Falconeria: hobby, arte e professione dal fascino intramontabile - Oj Eventi

Falconeria: hobby, arte e professione dal fascino intramontabile

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Oggi considerata un hobby, negli anni è diventata anche una professione, la falconeria affonda le sue radici indietro nei millenni. Si tratta dell’allevamento di rapaci, prevalentemente falchi,  allo scopo di cacciare, ricreare manifestazioni antiche, avvicinare persone che vogliono diventare falconieri per un giorno, offrendo un incontro ravvicinato con questi animali dall’aspetto regale. Nella caccia vengono predati generalmente altri uccelli o prede di terra di piccole/medie dimensioni. Negli ultimi anni il fenomeno è in crescita e regalarsi l’emozione di entrare in contatto con queste creature è una prerogativa sempre più comune.

Cos’è la falconeria

Quando e dove nasce esattamente non è dato certo, ciò che si  può affermare è che si sviluppa prima in medio-oriente otto secoli a.C. ed in seguito in occidente. Nel giro di un secolo si diffonde in Cina, Giappone, le due Coree, tra le altre città dell’Asia. Aquila e Falco assumono un forte significato simbolico. Non si può affermare con certezza se venissero utilizzati a scopo di caccia, ma anche greci e romani avevano nella loro mitologia un prezioso simbolo in questi due rapaci. In Europa la pratica si diffonde grazie ai Barbari. Nel medioevo la falconeria cresce ancora. A possedere rapaci per l’addestramento erano soprattutto militari e gente con una buona posizione economica, situazione che gli permetteva di poterli nutrire e prendersene cura. Da qui la pratica inizia ad assumere scopi non solo di sostentamento.

Uccelli regali per imperatori e re

Falchi e Aquile vengono considerati uccelli regali. Quasi ogni re o imperatore ne entra in possesso. L’imperatore Normanno-Svevo del regno di Sicilia Federico 2°, aveva una  passione tale per la falconeria che ne fece fare il simbolo del suo stemma. Aiutò tanto l’espansione della pratica a quel tempo facendo stilare dei manuali su come addestrare, allevare, cacciare, curare ,ecc. Anche la penisola Iberica promuove il fenomeno durante quel periodo. Ancor di più il regno d’Ungheria che ne fa la tipologia di caccia primaria. L’imperatore d’Ungheria del tempo si fece tatuare a cavallo imbracciante un falco sulla moneta del periodo e divennero famosi in tutto il mondo per questa disciplina. La Francia fu la prima invece a introdurre la figura del falconiere reale. Arriviamo all’era moderna e quasi tutti gli uomini potenti si fanno travolgere dalla falconeria. Lo Zar Russo si appassiona all’allevamento di rapaci. Luigi 13° re di Francia, si dice avesse 300 falchi addestrati di cui 10 personali. La famiglia reale inglese in seguito acquisisce una passione sfrenata per la falconeria, tanto da spendere un alto quantitativo di sterline per assicurarsi le migliori specie. Nei paesi bassi si sviluppa il fenomeno e alcune città ne fanno il proprio mezzo principale per il sostentamento.

Nel corso del 1700 la falconeria subisce un crollo a causa dell’introduzione nella caccia delle armi da fuoco. I rapaci vengono sostituiti dai proiettili.

Chi sono i falconieri

aquila-reale

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La diffusione di questa disciplina avviene grazie agli spostamenti sempre più frequenti che l’uomo attua nel tempo. Australia, Stati Uniti, Sud Africa, falconieri per hobby si trovano praticamente in tutto il mondo. In Giappone ne provano a fare un’arte. Gli Arabi al momento sono i più appassionati e spendono parecchio in cliniche veterinarie, centri di allevamento, gare di caccia o di bellezza dei rapaci. Oggi la falconeria non è utilizzata solo per la caccia e/o come hobby. È diventata anche una professione per diverse ragioni. I rapaci vengono utilizzati per allontanare piccioni, colombi, gabbiani o altri uccelli presenti in maniera eccessiva in zone urbane come monumenti, centri storici ma anche discariche e soprattutto aeroporti. Dal 1968 iniziano a sorgere associazioni in tutto il mondo che oggi fanno tutte capo all’IAF – international association for falconry, che le coordina da trent’anni. Più di ottomila praticanti provenienti da 38 nazioni diverse si ritrovano annualmente per praticare insieme.

