Faenza si trova tra Forlì e Imola, in provincia di Ravenna. Fin dall’antichità ha avuto una certa importanza. Soprattutto per la sua posizione strategica lungo la millenaria via Emilia.
Faenza solitamente non è la prima città dell’Emilia Romagna scelta dai turisti. Soprattutto chi si appresta per la prima volta a visitare questa regione predilige città come Bologna o Parma. Inoltre pur essendo poco conosciuta non è da sottovalutare.
Faenza è uno scrigno ricco di gioielli artistici, culturali, storici ed enogastronomici. Insomma una città da vivere a 360°. Faenza è soprattutto famosa per la ceramica. Addirittura i francesi per indicare la maiolica usano il termine “faïence”.
Faenza: un po’ di storia
Faenza, grazie ad alcuni ritrovamenti, sappiamo che esisteva già nella preistoria. Ma ufficialmente la conosciamo con i romani, la cosiddetta Faventia romana. Faenza era centro di commercio ed di officine artigiane. Nell’ottavo secolo si chiude, costruendo mura per difendersi dagli attacchi dei Longobardi. Nei primi anni del dodicesimo secolo passa dal sistema feudale all’istituzione comunale. Nel quattordicesimo secolo i Manfredi entrano a Faenza e la conquistano. I Manfredi mantengono la Signoria di Faenza per circa duecento anni. Durante il loro governo Faenza acquista valore artistico ed architettonico. I Manfredi abbelliscono Palazzo del Popolo, costruiscono il Duomo, e sopratutto ingrandiscono le mura della città. Questi anni furono di svolta per Faenza e per i suoi abitanti.
Faenza vede un periodo di massimo splendore. Si ha l’incremento della produzione della ceramica che caratterizzerà per secoli l’economia e la cultura della città. Nel novembre 1500 Cesare Borgia, detto il Valentino, comincia l’assedio di Faenza. Questo assedio durerà sei mesi. Questa resistenza dei faentini ha avuto l’attenzione dello scrittore Francesco Guicciardini. Dedica alcune pagine della sua “Storia d’Italia” all’eroica resistenza della piccola città contro la superiorità delle armi del Valentino. Così nel 1501 Faenza passa sotto il dominio del papato e vi rimane fino alla fine del tredicesimo secolo. Con grande gioia per i faentini la loro piccola città passa al Regno di Sardegna.
Il Novecento è un periodo florido per la città. Si incrementano gli scambi commerciali grazie alla costruzione del nodo ferroviario che collega Faenza con i maggiori centri commerciali. Inoltre nasce l’Esposizione Torricelliana. Fu un evento di importanza nazionale alla quale intervenne perfino il re d’Italia.
Cosa si produce a Faenza? Storia della ceramica
Il fiume Lamone è ricco di sostanze argillose e questo è il motivo principale della produzione della ceramica. Le prime fabbriche ceramiche nacquero a Faenza nel I secolo A.C. . Nonostante ciò Faenza diverrà celebre per le sue ceramiche solo nel Rinascimento.
Maiolica o Faenza smaltata
Il periodo arcaico corrisponde all’epoca medievale. Si ha una produzione di tipo oggettistico casalingo e da bottega. Le decorazioni più comuni della maiolica si ricordano figure e fantasie geometriche, fitomorfe e zoomorfe, epigrafiche e araldiche. La maiolica o Faenza smaltata ha il suo massimo successo nel Cinquecento. Questa ha un rivestimento vetroso opacizzato con l’ossido di stagno. Un prodotto che seguirà un lento e costante sviluppo sia dal punto di vista della tecnica ceramista sia dei cromatismi e delle decorazioni.
Faenza ingobbiata e invetrata
Nella Faenza ingobbiata la ceramica ha un sottile rivestimento terroso di colore bianco o giallino. Invece nella Faenza invetriata la ceramica è di argilla rossa ricoperta di vetro trasparente per avere un effetto impermeabilizzante.
