolo, inclusi manufatti ceramici e monete. Ancora prima, questo luogo era frequentato dagli Etruschi di Marzabotto, che utilizzavano la cava di travertino per costruire oggetti, statue sacre e intere necropoli.

Cosa vedere nelle grotte?

Grotta naturale

Grotta naturale

Nonostante le grotte siano accessibili solo per brevi tratti, durante la visita è possibile osservare alcuni fenomeni naturali caratteristici. Le rocce porose presentano cavità simili a bolle, formate dalla fuoriuscita di anidride carbonica, che spiega il loro aspetto simile a spugne.

Inoltre, si possono osservare le “perle” di Labante (tecnicamente “pisoliti”), piccole formazioni globose che ricordano le perle per la loro forma sferica. Questi depositi sono presenti in alcuni punti della pavimentazione delle grotte.

Accanto al laghetto di fronte a uno dei due ingressi delle Grotte di Labante si trova un’altra parte della grotta, che ospita il suggestivo presepe di San Cristoforo Labante. Accessibile in tutte le stagioni grazie all’illuminazione naturale esterna, il presepe è sicuramente un’attrazione da non perdere.

Durante la visita, è importante ricordare che le grotte sono un ambiente naturale in continua evoluzione a causa dell’azione dell’acqua sulle rocce. L’erosione ha gradualmente modificato il profilo della montagna nel corso degli anni, tanto da richiedere una piccola modifica al percorso del vicino sentiero CAI.

Quando visitare le grotte di Labante?

Le grotte sono aperte tutto l’anno e l’ingresso è libero.

Anche se la visita è possibile in tutte le stagioni, in certi periodi dell’anno si possono apprezzare determinati fenomeni naturali. Ad esempio, durante la stagione fredda si può osservare il pulviscolo creato dalla cascata che ghiaccia nell’aria, creando un’atmosfera quasi magica. In autunno si può invece approfittarne per ammirare il foliage dei castagni secolari che circondano le grotte.

Cosa fare vicino alle grotte di Labante?

I dintorni delle grotte di Labante sono immersi in un’atmosfera magica e affascinante. Tra alberi secolari e rocce plasmate da acqua e vento, si percepisce un senso di mistero che cattura l’immaginazione di chiunque si avventuri in queste zone. A pochi chilometri di distanza, nel vicino comune di Vergato si trovano inoltre le grotte di Soprasasso, altra attrazione naturalistica dell’Appennino Bolognese.

Dopo aver visitato le grotte, potreste pensare di fare tappa in un altro luogo di interesse storico-naturalistico dell’appennino tosco-emiliano. A 20 minuti di auto si trovano la stravagante Rocchetta Mattei, una piccola perla della provincia di Bologna, e il parco storico di Monte Sole. Poco più distante, a circa 40 minuti, troverete invece il parco dei Sassi di Roccamalatina, sulle pendici dell’Appennino Modenese, così chiamato per le sue guglie alte fino a 70 metri.

Gli appassionati di trekking troveranno diversi sentieri che partono dalle grotte, di difficoltà variabile:

  • Sentiero delle tane. Così chiamato per la presenza di due cavità chiamate “Tane del Paroletto”, un tempo usate come rifugio durante i bombardamenti. Il sentiero parte dal parcheggio delle Grotte di San Cristoforo e si estende per 7,5 Km, per la maggior parte nel bosco.
  • Percorso per l’Orrido di Gea da Castel d’Aiano. Il sentiero panoramico segnalato di circa 12 km attraversa i boschi di castagno, in parte lungo la mulattiera usata per raggiungere l’antico mulino di Gea. Il percorso è ricco di cascate e pozzi con particolari formazioni calcaree e rocciose.
  • Percorso del Bosco delle Fate, itinerario ad anello di circa 4 km da Castel d’Aiano tramite i sentieri CAI 456 e 194. Il nome deriva alla roccia puntellata di buchi che per la tradizione popolare sarebbero le tane delle fate del bosco. Il percorso consente di ammirare i tronchi del castagneto secolare e le bizzarre conformazioni rocciose plasmate dagli agenti atmosferici.

Ti è venuta voglia di visitare le grotte di Labante? Scopri il fascino di questi luoghi incantati della Val d’Aneva!

Articolo di Giorgia Rimondi

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