Dove si pratica la falconeria in Italia

Nel nostro paese è stata regolamentata come disciplina di caccia nel 1992 dove l’utilizzo di rapaci è consentito per mezzo di regolare licenza. Mentre il volo libero del volatile, senza scopi di cacciagione dunque, è regolamentata da regione a regione. Nel 2003 nasce un’associazione nazionale che promuove storia e cultura di questa pratica antica ma attuale, associazione nata anche per sottolineare come la falconeria sia importante a livello ambientale per mantenere gli equilibri quando c’è un sovraffollamento di altre specie di volatili, specie negli aeroporti.

In Italia esistono diversi allevamenti professionali e non, tuttavia la cattura di falchi , gufi , aquile è considerata a tutti gli effetti un reato. Solo a scopi scientifici e previa autorizzazione è permessa. Se ti dovesse capitare di trovare un rapace ferito bisogna chiamare il corpo forestale.

Vivi una giornata da falconiere

Uccelli utilizzati

  • Falco pellegrino, il falcone per eccellenza
  • Astore, il falco per antonomasia
  • Poiana codarossa, in grado di cacciare più tipi di prede
  • Aquila reale, forse il rapace più possente e difficile da addestrare per l’uomo
  • Gufo reale
gufo-reale

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I falchi di specie diverse possono anche accoppiarsi dando vita a degli ibridi. Ci sono anche altre specie ma queste sono le più comuni, in grado di cacciare diversi tipi di prede come lepri, tacchini, conigli, scoiattoli, altri volatili, anatre, fagiani e nel caso dei rapaci più potenti anche volpi e lupi. Comunemente i principianti iniziano allevando il codarossa, solo quando si acquisisce una certa esperienza si passa ad addestrare l’Astore.

Allevamento , addestramento ed equipaggiamento

L’addestramento è medio-lungo ed impegnativo. l’equipaggiamento è più o meno comune per tutti i rapaci e vediamo i fondamentali.

  • Guanto da falconiere, per proteggersi dagli artigli
  • Posatoio, per evitare che il volatile stia in posizione errata e dunque preservarlo
  • Cappuccio apposito per il volatile, per evitare distrazioni visive
  • strisce di cuoio sulle zampe
  • Campanello segnaletico, per capire sempre dove si trova il volatile quando è in volo
  • Striscia colorata per identificarlo
  • Rilevatore telemetrico, nel caso in cui dovesse fuggire
  • Logoro, legato ad una cordicella simula la preda e serve ad addestrare il tuo rapace e richiamarlo
  • Altri oggetti o accessori più tecnici.

Falconiere di professione o falconiere per un giorno

Per diventare falconiere bisogna studiare e seguire un corso specifico con un istruttore qualificato, prendere la relativa licenza, acquistare il rapace e acquistare tutto l’occorrente per prendersene cura ed addestrarlo. Se ti muove una grande passione e un grande fascino per “lo sport dei re”, la falconeria regala emozioni perché puoi creare un legame con il tuo rapace. Non solo la caccia, una volta addentrato puoi mettere in scena delle rievocazioni medievali, o trovare lavoro come falconiere presso gli aeroporti. Se invece vuoi diventare falconiere per un giorno puoi, in Italia ci sono più di 3000 falconieri, puoi ammirare falchi o aquile volare, farle poggiare sul tuo braccio, passeggiare col rapace sul braccio, imparare le nozioni base, provare emozioni uniche a tu per tu con creature splendide. Puoi regalarti o regalare questa esperienza quando vuoi e dove vuoi, la falconeria è molto diffusa. Non costa molto ma è un ricordo che rimane indelebile.

Ti piacerebbe diventare falconiere almeno per un giorno? Rivivere un contesto affascinante come quello medievale? Faccelo sapere nei commenti

Articolo di Daniele Finocchiaro

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