Galleria Borghese, una collezione straordinaria
Villa Borghese a Roma, ospita la Galleria Borghese, uno dei musei più ricchi e affascinanti d’Italia. Scipione Borghese raccoglie nel corso del tempo gran parte della collezione presente tutt’oggi. Unica al mondo per numero e importanza delle opere, comprende artisti di spicco come Bernini, Caravaggio e Raffaello. Fin dalle sue origini l’antico palazzo di Villa Borghese prevede di essere un luogo di cultura e di studio. Il museo espone opere d’arte antica affiancate ad opere moderne e contemporanee. La biblioteca permette di studiare e comprendere la tecnologia moderna. Una grande uccelliera e un giardino zoologico con piante rare, completano l’ambiente voluto da Scipione Borghese.
Storia di Villa Borghese
Verso la fine del XVI secolo la famiglia Borghese acquista un terreno nella zona nord di Roma con l’intenzione di costruirci un immenso parco. Nello stesso periodo la famiglia estende la sua influenza nell’aristocrazia romana, grazie soprattutto a Camillo Borghese. In quel periodo viene eletto come Papa col nome di Paolo V e la famiglia incomincia la costruzione della sua villa nel parco del Pincio. Il progetto comincia nel 1607 e all’architetto Flaminio Ponzio ne spetta l’incarico. Giovanni Vasanzio subentra nel 1613 per la morte di Ponzio. Intanto Carlo Rinaldi si occupa dei giardini. Grazie al suo potere la famiglia Scipione riesce a creare una delle collezioni personali più vaste e importanti di tutti i tempi. Camillo Borghese cede molte di queste opere al fratello della moglie Paolina Bonaparte. Napoleone acquisisce numerose statue, busti e colonne che oggi fanno parte del fondo Borghese del Louvre. Lo stile architettonico della villa ricorda quello di Villa Medici. Ma non solo: ricorda anche quello della Villa della Farnesina, col portico che si apre sui giardini. Le decorazioni della villa seguono lo stile del XVI secolo con 144 bassorilievi e 70 busti ad impreziosire la facciata.
Nel 1770 Marcantonio IV Borghese rinnova la villa, donandole l’aspetto che resterà invariato fino ai giorni nostri. L’incarico spetta ad Antonio Asprucci che assolda manodopera per nuovi affreschi. Inoltre, si occupa degli stucchi e delle decorazioni in marmo policromo.
Scipione Borghese il collezionista
Scipione Borghese era un collezionista incallito e quando puntava un’opera, cercava di ottenerla in ogni modo possibile. I primi pezzi della sua collezione appartengono al patrimonio familiare. I primi pezzi sono sculture e dipinti di maestri toscani. Borghese prediligeva i manieristi e quando poteva, tentava di recuperare delle opere rappresentative. Era interessato infatti all’evoluzione dello stile degli artisti nel corso del tempo. Nel 1607 lo zio Paolo V gli fornisce una serie di opere confiscate al Cavalier D’Arpino. Nel 1609 acquista la collezione di Tommaso della Porta. Alla morte di Scipione, nel 1633, la sua collezione era ricchissima. Durante il XVII secolo i Borghese raccolgono l’eredità di Scipione e continuano ad ampliarne la collezione. Durante l’occupazione Francese, la pressione fiscale aumenta notevolmente sui principi e la nobiltà che si era opposta a Napoleone. Molte delle famiglie nobili di Roma vengono forzate a vendere i loro dipinti per fronteggiare le pesanti tassazioni. Nel 1809 Camillo Borghese vende la sua preziosa collezione di statuaria direttamente a Napoleone. Borghese era in difficoltà finanziarie e fu costretto a vendere gran parte della collezione.
La dispersione della collezione
Con il restauro del governo pontificio, Camillo Borghese cerca in tutti i modi di recuperare la sua collezione di antichità. L’acquisizione di Napoleone delle opere dei Borghese fece discutere tutto il mondo intellettuale dell’epoca. Antonio Canova ritenne la vendita “un’incancellabile vergogna” per i proprietari della villa più bella del mondo. La collezione di statuaria romana costituì il nucleo portante della collezione statuaria classica del Louvre. Nel 1815 solo una piccola parte venne restituita, ma i tentativi di ricostruzione originale andarono a vuoto. Nel 1891 i successori di Filippo Borghese iniziarono a vendere altre opere del patrimonio. Luther Kountze acquista due opere del Bernini che oggi sono conservate al museo MET di New York. Nel 1902 col tracollo finanziario dei Borghese, lo Stato Italiano acquistò le collezioni di Galleria Borghese.
Dieci Grandi Mostre
Nel 2006 la Galleria Borghese avvia il progetto “Dieci Grandi Mostre”. Nel museo sono conservate incredibili opere dei maggiori artisti del ‘500 e del ‘600. La maggior parte di queste opere non si possono spostare dalla propria sede perché fragili o troppo grandi. Per ovviare al problema nasce il progetto che prevede dieci mostre monografiche in 10 anni. Il ciclo permette di approfondire la conoscenza dei grandi autori. Alla collezione Borghese si aggiungono opere provenienti dai musei e dalle collezioni di tutto il mondo. Nella sua prima edizione, la Galleria Borghese presentava le opere di Raffaello. All’esposizione erano visionabili numerosi disegni che illustravano il processo creativo del pittore. La seconda edizione proponeva 60 opere, fra cui 18 sculture di Antonio Canova. La terza edizione affrontava il rapporto fra il Correggio e l’antico. La selezione prevedeva numerosi paralleli per analizzare l’opera del pittore cinquecentesco in relazione alle sue ispirazioni. L’anno seguente fu la volta degli artisti maledetti Caravaggio e Francis Bacon. Le ultime cinque edizioni espongono l’operato di Lucas Cranach, Tiziano, Dosso Dossi, Domenichino e Bernini.
Le somme opere di Galleria Borghese
La Galleria Borghese si sviluppa per un totale di venti sale suddivise fra il piano terra e il primo piano. Fra i capolavori indiscussi della collezione rientra la statua di Paolina Borghese Bonaparte. La scultura ad opera di Antonio Canova rappresenta Paolina come una venere vincitrice, associata all’ideale di bellezza. La statua è la protagonista di una sala dedicata a importanti opere scultoree. La statua è posta al centro della sala per osservarla da ogni angolazione, come voleva l’autore. Proseguendo per il museo è possibile ammirare una scultura di epoca barocca ad opera del Bernini. La statua di Apollo e Dafne mantiene il tratto caratteristico dell’opera di Bernini. La composizione è incentrata sul movimento e sulla dinamicità dei soggetti, che nel caso specifico stanno correndo. Spiccano all’interno della Galleria Borghese, i dipinti di Tiziano e Caravaggio. Amor Sacro Amor Profano è uno dei più famosi dipinti di Tiziano. La Sala di Psiche, dedicata ai grandi maestri veneziani accoglie l’opera di Tiziano. Del Caravaggio sono presenti molti dipinti fra i quali Davide con la testa di Golia e il Bacchino Malato.
E voi siete mai stati a Villa Borghese? Avete mai visitato Galleria Borghese? Fatecelo sapere nei commenti!
Articolo di Daniele Barbisoni
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