Questi produzioni di maioliche smaltate, ingobbiate e invetriate durano fino all’ultima metà dell’Ottocento. Purtroppo la ceramica di Faenza entra in una fase critica che vede alcune delle maggiori fabbriche chiudere. La ripresa si ha nei primi anni del Novecento. Nel 1908 grazie allo storico dell’arte Gaetano Ballardini si ha una svolta nella storia della ceramica. Nasce il Museo Internazionale delle Ceramiche.
Cosa vedere a Faenza: 4 luoghi da non perdere
Faenza non è solo la “Città della ceramica”. Inoltre ha diversi punti d’interesse, musei e monumenti. Le principali ricchezze storico-artistiche le troviamo nel centro storico, vicine l’una dall’altra e visitabili tranquillamente a piedi. In particolar modo ci sono zone chiuse al traffico, percorsi pedonali e vari viali alberati. Faenza è bella tutti i mesi, ma in estate è sconsigliabile visitarla nelle giornate più calde. Inoltre raggiungibile facilmente dalle altre città emiliane come Parma, Bologna e Ferrara.
1. Piazza del Popolo e piazza della Libertà
L’antica piazza del Popolo conosciuta grazie alla monumentale Torre dell’Orologio. La torre non è quella originaria ma è una fedele copia di quella seicentesca distrutta durante la seconda guerra mondiale. La piazza ha portici eleganti e fantastici voltoni. Sulla piazza si affacciano Palazzo del Podestà e Palazzo Manfredi, quest’ultimo oggi è sede del Municipio. In Piazza della Libertà abbiamo la sontuosa Cattedrale del XV secolo e la Fontana barocca del Paganelli.
2. Cattedrale di Faenza
La Cattedrale è un progetto di Giuliano da Maiano e costruita tra il 1474 e il 1520. Si trova in cima a un’ampia scalinata. La sua caratteristica è la facciata in laterizio grezzo rimasta incompiuta. All’interno si possono ammirare importanti opere rinascimentali. In particolar modo spiccano l’Arca di San Savino di Benedetto da Maiano e un crocifisso ligneo di Giovanni Teutonico. Va ricordato anche il dipinto della Beata Vergine con Gesù Bambino e i santi Giovanni Battista, Pietro e Paolo, Gioacchino ed Anna di Innocenzo da Imola. Soprattutto bisogna visitare la cappella della Beata Vergine delle Grazie, contenente un affresco staccato di Maria nell’atto di spezzare delle frecce.
3. Palazzo Milzetti
Palazzo Milzetti è l’edificio storico più importante della città. Costruito tra il 1792 e il 1805 su progetto dell’architetto Giuseppe Pistocchi. Al suo interno troviamo la Galleria d’Achille o Sala delle Festa. In particolare possiamo notare la volta con raffigurazioni di numerosi episodi dell’Iliade. Inoltre è indimenticabile l’antibagno “all’uso delle terme di Tito” e la Sala ottagonale “Tempio di Apollo” con affreschi sul di Apollo. Invece all’esterno di Palazzo Milzetti troviamo il giardino e la singolare capanna rustica con decorazioni ottocentesche di Romolo e Tancredi Liverani.
4. MIC in Faenza
La punta di diamante di Faenza è il MIC Museo Internazionale delle ceramiche. Contiene la più grande collezione di ceramica artistica del mondo. Fondato dallo storico dell’arte Gaetano Ballardini. Il museo ospita collezioni permanenti in uno spazio espositivo di 15.000 mq diviso in due settori. Puntualmente il MIC organizza mostre temporanee per valorizzare il patrimonio culturale e la conoscenza dell’arte ceramica.
Come raggiungere Faenza
Se vogliamo arrivare in treno è possibile arrivare direttamente alla stazione ferroviaria di Faenza, situata sulla linea Milano-Bari. Oppure da Firenze è possibile prendere linea storica “Faentina”, caratterizzata da un suggestivo percorso collinare. Invece gli aeroporti più vicini sono Forlì e Bologna. Per gli spostamenti locali possiamo usare i mezzi dell’azienda romagnola START Romagna.