Fondazione Palazzo Magnani: arte, cultura e integrazione
“La Fondazione Palazzo Magnani promuove le arti visive attraverso attività espositive e culturali. Arte, fotografia e nuovi linguaggi.” [dal sito]
Palazzo Magnani, situato in centro storico, è dal 1997 punto di riferimento culturale e artistico di Reggio Emilia. Ospita esposizioni temporanee e workshop di vario tipo.
Il Palazzo
La Fondazione viene inaugurata nel 1997 ma lo storico palazzo in cui risiede ha origini ben più antiche.
La costruzione dell’abitazione risale alla seconda metà del 1500, con la famiglia nobiliare Becchi. In quell’epoca le residenze lungo Corso Garibaldi seguivano un preciso allineamento delle facciate ed un inserimento prospettico tramite delle decorazioni sugli angoli. Uniformandosi alla tendenza, l’angolo di Palazzo Magnani venne decorato con la statua raffigurante il Giano Bifronte: scolpita da Prospero Sogari – detto il Clemente – nel 1576.
Nel tempo l’immobile fu abitato e restaurato da diverse famiglie, fino a giungere, nel 1917, nelle mani della famiglia Magnani. Luigi Magnani, appassionato d’arte, negli anni ’80 progettò di costituire la Fondazione Magnani- Rocca per valorizzare la sua collezione e renderla fruibile al pubblico.
Dopo la sua scomparsa, il Consiglio della Provincia di Reggio Emilia acquistò il Palazzo. Seguì un ultimo restauro e nell’aprile 1997 la Fondazione Palazzo Magnani iniziò il suo cammino nel mondo dell’arte.
Curiosità: all’interno del Palazzo non vi è una mostra permanente ma mostre temporanee. La collezione permanente di Luigi Magnani è conservata nella Villa di Mamiano di Traversetolo (Parma).
Filosofia della Fondazione Palazzo Magnani
L’esposizione di opere visibili al pubblico non è l’unico obiettivo della Fondazione Palazzo Magnani. Gli aspetti principali che sottolinea e a cui punta la Fondazione sono: il dialogo interdisciplinare, il confronto interculturale e la contaminazione di saperi diversi.
La mostra viene così concepita come un progetto culturale in cui il pubblico, oltre all’osservazione, trova un’opportunità di confronto, riflessione, critica e discussione.
Fondazione Palazzo Magnani dedica grande attenzione all’esperienza e ai laboratori.
Lavorando “nella consapevolezza che praticare arte è la via maestra attraverso cui si possono conciliare evoluzione individuale e coesione sociale”.
Propone percorsi e laboratori per le scuole e workshop per chiunque sia interessato!
Le esposizioni
Con un occhio di riguardo per la didattica di laboratorio ed esperienziale, gli spazi espositivi contenenti le mostre rimangono piuttosto classici.
Tra gli artisti maggiori ospitati dalla Fondazione negli ultimi anni si possono citare ad esempio Escher e Kandinsky.
La Fondazione ospita mostre incentrate su singoli artisti e mostre collettive. Le arti visive coinvolte variano dalla pittura alle incisioni o alla fotografia; non manca, inoltre, l’accostamento ad altre forme d’arte come la musica.
Un modo per comprendere al meglio la varietà e la specificità dei percorsi espositivi della Fondazione può essere la consultazione delle mostre concluse.
Reggio Emilia e Arte
Se ti trovi a Reggio Emilia cogli l’opportunità e controlla quale mostra è in corso a Palazzo Magnani! Rimanendo in ambito artistico, un altro spazio espositivo di Reggio Emilia che merita di essere visto è la Collezione Maramotti: esposizione permanente di arte contemporanea.
Non dimentichiamoci, inoltre, dei patrimoni artistici contenuti negli edifici di culto, come anche l’architettura degli edifici stessi. L’incantevole soffitto affrescato della Basilica della Ghiara ne è un esempio. Mentre, nelle cappelle del Duomo e della Basilica di San Prospero sono conservati preziosi reperti artistici e storici.
Infine, nel centro storico spiccano le statue neoclassiche situate nei giardini pubblici, i leoni in marmo di Piazza San Prospero e l’Obelisco di Piazza Gioberti. Passeggiare per le vie del centro è un ottimo modo per scoprire fascino ed elementi artistici della città!
Tu hai mai visitato Reggio Emilia e Palazzo Magnani? Ti è piaciuto l’articolo? Facci sapere la tua opinione!
Articolo di Ilaria Ghirardini
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