Gnocco Fritto: che cos’è e come si mangia? - Oj Eventi

Gnocco Fritto: che cos’è e come si mangia?

gnocco fritto

Il Gnocco fritto o lo gnocco? Suonerà un pò strano ma il termine esatto per tradizione modenese è il gnocco! Da non confondere – vi diranno – con lo gnocco di patate, la tipica pasta fatta in casa, che è tutta un’altra storia. Che si dica il gnocco o lo gnocco, non abbiate nessuna paura, i gentili commercianti del posto vi serviranno anche in entrambi i casi. Il mio consiglio è quello di proeccuparsi poco su quale sia l’articolo giusto, poiché sarà impossibile ordinarne uno solo…e dopo il primo assaggio capirete perchè!

Il Gnocco Fritto è una vera e propria prelibatezza emiliana: morbido impasto fritto, gonfio e dorato, da farvi leccare i baffi! Accompagnato con salumi e formaggi, è perfetto per ogni occasione. A pranzo, per aperitivo, come cena, addirittura a colazione, lo gnocco fritto non delude mai. È ancora possibile imbattersi, nel modenese, in qualcuno che assapori un buon gnocco fritto – magari anche del giorno precedente – accompagnato da caffelatte a colazione. Non c’è niente di cui stupirsi, è la tradizione! Lo gnocco fritto, infatti, è una parte integrante della cultura gastronomica emiliana, soprattutto della provincia di Modena, che vanta con orgoglio il suo gnocco d’oro. E se non ci credete, pensate che esiste una vera e propria confraternita dello gnocco d’oro che mappa i luoghi del gnocco fritto e promuove le eccellenze modenesi. Seguite la loro guida oppure osservate bene le porte di ingresso dei locali, chi ha ricevuto tale onorificenza sarà ben orgoglioso di farvelo sapere!

Gnocco Fritto: un tour gastronomico emiliano

Se state progettando una gita fuori porta in Emilia-Romagna, magari a Modena, nel vostro menù non potrà mancare abbondante gnocco fritto!

Solitamente ne sentirete parlare insieme alle tigelle, altro celebre prodotto da forno modenese, che vengono servite solitamente come antipasto in osteria o farcite e consumate passeggiando, in perfetta tradizione street food. Ad arricchire le tavole emiliane, infatti, troverete un’infinita varietà di prodotti gastronomici di eccellenza. I taglieri ricchi di prelibati prosciutti e di formaggi noti in tutto il mondo, sono accompagnati da un gustoso pane fritto e gonfio. Lo gnocco fritto nasce dalla tradizione lombarda e si instaura nella vita quotidiana dei contadini della provincia di Modena e Reggio Emilia. In queste zone, l’abbondanza di maiali, permetteva di avere enormi scorte di grasso, lo strutto, da usare per la cottura del pane stesso. Ed ecco che nasce il delizioso gnocco fritto, così profumato appena cotto, da risultare irresistibile.

Non si torna a stomaco vuoto da un viaggio in Emilia Romagna, quindi allargate le cinture e preparatevi a non alzarvi per un pò di tempo da tavola. Alle deliziose lasagne, ai tortellini in brodo, e al pregiato aceto balsamico, si aggiunge lo spumeggiante gnocco fritto.

Come preparare il gnocco fritto?

Appartenente alla tradizione contadina, lo gnocco fritto è un alimento povero di ingredienti ma ricco di gusto ed energia. Il padrone indiscusso del suo sapore unico è lo strutto, nel quale le losanghe di impasto vanno rigorosamente fritte. La ricetta tradizionale non prevede agenti lievitanti ma la spumosità dell’impasto viene data dall’acqua gassata, utilizzata per dar vita a questo alimento unico. Pochi e semplici ingredienti: farina, acqua e strutto. La ricetta vincente per il gusto!

E per i vegetariani o salutisti, che non vogliono perdersi questa esperienza gastronomica, c’è la versione fritta nell’olio di oliva. Ma non ditelo ad un modenese, potrebbe seriamente offendersi!

Di gnocco fritto però ne esistono di tanti tipi, da zona in zona può cambiare nome e modificare qualcosa nella preparazione. In tutta l’Emilia troverete qualcosa di simile che vi ricorderà il gustoso rombo fritto modenese. C’è la torta fritta a Parma, le crescentine bolognesi, il “chisulèn” a Piacenza e il “pinzino” a Ferrara. Per non parlare delle zone di montagna dove sentirete parlare delle paste fritte.

Fate attenzione perché esiste anche lo gnocco al forno, semplice o ingrassato. In questo caso vi troverete davanti ad una sorta di focaccia alta e compatta da farcire o da gustare nella sua semplicità. E se vi state chiedendo cosa significa “ingrassato” potete facilmente immaginarlo. Il gnocco ingrassato, infatti, aggiunge alla tipica pizza bianca dell’abbondante pancetta, dei ciccioli o del prosciutto. Insomma quello che si trovava a disposizione in cucina , per rendere ancora più calorico questo prodotto da forno unico. Assolutamente da provare, acquistandolo in qualche tipico forno cittadino o abbinato ad un bel aperitivo.

Come si mangia lo gnocco?

Aprite la mente e fatevi trasportare dalla fantasia. Il gnocco fritto è un re nella tavola imbandita, nella quale da lustro a ogni companatico. Tra questi, il posto d’onore lo hanno sicuramente i salumi e i formaggi. E trovandoci in Emilia Romagna non ci sarebbe cosa meno ovvia! Prendete un rombo di impasto – mi raccomando, rigorosamente bollente – e poggiateci sopra dell’ottimo prosciutto, unite tra loro i due lembi dello gnocco e assaporate la pura bontà. In alternativa prendete due gnocchi, sovrapponeteli, con in mezzo abbondante salume e….eccovi uno gnocco farcito!

Ad accompagnare questa esperienza culinaria potete aggiungere anche delle verdure, delle salse o degli intingoli. La fantasia deve essere padrona a tavola.

Potrete assaporare questa prelibatezza al bar o al ristorante. In molte osterie della provincia di Modena e Reggio Emilia troverete menù interamente dedicati allo gnocco, che vi verrà servito fumante in grandi cestini a centro tavola. Ad esaltarne il sapore, il gnocco viene accompagnato da prosciutto crudo, salame di Felino, mortadella Bologna, coppa e altri salumi del luogo. Come formaggi c’è la crescenza, lo squacquerone, il gorgonzola o il taleggio, che incontrando il calore dello gnocco si sciolgono dolcemente. Ma la vera tradizione dello gnocco fritto lo vede abbinato ad una sola e precisa cosa: un bicchiere di lambrusco e la buona compagnia!

Allora cosa ne pensi? Verrai a provare il delizioso gnocco fritto modenese?

Articolo di Claudia Sessa

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