Gossolengo: in viaggio lungo il fiume Trebbia, alle porte di Piacenza - Oj Eventi

Gossolengo: in viaggio lungo il fiume Trebbia, alle porte di Piacenza

Gossolengo

Gossolengo è un centro a pochi chilometri da Piacenza, suo capoluogo di provincia con molti borghi, ognuno distinto per bellezze monumentali, paesaggi, cultura e tradizioni locali. I turisti hanno la possibilità di raggiungere Gossolengo per una gita o delle vacanze e spostarsi anche alla scoperta dei paesi confinanti. Gli amanti dello sport hanno la scelta per diversi itinerari naturalistici, all’interno del Parco fluviale del Trebbia, da Piacenza a Rivergaro. La cucina offre i piatti della tradizione piacentina, dove degustare le prelibatezze regionali, tra cui il top dei salumi e dei formaggi DOP.

Anche un connubio di piatti emiliani e lombardi, liguri e piemontesi, in pole position le ricette di carni equine e d’asino come vuole la cucina più remota. Tra i primi piatti si distinguono la bomba di riso alla piacentina, i tortelli con la coda, polenta e cavallo e gli anolini. Mentre come secondi e dolci sfilano: lo stracotto alla piacentina, le lumache, il latte in piedi, i turtlitt, i busslanein ed il bargnolino.

Questo borgo custodisce la storia più antica che risale fino al Medioevo ed è legato strettamente alle vicende del capoluogo per molteplici aspetti. Dal punto di vista storico, a metà ‘500 avvennero le lotte tra la famiglia dei Farnese – al tempo duchi di Piacenza e Parma – ed il popolo spagnolo che occupò il castello in cui si insediò. Durante le guerre puniche, tra gli eserciti di Roma e Cartagine si lottò su questo territorio nella battaglia della Trebbia. A Gossolengo sono rinvenuti reperti del Paleolitico, conservati oggi presso i Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza.

 

I Castelli di Gossolengo, Caratta e Baselica

Castello di Caratta a Gossolengo

Castello di Caratta a Gossolengo

Il Castello di Gossolengo sorge nel XII secolo e la costruzione si presenta in una forma rettangolare, con due campanili laterali all’entrata principale dell’odierno portone. L’area nord appare con una torre difensiva di controllo che sovrasta l’ingresso, dove si notano le tracce del ponte levatoio ormai scomparso. Dentro sfoggiano due cortili dagli spazi squadrati e gli ambienti sono predisposti secondo un ordine logico. Da qui, depositi e scuderie circondano il chiostro e le abitazioni della guarnigione contornano l’altra area restante. Intorno al 1936 nel corso degli interventi di restauro, sono emersi dei dipinti risalenti il XV secolo ed oggi il maniero appartiene a privati. Da visitare sempre nello stesso contesto storico, anche i castelli di San Polo e di Paderna nei pressi di Pontenure, a quasi 18 chilometri da Gossolengo.

Il Castello di Caratta nei dintorni del borgo, è un tipico modello di costruzione piacentina dalla forma rettangolare. Spunta nel 1100 circa nella sua frazione, per decisione della casata Malaspina e seguendo lo stile architettonico delle linee piacentine. Il Castello di Baselica rimane sulla riva destra del fiume Trebbia e nasce nel 1400 per concessione di Gian Galeazzo Visconti a Nicolino Tedeschi. Verso la fine dell’800 la roccaforte passò al casato di Riva e nel tempo ha ottenuto diverse ristrutturazioni sempre conservando l’assetto originale. Il Castello di Baselica si distingue per le merlature dall’impronta ghibellina e comprende sia una torre che un cortile.

Gossolengo, Parco fluviale e Ciclovia del Trebbia

Rivergaro, Gossolengo

Rivergaro, Gossolengo

Il Parco fluviale del Trebbia è un’area protetta di quasi trenta chilometri, che rappresentano la lunghezza del suo omonimo torrente e va dalla confluenza del fiume Po’ fino alla zona cittadina di Piacenza. All’interno ospita il Castello di Rivalta e vi si trovano paesaggi, praterie, aree agricole ed esemplari di avifauna, oltre a differenti tipologie di coltivazioni. Dal 2012 l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità-Emilia Occidentale si occupa dell’intera area della riserva.

La Ciclovia del Trebbia offre un’esperienza entusiasmante per decidere di immergersi nel paesaggio e praticare l’attività sportiva in bici, iniziando con il tour dal centro di Piacenza. Da provare anche i percorsi a Canossa nelle Terre Matildiche, in provincia di Reggio-Emilia, per avventurarsi sempre nelle bellezze naturalistiche dei luoghi. Seguendo la segnaletica lungo tutti i tragitti si ha modo di pedalare su strade e sentieri di campagna e città. Quando si giunge a Roveleto Landi si prosegue verso la Chiesa di San Patrizio, in direzione di Rivergaro da cui fare ritorno. Un tour dove sulla parte sinistra del fiume Trebbia, il Castello di Rivalta accoglie i visitatori nello scenario misterioso e medievale della sua maestosità.ù

Chiese di Santa Maria Assunta, San Quintino Martire e San Savino

La Chiesa di Santa Maria Assunta risale a fine ‘300 ed oggi rimane a Settima sopra ad un sagrato. Ottenne la ricostruzione a metà ‘700 ed il campanile rimase integro solo per vent’anni. Nel 1958 fu sede del vicariato ed attualmente è una parrocchia dallo stile neoclassico, con ornamenti dipinti per opera dei pittori Alberto ed Umberto Concerti. Presenta cinque campate ad archi in onore al Cristo, a San Giuseppe, alla Beata Vergine del Rosario, a San Rocco ed al Sacro Cuore. Dietro all’altare sfoggiano dei pilastri murali in stile greco, con le volte e le facciate dipinte e decorate.

Nel ‘500 una cappella ottenne diverse ristrutturazioni, fino a divenire l’attuale Chiesa di San Quintino Martire. Nel 1616 essa ricevette un campanile e dopo circa trent’anni anche un soffitto con diversi pilastri. A metà ‘800 ebbe un’espansione importante per intervento dell’arciprete don Cristoforo Trabucchi, con delle navate sui lati. Dal ‘900 agli inizi del 2000, si decise l’innalzamento della navata principale e la ristrutturazione del tetto e della canonica, impiegando uno stile neoclassico.

Spunta alla metà del XIX secolo la Chiesa di San Savino, per sostituire il vecchio oratorio di cui resta soltanto il campanile. La parte riguardante la costruzione più remota subì l’abbattimento nel 1839, da cui iniziarono i lavori di riedificazione.  L’anno seguente il vescovo di Piacenza Luigi Sanvitale, provvide alla consacrazione della pieve e quella nuova nacque per disposizione della contessa Giuseppa Soprani Calciati. Poi vi si aggiunse anche la torre campanaria ed oggi è un prestigioso simbolo di patrimonio culturale. I dipinti che si trovano all’interno risalgono al 1892, quando il pittore Perinetti Emilio li realizzò. Nel 1998 circa, alcuni interventi di restauro e decorazione hanno interessato la struttura per conservare le pitture murali.

Ti piacerebbe visitare Gossolengo per assaporare i piatti locali, partecipare ai percorsi naturalistici e scoprirne la cultura? Faccelo sapere, scrivi nei commenti!

       Articolo di Elena Canini

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