
Il comune di Falcade si trova nella Val del Biois, della quale è il centro abitato più grande. L’etimologia del suo nome deriva dal termine latino falcare ovvero falciare, per la presenza di numerosi prati ideali da falciare. Si trova nel territorio dell’Agordino, ed è uno dei luoghi turistici per eccellenza nella zona delle Dolomiti, ideale da visitare in inverno così come in estate. La valle in cui si trova è stata modellata da quello che una volta era un lago e che prosciugandosi ha dato vita al torrente Biois, da cui la valle stessa prende il nome.
Le origini di Falcade
I primi insediamenti risalgono intorno all’anno mille e avvennero presumibilmente per la sua posizione strategica. Le montagne circostanti e la fitta vegetazione la rendevano infatti sicura da eventuali invasioni. Inoltre, il territorio offriva varie risorse utili da poter sfruttare. Iniziarono così i primi scambi commerciali e la costruzioni di edifici importanti. Così come accadde ai paesi delle valli limitrofe, il paese si organizzò in “regole” e “laudi”, grazie alle quali avveniva l’amministrazione del territorio e una serie di attività che agevolavano la vita dei cittadini.
Intorno al XV passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia trovandosi d’un tratto nella scomoda posizione di confine con il Vescovato di Trento, cosa che portò ad inevitabili e ripetuti tentativi di invasione. Succedette Napoleone, seguito poi da un periodo di dominazione austrica, fino all’annessione del Veneto all’Italia nel 1866.
Le guerre mondiali
La storia di Falcade, vede quest’ultima, insieme a tutta la Valle del Biois, un luogo di confine anche durante il primo conflitto mondiale. Con il fronte a pochi chilometri dai centri abitati, gli abitanti non passarono tempi facili. Nel primo dopoguerra il Bellunese fu interamente interessato dal fenomeno dell’emigrazione della forza lavoro che durò molti decenni. La Seconda Guerra Mondiale diede vita ad episodi violenti che interessarono la zona, tra cui quello del 20 agosto 1944, che vide l’esercito tedesco incendiare completamente Caviola, una frazione di Falcade, deportando e uccidendo coloro che si opponevano alle violenze. La ripresa della Val di Biois avvenne intorno agli anni ’50, durante i quali Falcade divenne a poco a poco la meta turistica che tutti conosciamo.
Cultura e piatti tipici
Carfogn
Essendo stata più volte contesa da diverse popolazioni, le influenze sono molteplici. Tra le più radicate nella società troviamo sicuramente quella ladina. Questa cultura, instauratasi durante la dominazione austriaca, viene tutelata e valorizzata dall’Union Ladina Val Biois e il Gruppo Folk Val Biois. Per di più la legge 482/1999 ha riconosciuto tra i vari comuni a minoranza linguistica ladina, proprio la città di Falcade.
La tradizione culinaria vede come piatto tipico dell’Agordino i carfogn. Il loro nome deriva da Carfon, una frazione del comune di Canale d’Agordo. Farina, uova e zucchero compongono l’impasto, mentre il ripieno varia in base a gusti e tradizioni familiari. Di base però i carfogn vengono riempiti da marmellata, semi di papavero e grappa.
Se si vuole restare sul dolce, non si può non assaggiare il miglior gelato dell’Agordino all’hotel “Stella Alpina”. Sul Col Margherita potrete ammirare una vista mozzafiato, mentre nel Bosco degli artisti potrete passeggiare per il sentiero tematico situato ad alta quota.
Cosa vedere a Falcade
Ci sono numerose attività imperdibili se ci si vuole immergere completamente nell’atmosfera dolomitica e sfruttare a pieno una visita a Falcade e i suoi dintorni. Per un’esperienza magica, è obbligatorio provare l’esperienza di mangiare qualcosa all’interno dei tabià. I tabià erano fienili che una volta ogni famiglia possedeva per riporre il fieno e nutrire il bestiame. Al giorno d’oggi molti di essi sono ristoranti in strutture tradizionali e antichi che offrono piatti tipici e gustosi.
Ogni tabià porta incisa sulla trave del tetto la data di costruzione, che varia da 300 a 70 anni fa; alcuni risalgono addirittura al XVII secolo. L’architettura fornisce ulteriori informazioni sul periodo di costruzione: i più antichi hanno travi orizzontali sovrapposte, mentre quelli dell’Ottocento sono dotati di colonne per risparmiare legname. Oggi, molti tabià restaurati sono abitati o adibiti a depositi per la legna, mentre alcuni mantengono ancora la loro funzione originale.
Una meta versatile
Qualsiasi sia la ragione che vi porti in questa città, non ne resterete delusi. È una destinazione molto interessante per fare una gita e per far sì che gli studenti vivano un’esperienza fuori dal contesto scolastico. Il divertimento non mancherà tra escursioni e sciate, così come la possibilità di imparare e conoscere l’arte, la cultura e la storia di Falcade.
È inoltre una meta ideale per una coppia che vuole concedersi un weekend romantico tra i meravigliosi e suggestivi paesaggi delle Dolomiti, ma anche per le famiglie che cercano intrattenimento per tutte le età. Infine, consiglio questa meta anche per i single che viaggiano da soli e cercano un posto in cui poter far scorrere i pensieri in tranquillità, ma nel quale poter anche fare nuove conoscenze.
Curiosità su Falcade
Falcade è stata soggetta a diverse frane, di cui quella più indelebile risale al 4 novembre 1966. Le forti piogge incessanti causarono una frana che uccise 11 persone nella frazione di Somor. La città ricevette anche una medaglia di bronzo al merito civile per il modo in cui i cittadini reagirono alle violenze della guerra. I falcadini si contraddistinsero per la loro forte solidarietà e il loro immenso coraggio.
Falcade e la Val Biois fanno parte del comprensorio sciistico Tre Valli, il cui nome deriva dalle valli che ne fanno parte: la Valle del Biois, la Valle San Pellegrino e la Val di Fassa.
Falcade è veramente una città imperdibile, adatta a tutti a prescindere da qualsiasi aspetto. E voi ci siete mai stati? Vi piacerebbe immergervi in questa realtà? Fatecelo sapere nei commenti!
Articolo di Sonia Di Terlizzi
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